Il conto alla rovescia è iniziato, e ormai poche settimane ci separano dall’arrivo in Italia dell’attesissimo Episodio VIII della saga di Star Wars, Gli Ultimi Jedi.
Ma mentre tutti si preparano a spolverare le spade laser e far scorta di peluche di Porg, potrebbe esservi forse sfuggito un annuncio di Disney che certo non può lasciare indifferenti: Rian Johnson, regista della sopraccitata pellicola, è stato insignito dell’onore di dirigere un’intera, nuova trilogia della saga di Guerre Stellari. Una trilogia che, nelle parole del capoccia Disney Bob Iger, ci farà prendere le distanze dal dramma familiare degli Skywalker per portarci in un “angolo della galassia che la storia di Star Wars non ha mai esplorato”. Parole misteriose, quel tanto che basta a stimolare le più folli speculazioni su cosa possiamo aspettarci dal futuro di una delle saghe più amate della Storia.
A essere onesti, l’universo Legends ci propone almeno un paio di decennio di film, libri, fumetti, serie TV e videogiochi a cui ci si potrebbe rivolgere per farsi venire qualche idea, ma come ben sapete è ormai acqua passata: mettiamoci quindi a rispolverarlo a caccia delle più folli, epiche e machiavelliche trame che si potrebbero sperare, ma che, quasi sicuramente, non vedremo mai sul grande schermo.
Gli Yuuzhan Vong
Chi sono: alieni extragalattici. Segni peculiari includono fondamentalismo religioso, tendenze genocidarie, e quasi totale immunità agli effetti della Forza.
Perché vorremmo vederli: dopo aver devastato loro Galassia natale, i Vong decidono di trasferirsi in massa in quella di Star Wars, portando con sé tutta la loro scienza bellica bio-organica, interi mondi-astronave, la determinazione ad annientare ogni tipo di tecnologia (considerata un’eresia) e l’intenzione di vong-formare qualsiasi pianeta sul loro cammino. Segue un’ecatombe di qualche centinaio di miliardi di esseri senzienti, e la necessità per la Nuova Repubblica di allearsi con quel che resta dell’Impero prima di iniziare anche solo a rallentarli.
Perché non li vedremo al cinema: notare la parte in cui si parla di fondamentalisti religiosi determinati a invadere un luogo differente dopo aver rovinato quello d’origine, e che non disdegnano di massacrare civili. Proprio il genere di favola che la Disney adorera venderci sotto Natale.
Dove li troviamo: principalmente tra le pagine della serie letteraria The New Jedi Order (Del Rey, 1999-2003).
Abeloth
Chi è: un’entità al di là del concetto di Lato Chiaro e Lato Oscuro, che necessità di un intero assembramento di buchi neri per essere trattenuta (temporaneamente) dal trasformare la Galassia nel suo giocattolino personale.
Perché vorremmo vederla: oltre ad essere un’abominazione in grado di pulire il pavimento con le personificazioni stesse della Forza senza nemmeno sudare, di far impazzire Maestri Jedi con la propria mera presenza, e di controllare mentalmente il governo galattico semplicemente perché si stava annoiando, Abeloth è probabilmente la singola entità più potente dell’intero Universo Espanso di Star Wars. Lo stesso Luke Skywalker, il più grande Jedi di tutti i tempi, con l’assistenza di un discreto numero di Cavalieri Jedi & Sith, faticò anche solo a strappare un pareggio con lei.
Perché non la vedremo: perché sembra la sorella cattiva di Pennywise il Clown Ballerino (non certo il soggetto migliore per vendere pupazzetti pucciosi).
Dove la troviamo: la serie letteraria Fate of the Jedi (Del Rey, 2009-2012)
L’Impero Fel
Cos’è: il solito vecchio Impero, solo parecchio meno malvagio, e con un intero ordine di Jedi di marca che combatte dalla sua parte.
Perché vorremmo vederlo: l’Impero Fel non è composto da nazisti spaziali come l’Impero della trilogia originale (o il Primo Ordine). Si tratta di un governo legittimo protetto addirittura da alcuni utilizzatori di Forza (i Cavalieri Imperiali) chiaramente non del Lato Oscuro. È un’interpretazione talmente originale che i Sith di turno non la sopportano, e cercano anzi di rovesciarla per portare scompiglio, come loro solito.
Perché probabilmente non lo vedremo: non esiste un motivo particolare per non reincarnare l’Impero Fel nel nuovo canone, e in molti forse apprezzerebbero il cambio di prospettiva. Visto che i film, finora, ci hanno però proposto “la Ribellione, ma diversa” contro “l’Impero, ma diverso”, è opinabile quanto la Disney abbia voglia di sperimentarsi.
Dove lo troviamo: la serie a fumetti Star Wars: Legacy (Dark Horse Comics, 2006-2010)
E voi che ne dite, appassionati lettori? Quale angolino del vecchio Universo Espanso siete praticamente certi di non poter vedere mai sul grande schermo?
–Federico Brajda–
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