Ben ritrovati miei cari amici e mie care amiche dell’Isola! In questa settimana, come avete potuto constatare con i vostri stessi occhi, ci siamo divertiti a creare un evento di passione e di amore che colpisca a 360 gradi tutto il mondo del Fantasy. Ne avete lette e ne leggerete sicuramente delle belle, e forse troverete anche spunti interessanti per le vostre relazioni più stravaganti.
Ma, pensieri perversi a parte, adesso veniamo a noi ed addentriamoci in un argomento tanto tabù quanto sconosciuto: come erano gestite le situazioni zozze tra i draghi? Sì, proprio i draghi! Quei colossi volanti simil-lucertoloni, simbolo sin dai tempi antichi dell’immaginario fantasy e delle leggende più avvincenti. Anche loro, dopo tutte le guerre affrontante, dopo tutti i villaggi rasi al suolo, dopo tutti i tesori protetti e le fanciulle rapite, avranno avuto i loro momenti a tripla X per riposasi e divertirsi? Qui sull’Isola, da buoni pervertiti, rifiutiamo l’idea che codeste creature possano nascere in maniera indipendente, arrivando come comete dal cielo, lasciando l’amaro in bocca a chi come noi (e voi, vecchie volpi), vuole addentrarsi nei particolari del “divertimento” coniugale. Come ogni essere vivente anche Mr. e Mrs. Draco cercano un luogo appartato dove nascondersi e copulare, sfrenando le antichissime passioni sopite.
Certo, i problemi son tanti sicuramente: prima di tutto la stazza di tali creature non giova al fatto di trovare un buon nascondiglio lontano da occhi indiscreti. O si ci accontenta di grandi caverne fredde e scomode o di ampie vallate dove ogni singolo villaggio e villico può sbigottirsi alla vista di un simile rapporto. I draghi passano davvero i guai quando si tratta di star soli. In secondo luogo vi è anche il dilemma che non è una specie comunissima: gli esemplari scarseggiano, le femmine son poche e la guerra per l’accoppiamento è più accesa che mai. I maschi dunque iniziano una lotta per accaparrarsi la femmina di drago tanto agognata senza esclusione di colpi e di fiammate. Una volta sconfitto il proprio rivale però, anche la dolce metà va conquistata: non basta mostrarsi virili vincendo uno scontro, nossignore, Mrs. Draco è assai esigente e così viene posta una prova di “fede”.
Questa prova consiste nel lasciarsi cadere nel vuoto e sperare che il maschio abbia capito il tutto come funziona, dato che è in gioco la vita di entrambi. Per prima cosa i due volano ad altezze vertiginose e si stringono in un abbraccio, il maschio lega a sé saldamente la sua futura partner e si lasciano cadere. Sta al maschio e a tutta la sua bravura capire quando è il momenti di rispiegare le ali: se dovesse lasciare la presa troppo presto, dimostrerebbe di essere un fifone agli occhi della sua dama draconica e quindi un partner poco adatto. Se invece dovesse riprendere quota troppo tardi ci sarebbe la frittata di draghi più grande mai fatta, e anche in questo caso nessun divertimento, almeno in questa vita (appena conclusasi).
Ma diamo per assodato che Mr. Draco sappia quel che fa, e che la prova soddisfi entrambi. È il momento tanto anelato, ora si può stare insieme (e che fatica).
Essendo i draghi comunque riconducibili alla famiglia dei rettili (con qualche eccezione e particolarità, come ad esempio il sangue caldo), la femmina depone le uova mentre il maschio, durante l’atto sessuale, è dotato di… “emipeni”. Cosa sono gli emipeni? Un argomento un po’ particolare per chi non ne ha mai sentito parlare ma di sicuro ai più sapienti su fauna e rettili non sembrerà così strano. Non sono nulla di trascendentale, semplicemente il rettile in questione ha 2 organi riproduttivi (come se avesse due peni insomma) che usa in maniera alternata durante il rapporto. Stanco uno? Si danno il touch e subentra l’altro, evvai!
Battute a parte, è proprio così che i rettili si riproducono e la probabilità che anche i draghi posseggano lo stesso modus operandi sta nel fatto che nessuno mai ha visto esplicitamente un organo riproduttivo maschile di un drago. Non dovrebbe passare di certo inosservato un attrezzo di simili proporzioni no? In realtà, ed ecco svelato l’arcano, gli animali che posseggono gli emipeni li tengono ben nascosti in una tasca appositamente creata per custodirli durante tutta la vita. Essi fuoriescono soltanto nel momento catartico dell’atto copulativo, perciò è impossibile adocchiarli normalmente.
Del resto è normale che, se per osservare già quelli di una lucertola o di un serpente ci vuole molta pazienza, comprendente il fatto che bisogna catturare i poveri malcapitati e “costringerli” (senza far loro del male) a mostrare le loro nudità, figurarsi di quanto può esser mai stato difficile convincere un drago a fare lo stesso! Non penso mai qualcuno ci sia mai riuscito, né mai qualcuno forse è stato così folle da provarci. Il mistero su questo argomento rimarrà sempre ben celato, come gli emipeni dei draghi.
Se non altro tra Draghi non vi è la moda di dire chi ce l’ha più lungo o più grosso, non potendolo mostrare ogni dì. Al massimo vi potrebbe essere la gara a chi ne ha di più. Sì perché, se abbiamo detto che son normalmente due gli organi riproduttivi maschili, non è mica detto che il rapporto vada a buon fine e si torni sani e salvi a casa! Accade alle volte (succede tra i serpenti molto spesso, quindi figurarsi se non può capitare tra i draghi che in un certo senso son molto meno “flessibili” ) che uno dei due arnesi utilizzati, nel momento più “in” del rapporto, subisca qualche danno (non entro nei particolari altrimenti noi maschietti cominciamo a sentirci male, per solidarietà) e che irrimediabilmente diventi inutilizzabile. Una bella disdetta: tanta fatica per averne due e proprio quando ci si può divertire veramente, accade la peggiore delle disgrazie.
Essere Draghi insomma non è assolutamente semplice e facile, ci son mille cose da calcolare e forse persino il rapporto in sé, con tutte quelle scaglie, quegli artigli e quelle fiamme non è poi così piacevole. Forse è per questo che vi sono così pochi esemplari di tale specie? Lascio a voi le conclusioni, e meditate gente: non sempre è bello desiderare essere Draghi. Ce lo ha detto il signore qui a destra in persona!
Alla prossima zozzata!