Rovesciare Sauron? È questo il vostro scopo in La Terra di Mezzo – L’Ombra di Mordor, nuovo videogame dedicato alla saga di Tolkien. Il titolo ha davvero le carte in regola per dimostrarsi un prodotto valido?
In questi giorni i videogiocatori che sono pure fan de Il Signore degli Anelli hanno avuto una bella sorpresa: Warner Bros. Games ha rilasciato il primo filmato che mostra delle sequenze di gameplay del prossimo titolo dedicato alla saga letteraria di Tolkien, ovvero La Terra di Mezzo – L’Ombra di Mordor, che ha aperto interessanti analisi su quello che potrebbe davvero rivelarsi un valido prodotto per i poveri appassionati delusi dalle recenti produzioni dedicate al mondo di Frodo & company. Se escludiamo i due “Battaglia per la Terra di Mezzo”, infatti, non c’è stato fin ora un videogame che davvero abbia reso giustizia alla saga fantasy per eccellenza – tratto dai racconti originali o meno che fosse – e onestamente questo nuovo gioco inizialmente neppure ha destato chissà quale clamore (ufficialmente se ne conosce l’esistenza già dallo scorso novembre), fino ad oggi e all’arrivo di queste nuove informazioni rilasciate da Monolith, il team che si sta occupando del suo sviluppo (lo ricorderete per altre produzioni come Tron 2.0, The Matrix Online, i due F.E.A.R. e Guardians of Middle Earth – che noi abbiamo anche trattato, qui).
Parto rispondendo prima alla domanda che ogni fan de Il Signore degli Anelli si sarà già posto a questo punto: il videogame tratta di eventi narrati nei libri? Ebbene no, o meglio nì, perché in realtà la storia, seppure inventata, è ambientata cronologicamente tra Lo Hobbit e La Compagnia dell’Anello (gli sviluppatori hanno anche detto che incontreremo volti noti, tra i quali Gollum). L’utente impersona Talion, un ramingo di Gondor e guardiano del Cancello Nero, lasciato in fin di vita da Sauron dopo che quest’ultimo ha fatto ritorno a Mordor e sterminato tutti i suoi cari. Il suo scopo è quindi quello di ottenere vendetta facendosi strada tra i servitori del nemico fino a raggiungere l’Oscuro Signore. Una missione in cui Talion sembra partire decisamente sfavorito, se non fosse che il nostro amico ha un asso nella manica: il suo corpo, infatti, ospita uno spettro, anch’egli assetato di vendetta nei confronti di Sauron, che gli fornisce abilità e poteri sovrannaturali.
Ad una prima occhiata il gioco sembra essere un comunissimo action/adventure open world, ma fortunatamente gli sviluppatori hanno fatto presto a fornire dettagli che hanno reso la questione molto più interessante. La particolarità del titolo, infatti, è il Nemesis System, un sistema di generazione casuale di nemici e situazioni nelle quali ci si imbatte, che in parole povere dovrebbero rendere una nuova partita ogni volta diversa dalla precedente, ma soprattutto plasmare in maniera più coerente lo scorrere degli eventi, in base alle nostre decisioni e azioni.
Vi faccio subito un esempio pratico: nel caso decidessimo di lanciarci in un combattimento contro un avversario particolarmente forte, e venissimo surclassati perdendo i sensi, tornando successivamente ad affrontarlo potremmo notare che il nemico, come premio per averci sconfitti, avrà ottenuto una più alta posizione gerarchica all’interno del suo esercito, nuove armi e nuove abilità. O, nel caso che lottando con un avversario lo ferissimo in qualche modo, per poi fuggire, tornando a trovarlo troveremmo su di lui le cicatrici dello scontro precedente, e lui decisamente più infuriato nel rivederci una seconda volta. È possibile anche approcciarsi ad un nemico in diversi modi: vogliamo lanciarci in uno scontro diretto? Siamo liberi di farlo, ma magari possiamo prima far sì che venga ferito dalle sue stesse truppe. Grazie ai poteri dello spettro, infatti, è possibile terrorizzare gli orchi e applicare su di loro un marchio per fargli compiere determinate azioni, come ingaggiare una lotta contro l’avversario che intendiamo abbattere, oppure semplicemente spiare i suoi compagni e raccogliere informazioni per noi. D’altronde, niente ci vieta di scalare mura e muoverci nell’ombra, strisciando indisturbati alle spalle della nostra preda per portare a segno un bell’attacco silenzioso.
Insomma, le premesse perché ci si possa davvero divertire ci sono tutte, ma chiaramente non mancano tanti interrogativi che ogni giocatore con un minimo di esperienza si sarà posto dopo aver visto il filmato di cui sopra. Il dubbio più grande riguarda l’effettiva libertà che ci verrà data durante il gioco: potremo davvero affrontare ogni situazione in tutti questi modi, oppure si tratta di uno specchio per le allodole? Finirà che saremo costretti, specialmente nelle missioni principali, a seguire comunque un certo modus operandi per affrontare le varie situazioni ed evitare di renderle troppo lunghe o ostiche da portare a compimento? Tante volte nei videogiochi passati è stata millantata una libertà di azione che poi, a conti fatti, non esisteva. Ben più di qualche perplessità la suscita anche il sistema di combattimento, che sembra essere stato preso di peso dalla serie di videogiochi Batman Arkham: lì, per carità, funzionava decisamente bene, ma dopo tre giochi in cui si lottava praticamente sempre nello stesso modo, era decisamente il caso di offrire qualcosa di nuovo.
Un’altra cosa che ha colpito da subito tutti gli utenti sono state le animazioni di Talion: guardate un po’ bene quei movimenti che fa sulla corda tesa tra le due strutture, vi dice niente? No? Neanche se provate a osservare quel modo di arrampicarsi? Beh dai, sembra di essere tornati a Venezia nei panni di Ezio Auditore di Assassin’s Creed. Magari è solo una sensazione, dite? L’ho pensato anche io, fino a che Charles Randall, ex sviluppatore che in passato a lavorato proprio su Assassin’s Creed II, si è chiesto, con un post su Twitter, cosa mai ci facessero in L’Ombra di Mordor le animazioni del titolo Ubisoft. Secondo lui i casi sono due: o la società francese ha venduto il codice di gioco a Monolith, che l’ha poi utilizzato in questo titolo (è possibile e legalissimo), oppure i ragazzi del team di sviluppo hanno voluto semplicemente prendere come riferimento i movimenti dell’assassino più omologato del Rinascimento. Ma alla fine questa è una semplice constatazione: se il gioco si rivelasse un piccolo capolavoro, ben vengano pure le animazioni di Super Mario Bros..
Insomma, non ci resta che attendere l’uscita del titolo, che purtroppo non è stata ancora decisa, nonostante sia stata comunque confermata per l’anno corrente. Il video che vi ho linkato sopra chiaramente mette in bella mostra la versione next-gen del gioco (cioè quella che sarà pubblicata su PC, PlayStation 4 e Xbox One), ma se non avete ancora intenzione di acquistare le nuove console o una scheda grafica decente, sappiate che ne verrà prodotta anche una versione per le (ormai) vecchie piattaforme, ovvero PlayStation 3 e Xbox 360. Voi che dite? Che impressione vi ha fatto questo gioco? Parliamone.
– Mario Ferrentino –