Le Lame di Myra è il primo libro della saga del Dominio, la nuova trilogia di Licia Troisi pubblicata da Mondadori. Ebbene sì, la scrittrice romana si è lanciata in un’avventura tutta nuova, perfetta per chiunque sia già un suo fan, ma ideale anche per cominciare a conoscerla.
La storia è ambientata nel Dominio, un luogo geograficamente simile all’Europa (come è evidente dalla cartina a inizio libro), che a seguito dell’Apocalisse dei Cento Giorni è rimasto quasi del tutto coperto da ghiaccio e neve, lasciando del verde solo in qualche territorio del sud. Gli abitanti del nord vivevano in guerra tra loro, ma un uomo, Acrab, geniale inventore e grande comandante, iniziò a conquistare terre e unire regni, con l’intento di portare pace, stabilità e ordine in tutto il Dominio, nonché di distruggere i Camminanti, potenti maghi che sfruttavano gli elementali intrappolandoli e uccidendoli per poter eseguire incantesimi. Al suo fianco c’è Myra, abile guerriera dai capelli bianchi e gli occhi color sangue armata di due walud, spade a forma di mezzaluna. La ragazza ha sempre visto in Acrab una sorta di padre, in quanto il suo fu ucciso di fronte a lei quando aveva solo otto anni, una crudele immagine che Myra non è mai riuscita a dimenticare.
La storia narrata qui inizia quando la ragazza incontra un uomo che sembra avere nuove informazioni sul suo passato, l’unico che potrebbe dirle la verità sulla notte che le ha cambiato la vita, trasformandola da bambina a guerriera. Per avere le risposte che cerca, però, è costretta lasciare Acrab e la sua missione, tradendolo. Durante il suo viaggio incontrerà Icenwharth, drago dei ghiacci bandito dal suo popolo, e Kyllen, un mago parte del Consesso, un ordine che cerca un modo per utilizzare la magia che non sfrutti gli elementali, in attesa dell’arrivo del Liberatore, l’unico che potrà finalmente risolvere questa situazione. Kyllen, però, è stato costretto a fuggire dal Consesso dopo aver scoperto cose che non avrebbe dovuto sapere, e ora prosegue il suo cammino da solo. A unire le strade dei due giovani c’è Graffias, colui che sembra nascondersi dietro a tutte le loro sfortune, dubbi e indagini.
Ecco, “indagine” è proprio la parola chiave che mostra il cambiamento più evidente rispetto alle precedenti opere della Troisi. Myra è molto simile a Nihal come eroina: giovane, determinata, forte, unica, una guerriera che ha assistito alla morte del padre e ora si ritrova ad avere come compagni d’avventura un drago e un mago, ma allo stesso tempo è una persona ben diversa. È più ferita e sperduta di Nihal, e non sa chi sia il colpevole della sua sofferenza. È talmente tanto tormentata da questo suo passato misterioso da decidere di abbandonare l’unica persona di cui si sia mai fidata, Acrab, per cercare risposte, dando il via a un’indagine fatta da indizi disseminati per tutto il Dominio.
Il mistero che avvolge il cattivo di questa storia (di cui si scoprirà l’identità solo alla fine, ma che viene lasciata intuire, piano piano, con sottili indizi dati al lettore), riesce a rendere Le Lame di Myra quasi un thriller, un po’ noir, rimanendo comunque un fantasy young adult.
Ad aggiungere peso alla trama, poi, ci sono elementi importanti come il rapporto tra Myra e Acrab, che sembra quello tra padre e figlia, ma anche quello tra due amanti, in un modo che vira verso il malsano e il manipolatorio mano a mano che conosciamo l’uomo. O anche il mondo del Dominio, vario, vivo, pulsante, descritto chiaramente tanto da apparire davanti agli occhi del lettore, abitato da genti diverse, che parlano lingue diverse e che hanno convinzioni diverse. I personaggi secondari, esattamente come il mondo in cui si trovano, non esistono in funzione della protagonista, ma hanno scopi ed emozioni personali. Il ritmo della storia, infine, è sempre incalzante, sapientemente spezzato da flashback e capitoli dedicati a POV diversi, e il tutto risulta chiaro e scorrevole grazie alla scrittura semplice ma evocativa dell’autrice.
Quindi sì, Le Lame di Myra parte da basi simili a quelle de Le Cronache del Mondo Emerso, ma la storia si evolve in maniera differente. Grazie alle similitudini con la prima trilogia della Troisi, in effetti, il lettore può anche scoprire quanto l’autrice sia cresciuta nel corso del tempo, riuscendo ora a dare vita a un prodotto più adulto, ma che non tradisce il suo stile.
–Caterina Gastaldi–
La saga del Dominio – Le Lame di Myra di L. Troisi: recensione
Caterina Gastaldi
- Ambientazione molto ben strutturata e descritta in maniera chiara, ma mai pedante.
- Personaggi trattati con rispetto, tridimensionali, complicati, realistici, con conflitti e scopi e che non esistono solo in funzione della storia;
- Scrittura chiara e ordinata;
- La struttura con punti di vista e flashback dedicati a personaggi differenti può risultare eccessivamente dispersiva per chi non è abituato;
- Chi cerca una storia completamente diversa potrebbe trovare un po' fastidiose le somiglianze con le altre saghe dell’autrice;