Attenzione: in questo articolo si parla degli ultimi episodi della settima stagione di Game of Thrones, e ci sono vari riferimenti anche alla saga letteraria de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Se non siete in pari con la serie tv, rischiate degli spoiler!
Valar Dohaeris, isolani! Che dite, vi sta piacendo la storyline di Samwell in questa nuova stagione de Il Trono di Spade? Il cicciobello di casa Tarly ha preso molto seriamente il compito affidatogli da Jon, e ne ha approfittato, come avrete visto dall’episodio 7×02, per ripagare un debito che si sentiva di avere nei confronti di Jeor Mormont, ex-Lord Comandante dei Guardiani della Notte, salvando il figlio Jorah nientedimeno che dalla terribile piaga del Morbo Grigio, malattia all’apparenza impossibile da curare, ma che invece pare (e sottolineo, pare) sia stata del tutto debellata. Nello show HBO l’argomento del Morbo è appena accennato, ma nella saga letteraria Martin lo approfondisce in maniera più specifica.
Si dice che la malattia tragga origini da una maledizione di Madre Rhoyne, una divinità di Essos, e più precisamente dal Principe Garin il Grande. Questo Lord, nemico dei Valyriani, si pose al comando dell’esercito Rhoyniano cercando di combattere i Valyriani ribelli secoli prima degli eventi narrati nella serie e nei libri; anche se inizialmente riuscì ad aggiudicarsi qualche vittoria, alla fine venne catturato e costretto a guardare la sua gente venir uccisa, seviziata e stuprata. Fu allora che invoco la divinità e quest’ultima, adirata, maledì il fiume Rhoyne, infettando gran parte dei Valyriani e causandone la scomparsa. In generale tutte le città che si affacciano sul quel corso d’acqua sono state ridotte in rovina proprio a causa di questa maledizione, ed è lì che solitamente si recano tutti i portatori di questa malattia che non hanno il coraggio di togliersi la vita.
Il Morbo imperversa, da allora, sia a Westeros che a Essos, e chi ne viene contagiato viene praticamente dato per spacciato, o quasi. Esso si manifesta con un indurimento della pelle alle estremità, che si diffonde poi lentamente in tutto il corpo, irrigidendo i tessuti interni e impedendo le normali attività vitali, fino al sopraggiungere della morte.
Si dice che i bambini abbiano più chance di cavarsela rispetto agli adulti, essendo questi più puri e quindi più meritevoli di vivere. Effettivamente Shireen, figlia di Stannis Baratheon, contrasse la malattia da piccola, ma riuscì a sopravvivere, forse proprio a causa della giovane età – o magari anche grazie al fatto che il papà abbia girato tutto il mondo alla ricerca di una cura, chi lo sa.
Vi sono diversi riferimenti, all’interno dei libri, a persone infette dal Morbo Grigio. Il fratellastro di Balon Greyjoy, Harlon, contrasse la malattia da piccolo nell’area della bocca. Non riuscendo né a parlare né a respirare, fu facile per Euron, tanto piccolo allora quanto psicopatico oggi, ucciderlo semplicemente tappandogli il naso. Oh, che mattacchione.
Altra personalità contagiata dalla malattia, ma completamente omessa nella serie tv, è Jon Connington (che probabilmente nello show è stato accorpato a Jorah Mormont), che si becca il Morbo Grigio per salvare Tyrion dall’annegamento durante la traversata in barca verso Selhorys. Nei romanzi si fa riferimento anche al Signore del Sudario, entità leggendaria e misteriosa, che secondo molti sarebbe il già citato Principe Garin, ma risorto come Uomo di Pietra.
Fino all’episodio 7×02 sembrava che l’unica cura reale per il morbo fosse amputare la parte infetta immediatamente, tagliando via pezzi di pelle fino a che non si tornava a sentire dolore. Dopo l’episodio veniamo in realtà a sapere che esiste un altro metodo per trattare l’infezione, molto più doloroso e pericoloso per il paziente, ovvero rimuovere lo strato superficiale pietrificato della pelle e applicare un balsamo, agendo puntigliosamente. A giudicare da ciò che accade sembra che, nonostante i rischi, il nostro Samwell ce l’abbia fatta.
È anche vero, però, che Jorah potrebbe non essere ancora al sicuro: alcune persone, come Haldon (presente solo nel libro), un guaritore che Tyrion incontra dopo esser venuto a contatto con gli Uomini di Pietra, asserisce che il morbo potrebbe espandersi anche sotto-pelle, per poi esternarsi successivamente, motivo per cui nessuno è davvero al sicuro. Consiglia infatti al Folletto di pizzicare spesso la pelle e provarne la sensibilità: una mancanza di questa starebbe a indicare il propagarsi dell’infezione.
Anche altri maestri sono dell’idea che molti di coloro che sono guariti siano, in realtà, ancora infetti ma dormienti. Una sorta di bomba a orologeria pronta a esplodere a un segnale sconosciuto. I Bruti, dal canto loro, eliminano senza alcun ripensamento chiunque sia infetto, proprio perché altrimenti non sarebbero Bruti.
Voi che ne pensate? Siete affascinati da questa malattia? Pensate che Jorah sia completamente al sicuro o gli sceneggiatori non vogliono fargliela passare liscia?
–Yari Montorsi–
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