L’interpretazione del proprio ruolo in chat è ad oggi un settore attivissimo, con milioni di connessioni al mese su vari portali: scopriamo insieme perché.
I giochi di ruolo online in modalità play-by-chat sono una forma di GdR nata in Italia alla fine degli anni ’90, quando ancora banda larga e computer quad-core non permettevano di impersonare un proprio alter-ego in 3d. Sfruttando l’idea dei vecchi modelli di chat su browser (vedi mIRC), il GdR trovò un modo per farsi spazio anche online e conquistare migliaia di appassionati: nonostante svariati MMORPG, gratuiti o a pagamento, le “città virtuali” o giochi di ruolo online continuano a spuntare come funghi e rimangono un mercato ancora aperto.
I giochi di ruolo online – così erano definiti inizialmente, il termine play-by-chat è arrivato dopo – nascono con l’idea di far interpretare al proprio PG un ruolo all’interno di una società, solitamente sviluppata in base a modelli storici (Medioevo, Antica Roma) o addirittura ambientati all’interno di manga ed anime (Naruto, One Piece) oppure film (Star Trek, Twilight, ecc).
Oggi l’utente medio dei GdR si preoccupa di installare svariati gigabyte di software per giocare e far sviluppare il proprio personaggio all’interno di un vero videogame (World of Warcraft, Diablo III, ecc), solitamente a pagamento o le cui caratteristiche tendono a crescere solo con l’acquisto di pacchetti premium; il play-by-chat invece prevede che l’utente del gioco debba impersonare il proprio PG con descrizioni minuziose di quello che fa, come si comporta o addirittura il profilo psicologico che vuole interpretare, tutto all’interno di varie chat. Ogni chat, infatti, è rappresentativa di un luogo, solitamente accompagnato da un’immagine o dalla descrizion e del posto in cui l’utente deve giocare.
Il picco di interesse nei confronti del gioco di ruolo online lo si è avuto tra il 2005 ed il 2008, periodo in cui i principali GdR Online hanno contato migliaia di utenti connessi contemporaneamente e sono fioriti decine di portali con varie ambientazioni con l’aiuto del GDRCD, un pacchetto open source di pagine web sviluppato da Romeo Gentile, che ha permesso anche a chi si intendeva poco di programmazione di pubblicare il proprio gioco di ruolo su provider gratuiti o meno e far divertire i propri amici o la propria utenza.
All’estero la presenza dei play-by-chat è diversa rispetto a quella in Italia: negli USA si è sviluppato un genere simile a quello nostrano, il MUSH, concentrato sulle descrizioni testuali dei personaggi, ma che invece di sfruttare i classici browser (Internet Explorer – prima che Chrome dichiarasse guerra alla spazzatura – o Firefox), utilizzano dei client particolari da scaricare ed eseguire sul proprio PC. In Francia e nell’europa continentale ci sono altri esempi di gdr browser play-by-chat, ma il loro numero è sicuramente inferiore a quelli presenti in lingua italiana, o almeno hanno perso fasce di mercato ormai da molti anni, residuando tutt’al più come cimeli. C’è da dire, come sottolineano anche molte discussioni in merito sviluppate su internet, che la particolarità dell’italiano rispetto a lingue come l’inglese, diffusissima ma più elementare, è proprio quella di un vocabolario estremamente più articolato e complesso, capace di essere utilizzato per questo particolare tipo di GdR meglio nella nostra penisola che altrove.
Alcuni esempi di noti Giochi di Ruolo Online italiani per il play-by-chat sono Fengard, eXtremelot, Terre Invisibili, Lande di Shannara, La Quarta Era e molti altri, oltre a quanti ancora hanno servito una vasta utenza per anni ed ora sono chiusi o in beta testing per nuove versioni con tecnologie più moderne (Annelin, Sid, ecc).
Come già accennato, il play-by-chat non riscuote più moltissimo successo e gli utenti che li utilizzano, seppure ancora tanti, sono sparsi in centinaia di giochi diversi: la tendenza non sembra arrestarsi. I motivi sono risaputi: la gestione di un mondo virtuale richiede moltissimo tempo e capacità di programmazione, oltre a risorse da investire per lo spazio web e per offrire un servizio sempre nuovo agli utenti. Tutte queste necessità non sono però compensate dalla contropartita economica: la maggior parte dei gdr-by-chat non sono organizzati in modo tale da riuscire a incassare introiti e poter sostenere il peso della gestione, cosa che invece i nuovi MMORPG hanno tra le priorità per il mantenimento di server sparsi in tutto il mondo e programmatori ai più alti livelli.
Le nuove frontiere dei GdR online all’italiana sono però i social network, la frenetica circolazione di informazioni e condivisione di esperienze sono alla base di una possibile rinascita di realtà virtuali che sono ancora molto sentite nel panorama italiano, e necessitano solo – a mio giudizio – di svecchiarsi dalle dinamiche che gli appartenevano ormai anni fa, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, una grafica più leggera ed intuitiva, la collaborazione costante con piattaforme ludiche diverse (live, magazine, eventi a premi), come fece, alcuni anni fa, Terre Invisibili, sviluppando in autonomia un gioco di ruolo cartaceo, basato sulla mappa di quello online. Per i più impegnati, un’altra strada è sicuramente l’integrazione del gioco su browser direttamente all’interno di Facebook con app apposite, fondendo così sia i classici automatismi dei famosi Farmville & co. con la più sana creatività da descrizione con tastiera, per plasmare il proprio altro-io. Occhio ai power players però…
-Alessio Giaquinto-