Dal giorno in cui accettò di trasportare Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi ad Alderaan sul Millennium Falcon, fino a quello in cui, su un ponte sospeso su un reattore, morì per mano di suo figlio, Han Solo ha sempre creduto nelle cose. In se stesso, nella Forza, nella Ribellione. Perfino in Kylo Ren, prima che quest’ultimo lo trafiggesse senza alcuna pietà. Probabilmente però neppure Harrison Ford, quando 40 anni fa fece la sua prima apparizione nella saga di Star Wars, avrebbe mai pensato che, un giorno, il suo personaggio avrebbe potuto contare addirittura su un film che lo avrebbe visto come protagonista assoluto.

Foto di Gage Skidmore
Il prossimo 25 maggio, lo saprete tutti, uscirà infatti nelle sale lo spin-off Solo: A Star Wars Story, una pellicola che Lawrence Kasdan, co-autore di ben tre episodi della saga (L’impero Colpisce Ancora, Il Ritorno dello Jedi, Il Risveglio della Forza) ama definire una cosiddetta bromance.
“Si tratta di una storia d’amore. Tra chi? Tra Han Solo e Chewie” ha dichiarato Lawrence ai colleghi di Entertainment Weekly, scherzando con suo figlio Jon, assieme al quale ha realizzato lo script del film. “La loro relazione è sempre stata la mia parte preferita dell’intera saga, e il fatto che solo Han capisca le parole del Wookie è un elemento comico che offre molte possibilità”.
Il film affronterà atmosfere noir in combinazione con alcuni elementi che hanno reso popolari le pellicole western, con tutte le caratteristiche tipiche dei buddy movie.
“Penso che la principale differenza con ciò che abbiamo già visto, è che l’Han Solo che vedremo in questo film sarà più che un idealista. Certo, ha dei sogni che insegue, ma ciò che vedremo sarà anche come questi sogni influiscono sulla sua vita quando si scontra con la realtà – una realtà più dura di quella che lo stesso Solo si sarebbe aspettato” sostiene poi Alden Ehrenreich, l’attore che interpreterà il Solo dei tempi d’oro, il quale ha potuto ricevere la guida dello stesso Harrison Ford poco prima che i motori venissero messi in azione per la produzione di questo episodio spin-off.
“Di’ loro che ti ho detto tutto ciò di cui avevi bisogno, e che non puoi dirlo a nessuno” è stato il consiglio che l’attore statunitense ha dato al giovane Ehrenreich, suggerimento che l’attore 28enne ha preso alla lettera, mantenendo la bocca ben saldata sulla consulenza che Ford gli avrebbe fornito.
Il presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy, che conosce Harrison Ford dai tempi in cui recitava ne I Predatori dell’Arca Perduta, sostiene tuttavia di aver telefonato a Ford dopo il colloquio che ebbe con Ehrenreich, e di avergli anche fornito una copia della sceneggiatura, approvata dal nostro Indy a pieni voti.
“Conoscendo Harrison” sostiene Kennedy “sapevamo perfettamente che non si sarebbe mai messo a dettar legge. Pensiamo che il lavoro che abbia svolto con Alden sia inestimabile, soprattutto parlandogli delle sue reazioni alla prima lettura di Star Wars, quando ottenne il ruolo, e di come George Lucas lavorò con lui sul personaggio di Han Solo. E i risultati si sono visti nel lavoro sul set di Alden: l’apporto di Ford è stato vitale.“
Sebbene dunque non sia coinvolto direttamente nella realizzazione di Solo, è innegabile che anche così il film avrà in qualche modo una seppur vaga traccia di Harrison Ford. Perché laddove non risulti ancora abbastanza palese, per quanti attori potranno interpretarlo, sostituirlo, rievocarlo, e nonostante le nostre speranze che Alden Ehrenreich abbia svolto un lavoro eccellente (e negli ultimi tempi queste speranze sono state più volte messe in discussione), Harrison Ford è a tutti gli effetti Han Solo.
–Alessandro Fresta–
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