Boss fight: Principe Demone
A questo punto inizia il vero divertimento – o masochismo che dir si voglia. Il secondo demone sconfitto erediterà la forza del Principe Demone, assumendone la forma e diventando incredibilmente più potente. Il Principe si troverà sempre in stato “acceso” e si dimostrerà resistente a incantesimi, piromanzie, miracoli e oscurità. La soluzione vincente per tutte le classi sarà darsi al sanguinamento o, per chi potesse permetterselo, alle armi dei cavalieri neri.
I suoi attacchi infliggeranno danno fisico/fuoco, motivo per cui è consigliabile prepararsi con alte difese contro questo elemento. Sarebbe saggio giungere a questa fase finale con abbastanza fiaschette, e tenere a mente gli stessi accorgimenti adottati per i demoni fiammeggianti.
A seconda di quale dei due boss abbiate ucciso per secondo, il principe demone otterrà un attacco unico. Si passerà da un potente raggio laser (in arte Laserone) a una pioggia di meteore. Avrete modo di scoprire quale dei due attacchi preferire in base al vostro stile di gioco. Come nella fase precedente, non siate avidi e non finite la stamina per nessuna ragione. Esattamente come per i due demoni di prima, il Principe può essere stordito e punito. Cercate di sfruttare questa meccanica per infliggere danno.
Per i caster potrà tornare molto utile l’Erosione di Dorhy, che infliggerà il sanguinamento con solo due o tre colpi consecutivi. Si può consigliare poco per queste classi perché in questa fase il Principe Demone dimezzerà il danno di qualsiasi cosa possiate lanciargli. Se intendete proseguire con l’idea di bombardarlo, puntate ad avere abbastanza risorse da poterlo mitragliare, perché le consumerete tutte.
Sconfitto anche questo avversario, verrete ricompensati con le vostre meritate anime, e potrete procedere all’interno di quello che riconoscerete essere un Santuario del Legame del fuoco decisamente in rovina, e in una conformazione rocciosa che non avrete mai visto. Buffo che sia finita così, una boss fight rognosa in un luogo così tanto amato!
–Simone Maccapani–
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