Quando un MMO viaggia su solidi binari non ha bisogno di presentazioni. I primi mesi di The Elder Scrolls Online sono stati difficili, tanto che è stato adottato un cambio di modello che attirasse più giocatori. Ricordando che attualmente il titolo è disponibile in versione Buy to Play (si compra il gioco e non è necessario un abbonamento) e che gli add-on continuano sulla stessa strada, parliamo di Morrowind, la più recente delle espansioni del titolo, disponibile proprio da oggi 6 giugno.
Citando direttamente Bethesda, Morrowind non è una semplice espansione, bensì un capitolo nuovo all’interno del gioco. Può essere affrontato senza alcuna conoscenza pregressa e, di suo, offre almeno 30 ore di quest principale, contornata da altre missioni secondarie, scoperte, dungeon e una regione tutta da esplorare.
La campagna introduce sia personaggi nuovi e memorabili, ognuno con missioni, desideri e una caratterizzazione di tutto rispetto, sia volti già visti nell’omonimo gioco del 2002. Il punto forte delle storie presenti nella regione è, oltre all’epicità e agli ovvi rimandi alla lore di Morrowind, il fatto di poter affrontare l’avventura senza o dopo aver completato la storia principale dell’MMO. Tornano concetti ed entità importantissimi come il Tribunale, il Nerevarine e Azura (giusto per citare i più importanti), e il tutto si amalgama perfettamente al gioco, riuscendo anche a fungere da motivazione per far recuperare, ai più curiosi, il titolo originale dal quale l’espansione è tratta.
Seguendo lo stile della campagna principale, la storia getta fin da subito il giocatore nel vivo dell’azione, facendolo capitare dopo solo poche ore di fronte a una divinità pronta a servirsi di lui. Complice il fatto che il mondo di gioco aumenti di livello di pari passi con noi, non è necessario avere un personaggio già pronto per affrontare l’avventura. Il tutorial stesso è stato cambiato per offrire all’utente un ottimo spunto dal quale iniziare ad ambientarsi nella regione.
Il setting di Morrowind è uno dei più famosi e apprezzati dai fan di The Elder Scrolls. Chi non dovesse conoscere la terra degli elfi oscuri, si prepari a trovare piante giganti, funghi enormi a profusioni e un sacco di insetti e creature di taglia XXL. Per coloro che conoscessero già la regione, la sorprese potrebbe essere nello scoprire zone rigogliose laddove nel titolo originale c’era solo distruzione (l’espansione è infatti ambientata 700 anni prima del titolo del 2002), e piccoli centri abitati al posto di imponenti città.
Il gameplay non cambia la formula decisamente vincente del prodotto principale: si può giocare in prima o in terza persona all’interno di un mondo dedito all’azione; i colpi dei nemici possono essere schivati, bloccati e contrattaccati a seconda delle proprie abilità come giocatori e delle skill dei singoli personaggi; gli spostamenti possono essere agevolati da cavalcature o dai punti di teletrasporto presenti sulla mappa e importantissimi da sbloccare.
Per quanto riguarda le novità, tanto per cominciare Morrowind introduce una classe nuova di zecca, il Warden, un personaggio incredibilmente versatile, capace perfettamente di ricoprire il ruolo di tank, dps e healer al momento del bisogno, che sfrutta il suo potere sulla natura per combattere. La possibilità di avere un compagno animale è una bellissima strizzata d’occhio agli appassionati di GdR di lunga data, così come i restanti poteri di questa nuova classe.
Gli amanti del PvP, poi, saranno contenti di sapere che Morrowind introduce per loro una nuova arena e ben tre tipi di partita già da subito. A partire dal livello 10 è possibile recarsi al Battleground ed entrare in un gruppo di 4 giocatori per brevi ma intensissime schermaglie a tre squadre. Sono presenti le modalità Deathmatch, Cattura la bandiera e Dominio, e non si esclude che in futuro non possano venirne aggiunte di nuove.
Coloro che hanno apprezzato il lancio di Homestead, la possibilità di avere una propria abitazione all’interno del mondo di Tamriel, saranno contenti di sapere che con questo add-on ovviamente vengono messi a disposizione nuovi tipi di acquisti, sia dal punto di vista delle case che dell’arredamento: per gli amanti del gioco di ruolo, avere una propria dimora in cui tornare dovrebbe essere un punto di vanto e un obbligo morale.
Per quanto riguarda il PvE abbiamo sei dungeon giocabili anche in solitaria, due pubblici e più grandi da affrontare almeno in gruppo, diversi World Boss pensati per offrire numerose sfide agli eroi di Morrowind e, dulcis in fundo, una nuova prova per La sala della fabbricazione. Queste ultime sono pensate per un party di 12 personaggi, e mettono alla prova le abilità e la capacità comunicativa e organizzativa dei giocatori contro cinque boss.
Insomma, il capitolo Morrowind aggiunge numerose ore di gioco a un titolo molto valido già di suo, con un supporto di prim’ordine e un costante e preciso rilascio di DLC volti ad ampliare, senza mai sfigurare, il continente di Tamriel. L’acquisto, nonostante opzionale, è praticamente mandatorio per chiunque abbia già il gioco, e molto consigliato per gli amanti degli RPG e della saga di The Elder Scrolls in generale.
–Simone Maccapani–
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Morrowind: la nostra recensione del nuovo capitolo di The Elder Scrolls Online
Simone Maccapani
- La nuova classe introdotta è molto versatile;
- Tanti riferimenti e approfondimenti alla lore di Morrowind;
- Nuove cavalcature, abitazioni e modalità PvE e PvP;
- Non vi è nessun pre-requisito per iniziare a giocare;
- I dungeon da giocare in party sono pochi;