La Leggenda dei Cinque Anelli Quinta Edizione: il nostro test della beta

Ne sono passate di fioriture di ciliegi dal debutto del GdR La Leggenda dei Cinque Anelli e oggi, all’alba della sua Quinta Edizione, Fantasy Flight Games ci dà la possibilità di aiutarla nel perfezionamento del gioco potendone testare una versione Beta, scaricabile liberamente da tutti.

© Fantasy Flight Games

Nell’ultimo mese ho approfondito anche io il materiale rilasciato, scaricando gli aggiornamenti e rispondendo ai sondaggi che permetteranno agli autori del gioco di correggere ciò che non funziona benissimo: da una parte devo dire di essere rimasto piacevolmente impressionato da alcune meccaniche presenti nel titolo, ma dall’altra devo anche ammettere di aver trovato il sistema piuttosto “pesante”, a causa di una grande quantità di regole, talenti e contenuti in generale.

Ma andiamo con ordine: La Leggenda dei Cinque Anelli Quinta Edizione è a metà tra un prodotto narrativo e un gioco di ruolo standard come potrebbe essere il più classico D&D. Questo non è un male, sia chiaro, ma chi è abituato a titoli narrativi potrebbe rimanere interdetto di fronte alle oltre 150 pagine di tabelle per la costruzione del personaggio qui proposte, specialmente considerando il fatto che il gioco viene presentato come un prodotto “quasi teatrale sui samurai, dove i personaggi sono divisi tra desideri personali e il dover compiere il proprio dovere”, nulla che faccia immaginare un prodotto “ibrido”.

Parlando invece delle idee che mi hanno convito molto, non posso non citare il sistema di successi. Vi avevo già anticipato il fatto che il gioco si bassasse su un tipo di dado non canonico formato da simboli: questi non solo indicano successi o fallimenti, ma possono anche incidere sui pensieri del PG, facendolo ad esempio cedere alla disperazione oppure esaltarlo particolarmente, sentimenti che si scontrano con la mentalità stessa dell’essere un Samurai (ovvero quella di essere lontano dalle emozioni e non abbandonarsi minimante ad esse).

Anche la creazione del Personaggio lascia ampio spazio all’interpretazione, basandosi sulla possibilità di rispondere a delle domande. I giocatori si trovano poi con un valore nei Cinque Anelli (Fuoco, Aria, Acqua, Terra e Vuoto), che va a caratterizzare la propria personalità. Ciascuno di questi Anelli “sblocca” un ramo da cui attingere i propri talenti e le proprie abilità, oltre che tratti di personalità o addirittura delle skill da utilizzare col proprio gruppo di compagni.

La Leggenda dei Cinque Anelli, poi, prevede un sistema di scene per poter suddividere i tempi di gioco. La sessione, infatti, potrà essere caratterizzata da scene di downtime, scene di narrazione o scene di combattimento, che a loro volta saranno ulteriomente suddivise.
Il regolamento permette di rendere unica ogni singola scena: ad esempio si può descrivere quello che può avvenire durante un’arringa a un gruppo di persone (si parla, difatti, di recuperare Punti Retorica), oppure come gestire al meglio un duello o una battaglia campale.

© Fantasy Flight Games

Devo però ammettere che il sistema di gioco non è immediato, dunque non adatto proprio a tutti. Le tematiche potrebbero certamente attirare una grande fetta di pubblico che si è appassionata alla cultura orientale grazie alla sempre maggiore popolarità dei manga, ma l’atmosfera che si respira all’interno de La Leggenda dei Cinque Anelli può essere maggiormente accostata a produzioni quali i film di Akira Kurosawa o L’Ultimo Samurai: nel gioco, infatti, la dimensione umana è profondamente ricercata e approfondita, e il Master deve lavorare enormemente sui sentimenti dei personaggi e sullo scontro tra i giocatori stessi, soprattutto se di clan diversi. Anche la politica ha un ruolo fondamentale e qui permette, come in altri GdR narrativi, una risoluzione diplomatica, piuttosto che violenta, di una situazione, senza tuttavia eliminare la possibilità di un duello degno del più grande Miyamoto Musashi.

Se non l’avete già fatto, vi invito a dare una lettura a questo regolamento e a dirci la vostra. C’è qualcuno tra voi che l’ha anche già potuto testare? Quali impressioni avete avuto?

–Riccardo Gallori–

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