Il panorama del fumetto horror negli ultimi anni è stato ricco di proposte interessanti: senza scomodare opere di grosso calibro come The Walking Dead e Outcast di Kirkman, o American Vampire di Scott Snyder, è indubbio che il genere stia avendo in questo periodo una nuova giovinezza, con molti autori emergenti e non che trovano nell’horror le giuste tonalità per dipingere le loro storie. Tra questi bisogna certamente annoverare l’italianissimo Andrea Cavaletto, sceneggiatore sia cinematografico che di fumetti, da anni collaboratore della Sergio Bonelli Editore per la quale, tra le altre cose, ha firmato diverse storie della serie Dylan Dog. Un autore, insomma, già abituato ad avere a che fare con gli incubi e i mostri più terrificanti.
Dal 2015 Edizioni Inkiostro sta pubblicando Paranoid Boyd, serie tramite la quale Cavaletto si sta confrontando con un soggetto originale, collaborando con diversi disegnatori che si susseguono di capitolo in capitolo nell’illustrare la malata e contorta vicenda di William Boyd, sopravvissuto dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre e padre di una bambina che lotta contro un terrore ben più invisibile e concreto, una grave malattia. Ma non è questa dura situazione familiare (principale causa dei suoi problemi con la moglie Alison) il solo tormento che il protagonista deve affrontare: sin da bambino il povero William ha vissuto in un mondo distorto, abitato da creature mostruose e abomini evocati da misteriose sette sataniche, in una realtà talmente delirante da essere indistinguibile dalle fantasie paranoiche causate dalla droga con cui il protagonista cerca di dimenticare tali orrori. L’autore ha dichiarato che William Boyd rappresenta un suo oscuro alter ego, un uomo insicuro che si dibatte in problemi più grandi di lui, senza sapere come salvarsi: “Il protagonista, sono io. Sono io in situazioni in cui spero davvero di non trovarmi mai. William Boyd è una versione distorta di me. È un uomo che è completamente vittima dei suoi demoni. La bomba in lui è già esplosa. E ancora esplode. Esplode. Esplode. William Boyd è una continua esplosione. William Boyd si lascia guidare dalla sua paranoia. Ne è schiavo.”
La scrittura di Cavaletto cerca di raccontare una storia complessa e raccapricciante che non esita a rifarsi ai classici del genere horror, ma che troppo spesso si riduce a una riproposizione di cliché del genere neppure troppo velata, che ogni tanto dà al lettore un senso di déjà-vu. Appaiono molto interessanti i riferimenti alla mitologia lovecraftiana, mescolata qui con tematiche esoteriche che tendono a capovolgere le prospettive più comuni, come quella che vede nel satanismo il male assoluto e nella Chiesa ortodossa la sola via di redenzione: nel fumetto ogni cosa risponde alla visione paranoica del protagonista, per la quale tutto fa parte di un grande complotto ai danni dell’umanità, una congiura che accomuna le forze del bene e quelle del male. La rappresentazione della religione cristiana potrebbe far storcere il naso a chi è più sensibile a queste tematiche, con scelte fatte dai disegnatori forse un po’ troppo audaci (come quella di dare il volto di Madre Teresa di Calcutta ad un’invasata di una setta capace di rapire e torturare bambini nel nome di Dio). In generale, comunque, la narrazione risulta avvincente, benché soffra di una certa inconcludenza, che fa sempre chiedere al lettore dove l’autore voglia andare a parare.
Per quanto riguarda i disegni, è più difficile dare un giudizio univoco: in questi primi tre volumi (più il volume 0, un vero e proprio promo della serie), diversi sono i disegnatori che si sono succeduti, tutti con uno stile molto personale, alle volte talmente differente l’uno dall’altro da rendere impegnativo abituarsi ai cambi improvvisi del tratto. Nel complesso, tuttavia, ogni tavola è accomunata dallo stesso senso di inquietudine e dalla stessa cupezza che caratterizza il mondo distorto di William e dei suoi amici drogati, e ogni disegnatore riesce a suo modo a ricreare le visioni deliranti e malate partorite dalla mente di Cavaletto.
Dopo tre volumi la storia appare solo delineata per sommi capi, e potrebbe ancora prendere qualsiasi direzione: pur avendo messo davvero molta carne al fuoco, non si può certo dire che la tormentata vicenda di William Boyd non sia appassionante, ma occorrerà vedere come si svilupperà nei prossimi volumi di quella che sembra a tutti gli effetti una promettente serie horror made in Italy.
Il fumetto è acquistabile online qui.
– Alessia Bellettini –
Paranoid Boyd #1-3 – Recensione
Isola Illyon
- Ritmo incalzante della narrazione;
- Disegni cupi e malati che ben si adattano alla vicenda;
- Personaggi interessanti e ben sviluppati;
- Storia per molti versi inconcludente, troppo spesso legata ai cliché del genere horror;
- Troppa diversificazione nello stile dei disegni tra un capitolo e l'altro;
- L'eccessiva spregiudicatezza nel rappresentare le sette religiose potrebbe far storcere il naso ai lettori più
sensibili all’argomento;