Cosa rende i Giochi da Tavolo un hobby infantile, mentre il giocare con i videogiochi non lo sarebbe? Cercherò di spiegarvelo dal mio punto di vista.
Al di là della bellissima immagine di una partita al mitico Zombi!!! con tanto di edifici D.I.Y. che potete vedere qui sopra, l’argomento che voglio trattare oggi non è sicuramente uno dei più semplici, ovvero: perché il giocare con i Giochi da Tavolo è considerato da tantissime persone una cosa infantile, mentre il farlo con i videogiochi è qualcosa di accettato?
Mi è capitato, infatti, di essere preso letteralmente per il culo perché preferivo trovarmi con alcuni amici a giocare, piuttosto che passare una serata in discoteca, oppure schernito perché, in serate da passare a casa di amici, portavo dei Giochi da Tavolo al posto dei pad per la PlayStation. Ma per quale motivo? Dal mio punto di vista, infatti, entrambi gli hobby possono essere coltivati allo stesso modo anche in età avanzata, e non solo nel corso dell’infanzia, senza vere e proprie limitazioni.
Dopo averci ragionato un po’ su sono riuscito ad elaborare una mia teoria, che in qualche modo è collegata anche a quanto discusso nell’editoriale di due settimane fa (qui il link); tutti noi siamo abituati a collegare determinati tipi di attività ludiche a fasi specifiche della nostra vita: i giochi all’aria aperta sono legati alla prima infanzia, le uscite con gli amici in parchetti bui e isolati sono tipici dell’adolescenza, l’andare in pub, ai concerti ed in discoteca agli anni delle superiori e così via.
Ora, ragionando molto velocemente, voi dove collochereste il giocare con Giochi da Tavolo e l’utilizzo dei videogiochi?
Per quanto mi riguarda, l’associazione che più mi viene spontanea è Giochi da Tavolo= Scuole Elementari, Videogiochi = Medie +Superiori, e credo che molti di voi abbiano pensato la stessa cosa; credo che sia proprio per questo motivo, quindi, che il giocare con giochi da tavolo venga visto come qualcosa di infantile, perché nell’immaginario comune i Giochi da Tavolo in compagnia venivano fatti ai tempi delle tabelline, mentre i videogiochi, da soli, online o in compagnia, sono stati utilizzati in un’età più matura e, quindi, vengono accettati dai più. Si tratta, dunque, di un semplice collegamento logico che, però, è dovuto anche ad una certa ignoranza in materia.
Innanzitutto, come si fa a considerare i Giochi da Tavolo infantili e ad accettare i videogiochi quando l’hobby che più porta all’uso dell’intelligenza è, in molti casi, il Gioco da Tavolo?
Diciamocelo chiaramente, se si vuole giocare a Call Of Duty e si vuole diventare bravi basta semplicemente una buona coordinazione mano-occhio, cosa che chiunque (a parte non-vedenti, mutilati, paralitici et similia sulla falsariga) possiede e che, con un po’ di allenamento, può migliorare, mentre se si vuole vincere a, che so, un Runewars, allora c’è bisogno di valutare, elaborare strategie, riflettere, insomma spremere le meningi per cercare di arrivare a risultati concreti, e quindi ogni partita è un po’ uno “scontro di cervelli” tra i giocatori, come negli scacchi (che, guarda caso, è un gioco da tavolo).
Poi, oddio, prendendo in considerazione solo CoD ho esagerato e generalizzato, anche perché esistono numerosissimi videogiochi con meccaniche simili (vedi la saga di Civilization), o tratti da Giochi da Tavolo (vedi Space Hulk), oppure semplicemente basati sull’utilizzo del cervello del videogiocatore, ma teniamo presente che il brand di CoD è uno dei più venduti tra i videogiocatori “fissi ed ottusi” (non sentitevi presi in causa), per cui…
Inoltre, con quali fondamenti viene criticato il “multiplayer” dei giochi da tavolo, in confronto a quello dei videogiochi? C’è una sostanziale differenza tra i due, ed è innegabile. Mentre con i videogiochi le possibilità sono due: o si gioca con altri, ma non “in presentia” (vedi Multiplayer Online), o si gioca con propri amici fisicamente, in casa, ma in questo caso l’interazione è abbastanza limitata – perché giocare e parlare contemporaneamente, sopratutto in alcuni giochi frenetici, è quasi impossibile (vedi Multiplayer Offline) –, con i giochi da tavolo l’interazione tra i giocatori viene esaltata, in quanto non ci si limita a consultarsi o interagire fisicamente nel gioco, ma anche nel concreto, da tutti i punti di vista: una serata passata con i Giochi da Tavolo è sostanzialmente una serata passata a chiacchierare e divertirsi, bersi una birra e mangiare come delle merde, senza dover essere per forza davanti ad un monitor, con un paio di cuffie ed un microfono, per conversare con altri che non possiamo vedere.
E sì, va bene, non tutti giocano ai videogiochi così, lo so, guardate che ci gioco anche io (e anche tanto), ma siccome spesso si generalizza per i Giochi da Tavolo, mi sono sentito in dovere di fare altrettanto con i videogiochi!
Quindi, che dicano ciò che vogliono ma, almeno per quanto mi riguarda, i Giochi da Tavolo NON SONO ASSOLUTAMENTE UN HOBBY INFANTILE.
Voi, invece, cosa pensate a riguardo?
– Luca Mugnaini –