Ho sempre considerato la parola “indie” come un termine prima dispregiativo e ora abusato. Tutto quello che è fuori dalla grande distribuzione ormai è “indie”, e come tale deve trovare direttamente l’appoggio del consumatore. In un mondo videoludico ideale, così come nel campo dei giochi di ruolo, dovrebbe essere sempre premiata l’inventiva e anche il coraggio, e tuttavia questo a volte non accade. Un’opera che, a mio avviso, farà parlare sicuramente di sé in questi termini è Ash of Gods, RPG a turni di AurumDust Studio, attualmente su Kickstarter alla ricerca di fondi, ma che è riuscito a ottenere già la “Greenlight” su Steam.
Come avevamo potuto vedere in scala minore in Tyranny, anche questo gioco si baserà su difficili scelte morali ed etiche che avranno serie (e questo il team ci tiene a sottolinearlo) conseguenze sulla storia. Queste potranno essere sia immediate che future, ma tutte concorreranno a modificare il finale, impercettibilmente in alcuni casi o in maniera devastante in altri. Un esempio? Se il vostro personaggio principale dovesse morire, non gliene fregherebbe niente a nessuno, e voi potrete continuare a giocare la storia con gli altri personaggi che avrete reclutato prima della sua morte – insomma, niente “You Died” qui.
Oltre a questa particolarità, Ash of Gods implementerà nel sistema a turni alcune caratteristiche tipiche del gioco del Poker e degli scacchi: l’utente, oltre a dover usare con precisione e accortezza le carte abilità raccolte durante il gioco, potrà anche bluffare e indurre la CPU o i suoi avversari umani in errore. In più, il giocatore potrà sfruttare due tipi diversi di attacco, uno che usa i normali Punti Movimento, e un altro, molto più tattico, che sfrutta invece i Punti Vita. Questo solitamente è letale per l’avversario ingaggiato, ma può esserlo anche per il personaggio stesso, e dovrà essere usato con cautela per evitare spiacevoli morti.
Sì, ho citato anche avversari umani: in effetti è prevista una modalità sia PvE che PvP e, nel caso si dovessero superare i 230.000 dollari, anche una localizzazione in altre lingue, tra le quali purtroppo non è inclusa quella italiana.
Parliamo un po’ della grafica ora, che per me è la vera gemma rara di questo progetto. Per le animazioni si ricorrerà al motion capture su attori in carne e ossa, ma i disegni saranno interamente realizzati a mano, recuperando lo stile di quelle anni ’60 e ’70 di Ralph Bakshi, che reputo mio padre spirituale nel fantasy poiché tramite lui ho avuto modo di conoscere Il Signore degli Anelli in giovane età. A qualcuno potrebbero anche ricordare quelle dei disegnatori sovietici dello studio di animazione Soyuzmultfilm, autori di produzioni quali L’incantesimo dello gnomo e La regina delle nevi.
Nonostante tutti questi pregi, devo però ammettere di essere preoccupato che questa idea di titolo molto “retrò” possa suscitare interesse solo in una piccola nicchia della grande comunità di videogiocatori. Per finanziare il gioco c’è tempo fino al 24 giugno, ma nel momento in cui scrivo questo articolo non si è ancora raggiunta neppure la metà della cifra minima richiesta. Nel caso siate interessati, la campagna Kickstarter è questa.
–Riccardo Gallori–
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