Di libri ispirati alle vicende di Azeroth e che si sono occupati di districarne i segreti ne abbiamo visti molti nel corso degli anni: spesso si trattava di prodotti indipendenti dalle vicende narrate nei videogiochi Blizzard, che riprendevano l’idea del romanzo storico reale, ambientato però in un altro mondo. World of Warcraft – Illidan, scritto da William King e giunto in Italia grazie a Mondadori, fa parte proprio di questa categoria.
Sono passati diecimila anni da quando Illidan Grantempesta, Elfo della Notte, si finse alleato della Legione Infuocata, un esercito demoniaco che viaggiava da una realtà parallela all’altra seminando morte e distruzione, riuscendo così a sconfiggerla. Il suo popolo però non poté perdonarlo per le sue azioni: venne marchiato come traditore e imprigionato per l’eternità. Ora che la Legione è tornata, però, qualcuno ha deciso di liberarlo, sapendo come lui sia l’unico in grado di sconfiggerli.
La narrazione si apre proprio con Illidan nella sua prigione. Siamo a sei anni dalla sua caduta, come ci ricorda il titolo di ogni capitolo, che scandisce un crudele countdown così da non far mai dimenticare al lettore l’urgenza della missione del protagonista e la sua imminente fine. Dal prologo passano due anni e ritroviamo Illidan in un luogo chiamato Terre Esterne, sotto il suo controllo grazie all’aiuto di potenti alleati. L’elfo sa bene che la sua missione è quella di distruggere la Legione Infuocata, ma per farlo ha bisogno di due cose: trovare un modo per arrivare al pianeta base della Legione e creare un esercito in grado di fronteggiarla e di far fuori i capi dei demoni.
Oltre Illidan, il lettore ha modo di guardare il mondo attraverso gli occhi di diversi personaggi: abbiamo Vandel, elfo della notte guidato da desideri di vendetta nei confronti della Legione Infuocata, Maiev, la carceriera di Illidan che sta cercando il Traditore per riportarlo nella sua prigione (capace di fornire dettagli inediti sul protagonista), e Akama, abitante delle Terre Esterne che si è dovuto rivolgere a Illidan nella speranza di salvare il suo popolo, salvo poi diventare solo una pedina nelle sue mani.
Leggendo il libro, sembra che in un primo momento l’intenzione dell’autore sia quella di offrire al lettore la possibilità di scoprire le varie sfaccettature della storia grazie alla scelta di raccontarla da diversi punti di vista. Peccato che man mano che la lettura prosegue, i vari POV dei personaggi vanno via via diradandosi, fino a lasciare la storia soltanto nelle mani (o meglio, negli occhi) di Illidan (e qualche volta di Vandel), in quella che sembra una corsa contro il tempo per riuscire a portare a termine l’ambiziosa missione dell’elfo. Se da una parte tutto questo può essere visto come un tentativo di far percepire al lettore l’urgenza del protagonista, la sua discesa nella follia, nel dubbio e nell’insicurezza, dall’altra diventa una noiosa successione di eventi che non riesce a sostenere la tensione necessaria, impedendo a chi segue le vicende di affezionarsi agli altri comprimari.
A questo si aggiunge una scrittura molto semplice e a volte ridondante, piena di spiegazioni o descrizioni troppo lunghe di battaglie e scontri che finiscono per annoiare, sopratutto nella seconda metà, dove la qualità purtroppo si abbassa. Essendo poi un romanzo che si impone di raccontare il sacrificio del protagonista, disposto ad accettare l’odio del suo popolo pur di proteggerlo, e che durante questa missione scopre di essersi addossato il destino dell’universo, la mancanza di epicità e profondità nello stile di scrittura è qualcosa che finisce con lo stridere fortemente con quanto viene narrato.
Malgrado ciò, il libro centra l’obiettivo per il quale è nato, ovvero introdurre Legion, la nuova espansione di World of Warcraft (in uscita il 30 agosto prossimo), andando a sbrogliare alcuni nodi rimasti insoluti e rendendo più credibile la storia che sarà narrata nel gioco. Segnalo inoltre che, come ormai anche nel videogame, i nomi sono riportati con la traduzione italiana (Frostmourne, ad esempio, è Gelidanima), che la maggior parte degli utenti più navigati fa ancora fatica a digerire.
Voi cosa ne pensate? Lo avete già letto?
– Caterina Gastaldi –
Recensione: World of Warcraft – Illidan
Caterina Gastaldi
- Vengono approfondite molte questioni lasciate aperte dal videogioco;
- I protagonisti possono contare su una buona personalità;
- Non manca il fanservice, come le battute dei personaggi riprese dall'MMORPG;
- La scrittura troppo semplice finisce col diventare pedante e noiosa;
- C'è un brusco calo qualitativo nella seconda parte del romanzo;