Da quando Star Wars: Gli Ultimi Jedi è uscito nelle sale, ne abbiamo sentite di tutti i colori. Qualcuno ne è rimasto estremamente insoddisfatto, come il nostro Michele (qui la sua recensione senza spoiler e la sua analisi, con spoiler), altri hanno disconosciuto l’opera e maledetto la Disney (che nel frattempo è in trattativa per acquistare anche il Vaticano), altri ancora hanno visto la conferma della “fine di un’era”. Ma c’e anche chi invece, noncurante delle disquisizioni teologiche sul sacramento di Star Wars, ha provato a valutare l’opera da un punto di vista neutrale, trovando anche dei pregi.
Con questo articolo ho deciso dunque di andare ad analizzare quelli che possono essere visti come i punti di forza del film: prendetelo come un tentativo di riconoscere dei pregi a un’opera di cui si è detto tutto e il contrario di tutto praticamente nel giro di 48 ore.
Se non avete visto il film, vi consiglio di non proseguire nella lettura, perché ci saranno spoiler.
Dissacramento

© Lucasfilm Ltd.
Se pensavate che Luke avrebbe rivestito il ruolo di eroe senza macchia, di un Gesù stellare, vi sarete ricreduti vedendolo in questo film in una veste quasi da villain. Il dissacramento di questo e altri concetti ben radicati, come ad esempio la Forza che non esiste in quanto tale, l’atto di bruciare i libri su Ahch-To, e la fine del concetto di Jedi per come veniva inteso in precedenza, dona al film un impianto molto coraggioso, poiché va a distruggere molti assiomi che i fan di Lucas ritenevano intoccabili.
Ribaltamento degli stereotipi
Legandoci al concetto precedente, è difficile andare a distinguere eroi e cattivi. Kylo Ren, vero perno di questa saga, è l’esempio lampante di come sia possibile distruggere letteralmente i cliché anche in un universo ben codificato come quello di Star Wars. È lui a uccidere il Leader Supremo Snoke con uno stratagemma, cancellando in un solo colpo lo stereotipo del cattivo indistruttibile e del Sith obbediente al Lato Oscuro.
Epicità
Il film presenta diverse scene epiche. Pensiamo al sacrificio di Paige Tico col quale la ragazza riesce a sganciare le bombe sulla corazzata del Primo Ordine, al combattimento di Kylo Ren e Rey contro le guardie di Snoke, alla liberazione dei Fathier dal Casinò di Canto Bright, o all’assalto all’ultima base ribelle su Crait. Questi e altri momenti rimarranno sicuramente impressi nella memoria per l’alto contenuto adrenalinico e dosi massicce di epicità.
Effetto nostalgia
Nonostante il leitmotiv del film sembri quello di voler dissacrare ogni cosa, rimane comunque un forte legame con la saga, tanto da produrre non pochi momenti di pura nostalgia. Pensiamo al Millennium Falcon che riesce ancora a reggere scontri inverosimili e a Chewbacca che lo pilota ancora con maestria, non senza ripensare al suo compagno che non c’è più. Pensiamo a R2-D2 e al messaggio olografico di Leia che mostra a Luke per convincerlo a tornare a lottare. Chi non ha avuto i brividi in quel momento?
Tematica di fondo
Una cosa che ho apprezzato particolarmente in Episodio VII e VIII è la presenza di una chiara tematica di fondo, che pare anche piuttosto coraggiosa. Se infatti le precedenti trilogie erano fortemente caratterizzate dalla Forza e dal suo Lato Oscuro, il tema adesso sta diventando l’equilibrio e la ricerca di esso. Niente più buio e luce, e di conseguenza niente più Jedi e Sith. Molto probabilmente è quello a cui aspirano gli sceneggiatori e non mi stupirei se nel terzo capitolo anche i personaggi ne prendessero atto (Kylo Ren probabilmente lo ha già fatto).

© Lucasfilm Ltd.
Musiche
John Williams torna alla ribalta e firma anche questa colonna sonora. Le musiche sono a mio avviso uno dei punti di forza della pellicola: mai troppo invasive, epiche al punto giusto, nostalgiche quando necessario. Piccola curiosità: il montaggio delle scene è stato effettuato seguendo le musiche di Williams e non il contrario, come di solito avviene.
La speranza
Ultimo pregio, ma non per importanza: la speranza. Che può essere intesa in molti modi: speranza di ottenere la tanto agognata pace, speranza di assistere a una conclusione della trilogia che metta d’accordo tutti, speranza che viene riassunta nella scena finale del film, dove il bambino imbraccia la scopa come se fosse una spada, puntandola in cielo. Un momento fortemente evocativo, che ci dice come la speranza non muoia mai, che la Forza è presente in ciascuno di noi, e che nel nostro piccolo possiamo sempre imbracciare un’arma e lottare per le cose in cui crediamo. E non è forse questo, Star Wars?
–Andrea Carbone–
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