Dopo un lungo e travagliato viaggio eccomi di ritorno nei dolcissimi e bellissimi lidi della mia amata isola. Ci ho messo più tempo del previsto, ma la preda questa volta era molto rara, sfuggevole, ma soprattutto… sensuale! Ebbene sì, signori miei, per il piacere dei maschioni di quest’isola vi presentò il nuovo arrivo del bestiario: la Lamia!
Lunghezza media: Variabile
Peso: 90-120 Kg
Carattere: Aggressivo
Corporatura: Snella– Antropomorfa/Erpetomorfa
Armi: Di solito non utilizza armi anche se in alcune rappresentazioni orientali viene raffigurata con lunghe scimitarre o spade esotiche.
Intelligenza: medio-alta
Segni Particolari: È una creatura abilissima nell’arte dell’inganno e della persuasione. Può modificare il proprio corpo assumendo molto spesso l’aspetto di una bellissima e procace donna, con il solo scopo di nutrirsi degli sventurati che rimangono obbligatoriamente incantati dal suo fascino e dalla sua sensualità. Quando ritorna al suo vero aspetto, cioè quello di un orribile mostro metà donna e metà serpente, ormai è troppo tardi per la vittima.
Iniziamo col dire che le origini di questa creatura sono molto antiche. Il mito originale è di ispirazione greca e le prime testimonianze conosciute parlano di figure ibride di tipo antropomorfo/animalesco; solo successivamente la figura della Lamia si legherà prevalentemente all’immagine di una donna per metà umana e per metà serpente.
Secondo una leggenda greca, Lamia era la bellissima figlia di Belo e regina della Libia. La donna non poteva ovviamente passare inosservata al mandrillone del tempo, il nostro caro Zeus, che affascinato dall’aspetto della ragazza, le diede in dono una straordinaria capacità, quella di togliersi gli occhi dalle orbite (abilità utilissima!). Presto la disinibita giovincella catturò il cuore (e non solo) del signore dell’Olimpo, scatenando l’ira di Era, che per vendicarsi uccise i figli nati dal rapporto tra il suo fedifrago marito e la regina. Solo Scilla si salvò da quel terribile destino. Ovviamente Lamia fu sconvolta dalla morte dei suoi pargoli, così decise di vendicarsi mangiando i bambini delle altre madri e bevendo il loro sangue: insomma, una reazione del tutto normale e moderata! Questo suo nutrirsi di bimbi ed esseri umani trasformò sempre di più il suo aspetto, corrompendola e facendola apparire come una creatura orribile, conferendole oltretutto la capacità di potersi trasformare in una donna estremamente seducente, in modo da poter accalappiare più uomini possibili per nutrirsene (non c’è niente da fare, l’ormone tira più di un carro di buoi).
Nel corso degli anni la figura della Lamia è andata via via sempre più definendosi. Nel Medioevo con questo termine venivano, infatti, indicate le donne accusate di stregoneria, e negli anni bui dell’inquisizione la Lamia è stata sempre più accostata ad altre figure mitologiche, come i vampiri o le succubi, acquisendo caratteristiche di queste due classi.
Oggi col termine “Lamia” viene indicata principalmente una figura demoniaca, con un corpo ibrido caratterizzato da una metà umana e, appunto, un’altra serpentina. L’arma fondamentale di queste creature è il loro fascino: infatti, grazie alla loro sensuali gesta e alle loro innate capacità seduttive, queste mietono vittime soprattutto nella popolazione maschile, in cui la visione di un bel corpo (come ben sappiamo) porta all’inattivazione istantanea di ogni capacità decisionale e di scelta.
Da un punto di vista letterario/cinematografico diciamo che questa figura non ha mai acquisito un ruolo rilevante, o almeno sono poche le opere moderne in cui possiamo ritrovarla (sicuramente è molto sottovalutata). Tra le apparizioni più recenti possiamo citare il film di Sam Raimi “Drag me to hell”, in cui la Lamia viene vista come un essere demoniaco che appare sulla Terra per portare all’inferno l’anima della persona maledetta il terzo giorno dall’inizio della sua profezia. Altra apparizione la possiamo registrare in diverse serie televisive classiche (Hercules, ad esempio) o più moderne (nella puntata 6×04 di Supernatural, il nemico da battere è proprio una Lamia). Tra le opere letterarie in cui figurano queste affascinanti creature mitologiche, invece, possiamo trovare la saga di romanzi La setta dei vampiri, scritta da Lisa Jane Smith, dove le Lamie sono persone nate vampiri, senza essere stati morsi, oppure in opere un po’ più datate come il celeberrimo e arcinoto Dylan Dog.
Ecco una scena tratta proprio dal film di Sam Raimi “Drag me to hell”:
Stranamente, quindi, quella che abbiamo trattato oggi è una creatura che non ha trovato largo spazio nel mondo horror/fantastico odierno, cosa molto strana visto l’enorme fascino e l’elevatissima letalità che questa sensuale bestia porta con sé. Attenti, quindi, avventurieri dei più disparati mondi fantasy esistenti: la prossima volta che riuscite a conquistare la figlia sexy del mugnaio o la bellissima principessa del castello, giunti al DUNQUE portate sempre un pugnale con voi, non si sa mai!
“Ecco ho fatto come volevi, ti ho inserito nel nostro bestiario. Ora che siamo soli e nessuno ci può vedere che ne dici se….mi dai una ricompensa?…..ehi….aspetta….non erano questi i patti…..tu dovevi….no….NO…..NOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!”
Ulvrok, Macellaio della Luna
–Vincenzo Mirra–