I barbari stanno tornando. Voci da nord/nord-ovest – nello specifico, dal Festival di Cannes appena conclusosi – hanno svelato che in futuro potremmo rivedere sul grande schermo niente meno che Sua Altezza Reale Conan il Barbaro. All’inizio di quest’anno Universal aveva annullato la produzione di The Legend of Conan, che avrebbe visto Arnold Schwarzenegger riprendere il suo ruolo iconico dal classico del 1982. Lo script del film in cantiere è passato fra le mani di diversi sceneggiatori negli ultimi anni, incluso Chris Morgan, scrittore della saga di Fast and Furious che, da fan entusiasta di Conan, era rimasto particolarmente amareggiato dalla cancellazione del progetto cinematografico. Ma a riportare in vita l’entusiasmo dei fan è stato lo stesso caro zio Arnold, a Cannes per promuovere il documentario ambientalista Wonders of the Sea 3D: a sentire lui, Conan è vivo e lotta insieme a noi. Non si sa ancora se il progetto porterà a un film o a una serie televisiva, ma le poche parole che Schwartzy ci ha concesso hanno acceso le mie fantasie barbare, ed è per questo che ho pensato a questi 7 motivi per cui il sequel di Conan il Barbaro s’ha da fare.
1) Una lacuna da colmare
In origine era la Cimmeria: Conan il Barbaro, anche conosciuto come Conan il cimmero, è un personaggio nato dalla penna del boss dell’heroic fantasy, lo scrittore statunitense Robert Ervin Howard, che ha dedicato al Barbaro un intero ciclo narrativo, composto da ben diciotto racconti e un romanzo, Conan il Conquistatore (1935-36). Da qui il film del 1982, Conan il Barbaro, che il regista John Milius ha diretto da un impasto narrativo tratto da diverse opere di Howard. Nel film si seguono le avventure del barbaro Schwarzenegger che, ingaggiato da re Max von Sydow e con la collaborazione di alcuni riuscitissimi personaggi aiutanti, deve salvare la principessa dalle grinfie del malefico James Earl Jones. Il precedente riassunto è giustificato dal fatto che un’intera generazione è cresciuta senza aver saputo assolutamente nulla di nulla di Conan il Barbaro e delle sue tanto epiche quanto improbabili avventure! Bisogna porre rimedio a questa insopportabile ignoranza, e questa è decisamente una missione per Arnold Schwarzenegger.
2) Un Barbaro per dimenticarli tutti
Se qualcuno di voi lettori ha per caso cercato sul web “Conan il Barbaro” e si è trovato di fronte un tizio che somiglia molto al Khal Drogo de Il Trono di Spade, dovrebbe chiudere immediatamente quella finestra e riprovare, perché quello non è il Conan di cui sto parlando. Se è vero che, a detta di molti, il film effettivamente un po’ trash del 1982 non regge il confronto con la complessità dei racconti di Howard, altrettanto si può dire di Conan the Barbarian, reboot del 2011 diretto da Marcus Nispel. Effettivamente il classico Conan aveva diversi punti deboli (in definitiva, tutti quelli che un film nato negli anni ’80 può avere), ma il nuovo Conan di Jason Momoa è stato unanimemente giudicato un film brutto, noioso, dalla trama inconsistente e dai dialoghi elementari. D’accordo, i testi non erano particolarmente complessi neanche nel film originale ma, ammettiamolo, ci sono battute stupide che solo Arnold Schwarzenegger può permettersi di dire.
3) Un ritorno alle origini
Molti di voi storceranno il naso, ma a me non era dispiaciuto poi troppo il sequel del 1984, Conan il Distruttore: molto meno violento e immerso in un modo più magico che epico, era come se gli sceneggiatori avessero sentito l’insopprimibile necessità di piazzare il barbaro nel fantastico mondo di Oz, o in una sorta di “Conan ti presento Fantaghirò”. Tuttavia, pur spezzando la mia lancia personale a favore di questo film, devo ammettere che niente del secondo era equiparabile all’epica trashità del primo film. Per cui mi unisco al coro dei fan della prima ora e invoco un ritorno alla violenza ingiustificata del 1982, che auspicabilmente un nuovo film potrebbe restituirci.