Vi siete appena svegliati. Vi stiracchiate. Vi strizzate gli occhi e mentre state per riaddormentarvi, scoprite che l’eroe fantasy da voi creato e amato dorme al vostro fianco! Cosa fare ora?
Illyon non si ferma mai e anche questa volta ritorna con un aspirante autore fantasy pronto a farci sognare e anche sorridere con una nuova opera, almeno per la nostra isola: Le Cronache di Ériu. La storia ideata dalla giovane autrice Maddalena Cioce è molto particolare rispetto al genere: la protagonista di questo racconto è Sara De Rosas, una giovane segretaria di un noto studio legale, cintura nera di Tae Kwon Do, che per passione scrive romanzi fantasy. Fin qui tutto bene, fino a quando, una mattina, la nostra protagonista non si risveglia e trova a fianco proprio il protagonista del suo racconto, tale Cal Mac Oenar. Da questo momento in poi entriamo nel fulcro del racconto, sia dal punto di vista narrativo che da quello tematico.
Dal momento in cui Cal appare, si ha un capovolgimento totale del racconto. Il tono cambia passando da uno stile più formale in cui ritroviamo un linguaggio molto più comune nel genere fantasy, ad un linguaggio più leggero, più comune, in cui lunghe descrizioni e dialoghi in terza persona lasciano il posto ad un modi di parlare più diretto e basato sugli scambi, a volte davvero divertenti, tra i due personaggi. La storia si evolve principalmente su due binari. Il primo, quello più puramente narrativo, in cui i due protagonisti cercano di trovare il modo per riportare Cal nel suo mondo. L’altro, quello più sentimentale, dove il rapporto tra Sara e Cal si evolve e… non vi dico niente sennò vi rovino un buon pezzo di libro. Ed è su quest’ultimo aspetto che vorrei porre l’attenzione. Il tema che mi ha infatti più affascinato in questa opera è proprio la forte volontà dimostrata dall’autrice di voler mettere in evidenza il rapporto, molto spesso sottovalutato, tra l’autore e le sue creazioni. Un rapporto che non è blasfemo definire divino, tra colui che crea e decide il destino dei suoi protagonisti e, cosa non da poco, prende decisioni anche a riguardo dei suoi sentimenti, e chi subisce queste decisioni, sottostando ad una volontà che gli appartiene solo indirettamente. Se ogni personaggio potesse almeno una volta nella vita incontrare il suo creatore e chiedere: “Perché?“, riuscirebbe l’autore stesso a compiere in maniera fredda e puramente razionale le sue scelte narrative? Questi grandi quesiti vengono riportati alla luce da questo racconto e dall’autrice, che cerca di mettere in evidenza non solo il suo di punto di vista, ma anche il punto di vista del suo personaggio, cosa molto più difficile. Ci vuole infatti una grande capacità di estraniarsi e rileggere le vicende filtrandole dalla sensibilità e da un carattere, quindi, che non esiste. La Cioce vi riesce piuttosto bene, grazie anche all’astuto stratagemma di descrivere le vicende dal punto di vista di entrambi i protagonisti.
Le Cronache di Ériu è il primo libro di una trilogia che a mio avviso non ci lascerà con l’amaro in bocca. Isola Illyon continuerà a seguire le vicende di Cal e Sara, sperando che questa avventura ci porti ad esplorare nuovi mondi fantastici e magici. Nel mio piccolo poi, spero vivamente che Cal riesca ad ottenere la sua tanto agognata vendetta.
–Vincenzo Mirra–