Se dico Vyper, Comandante Adamo, Cyloni e Tenente Scorpion sono sicuro di introdurvi subito, cari Illyoners fantascientifici, all’oggetto del contendere, ovvero il caro, vecchio Battlestar Galactica. La storia del mitico franchise creato alla fine degli anni ’70 da Glen A. Larson (ma concepito dieci anni prima) e lanciato nel 1978 sfruttando il successo planetario di Star Wars (con tanto di ferocissima battaglia legale per plagio, persa alla fine dalla Fox e da Lucas) è nota: in un lontano futuro la civiltà umana vive su una serie di pianeti noti con il nome di Dodici Colonie, in perenne conflitto con la razza robotica dei Cyloni. Vittima di un devastante attacco di questi ultimi a causa del tradimento di un umano chiamato Baltar, ciò che resta dell’umanità si riunisce in un convoglio interstellare capitanato dal Galactica, alla ricerca della leggendaria tredicesima colonia chiamata Terra. Divertimento per tutta la famiglia ed effetti visivi cinematografici decretarono il discreto successo della serie tv (perché di questo si trattava) anche in Italia, dove venne trasmessa alla fine del 1982 da un giovane Canale 5. Poi praticamente più nulla, tra tentativi di spin-off, miniserie e adattamenti cinematografici delle puntate della serie, fino al remake in quattro stagioni (dal 2004 al 2009) andato in onda dapprima su Sky e poi su Sci-Fi Channel con interpreti, tra gli altri, Edward James Olmos e Kandyse McClure, quest’ultima recentemente ospite a Torino Comics. Questa riedizione, comunque, è stata molto diversa per toni e target dall’originale, acclamatissimo dalla critica e amato dai fan almeno fino all’ultima stagione (vittima, secondo molti, della “Sindrome del Salto dello Squalo” – in riferimento alla famigerata puntata di Happy Days – ovvero della serie trascinata troppo e bisognosa di colpi roboanti).
Dal 2009 si parlava di un film per il cinema basato su Battlestar Galactica, con al timone Bryan Singer. Poi, per varie vicissitudini, il progetto cadde nel dimenticatoio. Ma sembra proprio che la Universal sia tornata all’assalto nel tentativo di varare un franchise sci-fi che, se proprio non possa fare concorrenza a Star Wars, possa almeno entrare in scia alla corazzata Disney. L’ufficialità non c’è ancora, ma secondo i colleghi di Entertainment Weekly e Deadline (fonti solitamente più che autorevoli) l’azienda sarebbe in procinto di lanciare la produzione con l’individuazione dello sceneggiatore (anzi, della sceneggiatrice): la scelta sarebbe caduta su Lisa Joy, moglie di Jonathan Nolan, già autrice dello script e produttrice esecutiva per la HBO della imminente serie sci-fi Westworld. Sempre secondo Deadline, voci di corridoio darebbero inoltre in avanzato stadio le trattative per portare Francis Lawrence (regista di Io sono leggenda e della trilogia di Hunger Games, per rimanere in ambito fantastico) al timone del film; ancora nessuno spiffero, invece, riguardante interpreti o eventuali date, che filtreranno molto probabilmente in seguito.
Di sicuro trapela invece la volontà della Universal di fare di Battlestar Galactica il suo franchise cinematografico di punta, arrivando a pronosticare il film come l’inizio di una enorme saga che ci terrà compagnia per i prossimi anni. Testimone di questa volontà sarebbe la scelta di basare la pellicola, sempre secondo Deadline, non sul remake del 2004 (dai toni oscuri e dalle tematiche adulte), bensì sull’originale del 1978, caratterizzato da tinte, cast (c’era anche Dirk Benedict, lo Sberla dell’A-Team originario) e atmosfere molto più leggere, adatte a tutta la famiglia.
I Cyloni cromati e la Universal sembrano dunque decisi ad andare a sfidare Star Wars e Disney sul loro stesso terreno: l’Impero dei Sogni deve iniziare a preoccuparsi, o può farsi due grasse risate e continuare a dormire serena tra due guanciali? Voi che ne pensate, space-Illyoners?
– Luca Tersigni –