Spesso diamo per scontate immagini e disegni, sculture e rilievi. Diamo uno sguardo più intenso alla natura artistica del fantastico.
Analizzare quali sono i profili professionali ed artistici di una cultura non è facile e potrebbe essere degnamente esposta in una tesi di laurea o in un approfondimento su periodici specializzati. Cerchiamo insieme di scoprire le analogie tra i più grandi classici di sempre ed i loro corrispondenti nel fantasy così come siamo abituati a trattarlo, quale sintesi di ingegno ed immaginazione.
Un bellissimo articolo del Corriere della Sera (raro trovarne sui giornali classici) di Francesca Bonazzoli, osserva intelligentemente che la cultura artistica moderna riflette spesso l’immaginario fantastico, traendo le sue origini da una cultura ellenica che “transitò l’intera umanità dal dionisiaco all’apollineo, dall’irrazionale al razionale, dalla natura alla legge, teneva infatti a bada le paure ancestrali attraverso l’elaborazione mitologica delle lotte umane contro grifoni, chimere, sirene, arpie, ciclopi, satiri, centauri, erinni, meduse.”
Così come la letteratura ed i giochi di ruolo fantasy sono originati da un sostrato di antiche paure e mostri del subconscio che ci trasciniamo da alcuni millenni, così anche l’arte figurativa fatta di pitture, disegni e sculture trova nel fantasy vero e proprio tutto lo spazio necessario per far emergere il proprio Es.
Così come El Greco traccia la sua “Veduta di Toledo” (conservato al Metropolitan Museum of Art di New York)…
Zhou Shuo, da Singapore, riproduce la “sua” Minas Tirith, in semplice pittura digitale.
Così come Karl Kopinski, disegnatore Magic, rappresenta un Gobbo (Goblin nei libri per ragazzi di Enid Blyton), che richiama paure ed incubi di piccoli e grandi…
…così Francisco Goya tratteggia “Il sonno della ragione genera mostri (El sueño de la razón produce monstruos)”, facente parte di una serie di incisioni ad acquaforte chiamata Los caprichos (I capricci) pubblicata nel 1799.
L’opera fa parte dei Los caprichos, che “sono le prime opere di Goya non realizzate su commissione e ritraggono – in chiave allegorica, umoristica e satirica – vizi e miserie umane, ma anche soggetti fantastici o grotteschi che prevalgono nella seconda metà della serie” leggiamo su Wikipedia.
Scopriamo quindi che la letteratura fantasy e le capacità di artisti talentuosi sparsi in tutto il mondo possono dare ancora molto e molto daranno a questo ramo inesplorato dell’arte.
Il fantasy nell’arte, però, non è solo computer grafica o disegni, ma opere rilevanti, sculture e manufatti di decine di appassionati che applicano le loro capacità ed il loro impegno ad un genere che anno dopo anno riscuote successi sempre più consistenti. In particolare, dedicheremo a questo argomento il prossimo articolo, con tutte le località ed i negozi specializzati a questo settore.
– Alessio Giaquinto –