Anche a voi, con l’arrivo del caldo, viene voglia di rubare una nave e andare per mare?
Bene, prima che rischiate di finire in galera vi propongo un’alternativa: cinque imperdibili romanzi a tema “pirati”, una selezione che mescola grandi classici e autori moderni, ricerca storica e fantasia. Siete pronti?
Trilogia dei pirati (Valerio Evangelisti)
Noto per la serie di Eymerich, divenuta poi anche una trasmissione radiofonica, Evangelisti si è di recente appassionato ai pirati, e sciabole alla mano ci ha raccontato la fine del XVII secolo e quella della storia dei Bucanieri. Tortuga, Veracruz e Cartagena sono i nomi dei tre romanzi (ora uniti in una pratica raccolta) in cui l’autore ci regala una storia di decadenza – la fine dell’età dell’oro della pirateria – senza risparmiarci scene di intenso realismo. Forse troppo, per alcuni stomaci.
La nave della magia (Robin Hobb)
E se le navi fossero esseri senzienti, e non solo una massa di legno e sartiame? Robin Hobb, scrittrice americana, si è posta questa domanda, e la risposta è stata un intero ciclo di romanzi fantasy che racchiude molti elementi interessanti, ma mai visti insieme, mentre i vari protagonisti vivono le loro esistenze intrecciate: la storia di Kennit, il pirata narcisista che vuole diventare re; Althea Versit, primogenita della famiglia e teoricamente destinata a diventare capitano della nave senziente Vivacia, che si vede rubare il comando dal cognato Kyle Haven; Wintrow Haven, aspirante monaco, che viene strappato al suo noviziato per servire a bordo della Vivacia. Piena di cliché del genere, eppure decisamente originale, quella dei Mercanti di Borgomago è una serie da riscoprire.
Mari Stregati (Tim Powers)
Un aspirante pirata non può esimersi dal leggere Mari Stregati, se non altro per giustizia: è da questo romanzo che è nata l’ispirazione per la serie di avventure grafiche Monkey Island e per il film Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare. Il libro racconta le avventure di John Chandagnac, burattinaio alla ricerca di uno zio mai visto, che pare però sia il responsabile della morte di suo padre. Durante il viaggio viene attaccato dai pirati, ed è così che cambia professione e molla il suo lungo e fastidioso nome per diventare Jack Shandy, il cuoco pirata. Incontra inoltre la bella Beth Hurwood e il di lei padre, Benjamin, dai malvagi piani intrisi di Voodoo. Si tratta di un’opera ambientata nel mondo reale, nei Caraibi del 1718, ma con elementi puramente fantasy che lo rendono un interessante ibrido di generi – e da cui sono spuntati molti dei più noti stereotipi del genere pirata!