Dagli ideatori di Fringe il nuovo serial sci-fi che piacerà agli amanti dei grandi classici della fantascienza.
Almost Human è la nuova serie fantascientifica di Fox, attualmente giunta al suo quarto episodio ed ancora inedita in Italia. Prodotta dalla Bad Robot, casa di produzione del nostro caro J.J. Abrams, e ideato da J.H. Wyman, sceneggiatore del controverso Fringe, ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare dagli amanti della fantascienza, soprattutto da quelli abbastanza ferrati da poter cogliere le innumerevoli citazioni sparpagliate qua e là.
In un futuro molto prossimo (la serie è ambientata nel 2048) il progresso tecnologico è ormai ingestibile: per arginarne l’uso e abuso delle varie organizzazioni criminali la polizia decide di affiancare ad ogni poliziotto umano un androide.
Il detective John Kennex (Karl Urban, già visto ne Il Signore degli Anellicome Eomer) rientra in servizio dopo il coma causato da un attentato che lo ha privato del suo partner e della gamba destra, rimpiazzata da un arto artificiale. Per ordine del suo diretto superiore, il capitano Maldonado (Lili Taylor, odiatissima in Six Feet Under) verrà affiancato da un automa della serie MX, proprio uno di quelli che l’agente incolpa per le sue perdite. Il nostro non mancherà di farlo fuori alla prima occasione. Gli verrà assegnato allora Dorian, interpretato da Michael Ealy (E.R.), un androide della generazione DNR, una serie ormai obsoleta e che differisce dagli altri in un tratto fondamentale: è stato progettato per essere non solo analitico, ma intuitivo, per sviluppare capacità empatiche: in due parole, per provare sentimenti, emozioni simili a quelle umane.
L’impostazione della serie è quella di un police procedural, e per fortuna si allontana quasi subito dalla dinamica “poliziotto buono/poliziotto cattivo”. Benché nel pilot la recitazione di Urban sia un po’ rigida, l’ottimo Ealy riesce a convincere e a conquistare sia il pubblico (soprattutto quello femminile!) che l’astioso collega. Negli episodi successivi Kennex si scioglie e Dorian è sempre più convincente: il dinamico duo ingrana alla grande, sorretto anche dalla presenza di alcuni comprimari degni di nota, primo fra tutti lo scienziato genialoide Rudy Lom (interpretato da Mackenzie Crook: lo ricordate in Pirati dei Caraibi?). Resta da soppesare la sottotrama principale, che coinvolge a sorpresa il grande amore di Kennex e una misteriosa organizzazione criminale, l’Insindacate. La narrazione fatta di soli casi da risolvere non può andare avanti troppo a lungo, ma c’è ancora tempo per approfondire.
Il primo episodio è visivamente molto bello, tutto ispirato agli scenari urbani di Blade Runner, ma tutta la serie è un tripudio di citazioni, che manderanno in solluchero gli appassionati del genere. Si parte da Abissi d’acciaio del maestro Isaac Asimov, per passare a I, Robot, continuando con i lavori di un altro grande, Philip K. Dick, con i suoi Minority Report e Total Recall.
Effetti speciali ben fatti e non esagerati, una colonna sonora che vanta Massive Attack e The Crystal Method, robot supersexy, bombe al DNA ed un cameo di Gina Carano: direi che le premesse ci sono tutte per una serie di grande successo, che riporti un po’ di fantascienza sugli schermi di noi poveri orfani di Fringe.
Se non vi è bastata la mia presentazione, vi lascio con il trailer ufficiale di questa promettente serie. Buona Visione.
-Barbara Sergio-