Benché siamo ancora in attesa dei film preannunciati dalla vedova di Gary Gygax basati su scritti inediti del marito, la Gygax Trust, società che si occupa di gestire i diritti delle opere del compianto papà di D&D, non sembra voler restare con le mani in mano, e si è già messa al lavoro su un nuovo progetto, che coinvolgerà la Gygax Games, divisione della fondazione che per l’occasione è stata riesumata (sebbene il sito sia ancora in costruzione, almeno al momento della stesura del questo articolo).
A smuovere le acque in merito è stato Alex, il più giovane tra i figli di Gary e nuovo CEO di Gygax Games, che ha annunciato una partnership con Fig, compagnia di investimenti videoludici che ha portato alla realizzazione di titoli come il recente Pillars of Eternity II: Deadfire e la cui advisory board conta sviluppatori celebri e stimati come Randy Pitchford (Gearbox), Feargus Urquhart (Obsidian) e Tim Schafer (Double Fine).
L’obiettivo di questa collaborazione è quello di portare alla luce in forma digitale i progetti mai pubblicati dal padre, come ad esempio i dungeon e le avventure che Gary non volle mai distribuire al tempo per paura che i suoi giocatori, acquistandoli, potessero “rovinarsi” l’esperienza di gioco.
Queste avventure e concept, spesso manoscritti, potrebbero tra l’altro non appartenere tutti a D&D, poiché verso la fine dello scorso millennio Gygax era occupatissimo (coinvolgendo anche Alex) a sviluppare prodotti per il gioco di ruolo Lejendary Adventures, oggi fuori produzione ma al tempo pubblicato da Troll Lord Games ed Hekaforge.
Secondo Alex, il padre era già intenzionato a diffondere attraverso mezzi più moderni i suoi progetti, alcuni dei quali pare siano stati creati appositamente per il mezzo videoludico, e lui avrebbe aspettato solo il momento adatto (per tecnologie, maturità della fanbase e team giusto) per passare alla fase di sviluppo.
Fig si trova in “open pitch”, dunque in un momento in cui è alla ricerca di idee: qualunque sviluppatore ne abbia in merito può proporre la sua visione del futuro progetto tramite e-mail all’indirizzo pitches@fig.co.
Alex sarà parte integrante della valutazione delle proposte, con il compito di assicurarsi che siano compatibili con la visione del padre nonostante lo spazio creativo necessario per la realizzazione del prodotto.
Cui prodest?
Ma siamo davvero certi dell’interpretazione che ci viene data della volontà di Gygax?
A me sovviene una frase dagli ultimi anni di vita del “primo Dungeon Master”, un suo commento alla progressiva digitalizzazione dei giochi di ruolo:
“Non c’è intimità; non è vivo. È tradotto attraverso un computer, e la tua immaginazione non è come quando sei effettivamente insieme a un gruppo di persone. Mi ricorda di una volta che vidi dei bambini parlare del se gli piacesse di più la radio o la televisione, e io chiesi a uno di loro perché preferisse la radio. Mi rispose ‘perché ha le immagini migliori’.”
La speranza è ovviamente che il progetto non sia un mero tentativo di cavare qualche soldo da idee meravigliose, benché è da molto che girano voci sulle gravosità economiche che il Gygax Trust (e il parallelo Gail C. Gygax Revocable Trust) ha dovuto affrontare, così come del distacco che ha avuto nei confronti di chi lo supportava.
Cosa ne pensate? Siete eccitati senza remore all’idea di possibili prodotti con questi presupposti o ci vedete troppo di losco?
–Nicola de Marco–
[amazon_link asins=’1945625392,0786966246,1945625422′ template=’ProductCarousel’ store=’isolilly-21′ marketplace=’IT’ link_id=’37315573-47db-11e8-bcca-299018ed713e’]