Qualcuno potrebbe chiedersi come mai il gioco di ruolo più longevo della storia sia Dungeons & Dragons. Dopotutto i restyling azzardati (come con la 4.0), il sistema di magie poco flessibile, quella certa rigidità nelle classi dei personaggi, le versioni che andavano sovrapponendosi senza un filo comune se non quello del profitto (D&D e Advanced D&D) e la necessità di acquistare almeno 3 manuali per poter giocare decentemente (con una spesa che superava i 100€), non hanno sicuramente remato a favore della sua popolarità.
O forse sì?
“Non importa che se ne parli bene o male: l’importante è che se ne parli”. Certamente Oscar Wilde non avrebbe mai immaginato che il suo aforisma potesse essere usato per giustificare gli svarioni più o meno voluti di un brand così grande. Eh sì, perché l’edizione 5.0 del GdR sta andando decisamente alla grande in quanto a vendite.
Esaminando bene i fatti, non è stata solo la buona – e anche la cattiva – pubblicità a traghettare nel nuovo secolo Dungeons & Dragons. La lungimiranza dei produttori è andata a braccetto con la capacità di tenere il passo con i tempi: se negli anni ’70 era la novità del ‘Gioco di Ruolo’ a fornire nutrimento al prodotto, negli anni ’80 è stata proprio la – a suo tempo – contestata dicotomia D&D vs. AD&D, con quest’ultimo che si proponeva come un sistema nello stesso tempo simile e diverso (più razze giocabili, classi meno schematizzate, elementi verbali, somatici e materiali negli incantesimi… ma ahimè, la medesima THAC0, “To Hit Armor Class 0”, che obbligava a frequentare il Liceo Scientifico piuttosto che il classico per giocare ai prodotti TSR!). Negli anni ’90 ha tenuto banco la valanga di espansioni che, nel frattempo, avevano arricchito a dismisura il brand, spinto ulteriormente dai romanzi, dai primi giochi per PC e dai coin-op.
Nel 2000 fu poi pubblicato Dungeons & Dragon 3.0, che presentava una revisione quasi integrale del regolamento e la pubblicazione del d20 System, edizione seguita dalla 3.5 che espandeva e correggeva la precedente. Ma la maggiore novità fu rappresentata dalla nascita, nel 2002, di un sito dedicato proprio al supporto alle regole del gioco. Questo portale, ancora accessibile cliccando qui, è sempre stato una risorsa preziosa per i giocatori del XXI secolo, così come la rivista Dragon Magazine lo è stato per i ruolisti più anziani. Oggi il sito è diventato un archivio – e che archivio!
È possibile trovare una valanga di contenuti esplicativi per ambientazioni, manuali, campagne e avventure singole, oltre che chiarimenti di regole e delucidazioni. Spulciati i documenti che si sono succeduti tra il 2002 e il 2007, ho scoperto che molto materiale può essere utilizzato ancora oggi senza problemi, e non solo per il d20 System!
Chi fosse interessato a recuperare il manuale Deities and Demigods, per esempio, troverà una pletora di informazioni su come modificare le divinità o come ampliarne i poteri. Stessa cosa dicasi per gli approfondimenti e gli articoli, come quello per le Eastern Classes dei Forgotten Realms. Le stesse mappe o approfondimenti delle campagne (come Eberron Compaign) possono rappresentare una fucina per le vostre elucubrazioni da Master o, per i più pigri, materiale per infinite ruolate. Certo, le statistiche sono rese con i criteri della 3.5, ma con un po’ di buona volontà riuscirete ad adattarli anche per la 5.0 o, se siete masochisti, per la 4.0.
Proprio Eberron Compaign (1, 2, e 3 con il file per compilare il calendario di Eberron) e Underdark (1 e 2, con il sistema di affiliazione alle gilde mercantili e di schiavisti) sono a mio parere dei file da non perdere. Ma ce ne sarebbero molti altri: Return to the Temple of Elemental Evil, ad esempio, che ci riporta sulle orme del più bel modulo di avventura per AD&D, ma anche Forgotten Realms Compaign Settings e Dragonlance (1 e 2).
Sottolineo ancora una volta che si tratta di approfondimenti dei manuali, e non dei manuali stessi – Wizards non fa certo beneficenza! In ogni caso resta una fonte inesauribile di idee, e non dubito che qualche fan della 3.5, ripescando le consunte campagne e i vecchi ricordi, verserà ben più di una lacrimuccia.
–Fabrizio Palmieri–
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