A costo di ripetere sempre gli stessi concetti, apro quest’articolo ricordando ciò che ormai dovreste sapere a menadito: Lovecraft è ovunque. Le elucubrazioni intellettuali sulla processo di “poppizzazione” dell’Orrore ve le risparmio, per maggiori dettagli e paroloni vi rimando qui e qui. Oggi proviamo a fare qualcosa di diverso: proviamo a contare.
Perché hai voglia a dire che di giochi a tema Lovecraftiano ce n’è una marea, se poi non li nomini tutti e lo dimostri. Hai voglia a sostenere che le variazioni sul tema sono così tante da scadere, a volte, nel ridicolo – se non lo provi giochi alla mano. Sia chiaro: l’obiettivo è duplice. Sarà anche vero che di prodotti ispirati ai Miti ce n’è una marea (boardgames, giochi di carte e giochi di ruolo da tavolo), e che molti non sono – forse – adeguatamente “rispettosi” del cuore marcio pulsante al centro di Providence. Ma in tutto questo marasma di roba, fosse anche solo per la legge dei grandi numeri, potrebbe esserci qualcosa di divertente: tale, ovviamente, al netto dell’offesa al Solitario.
Provarli tutti non potevo, descriverli adeguatamente nemmeno. Sarebbe menzognero darvi anche dei consigli su quali siano meglio di altri. Perciò parleremo di numeri, e di esempi notabili già solo a partire dalla descrizione. Come ogni classificazione, quella che segue sconta l’arbitrio del classificatore (io) e la limitatezza delle fonti: il mondo del game publishing è spesso costellato di nicchie oscure e umide, irraggiungibili anche dalla Santa Luce di Google. Ma per invogliarvi a essere rompipalle, e farmi scoprire cose che non conoscevo, affermo ciò che un buon ricercatore non dovrebbe mai affermare: il seguente elenco è completo.
BOARDGAMES, GIOCHI DI CARTE, CAZZILLI E MAZZILLI
Onde non dover impazzire con le tassonomie, individuo le uniche due macro-categorie sulla cui distinzione c’è sufficiente consenso (ma i confini sono permeabili anche qui, vedi “Mansion of Madness”): giochi di ruolo e tutto il resto. Quanto a ciò che non è gioco di ruolo, si contano almeno ventotto giochi diversi fra wargames, boardgames, giochi di carte, varie ed eventuali.
Per chi non lo sapesse, la Chaosium (che è un po’ la mamma del ludico Lovecraftiano) ha prodotto anche un gioco di carte collezionabili: Call of Cthulhu The Card Game, del 2004. Ci aveva già provato nel 1990, con Mythos, e dopo quindici anni è tornata all’attacco. Al di là di questo esempio notabile, vale la pena ricordare quelli più assurdi e/o curiosi: Cthul-b-que, nel quale l’obiettivo è catturare e cucinare gli Antichi. Vince chi serve i più gustosi. Dadi e carte; Cthulhu 500, un gioco di corse automobilistiche tipo (credo) Formula Dé, basato sulle carte, dove peschi potenziamenti tipo “I Funghi di Detroit”; Unspeakable Words, una specie di Scarabeo con carte illustrate a tema Lovecraftiano e tiri sulla sanità (che non ci stanno mai male); Necromonopoly, che non ha bisogno di presentazioni, nel quale i soldi sono la Sanità Mentale e quando la si perde tutta ci si muove sulla plancia al contrario con lo scopo di far impazzire gli altri giocatori; Munchkin Cthulhu, che vabe’, devo dirvi qualcosa? Do You Worship Cthulhu? Sì, cioè, che è essenzialmente il gioco dell’Assassino (dai, quello dove ti fai l’occhiolino); concludiamo con Cthulhu Realms, fresco fresco di recensione, e il meraviglioso Cthulhu: Tora! Tora! Tora!, dove interpreti dei kamikaze giapponesi che si schiantano contro il Grande Cthulhu (è persino distribuito con licenza Creative Commons).
GIOCHI DI RUOLO
Premessa essenziale è che da questa categoria escludo i manuali di ambientazione di giochi Lovecraftiani in partenza, ma includo derive Cthulhiane di altri giochi. Appartengono alla seconda categoria, ad esempio, Rathulhu (gioco ad ambientazione egizia che, a quanto pare, esiste anche in versione Lovecraftiana, ma vi giuro che ho faticato a trovare informazioni in merito). E come dimenticare il genio che si cela dietro Pokethulhu e Gatthulhu? Passando a quelli seri, abbiamo i soliti Call of Cthulhu della Chaosium, in sette edizioni diverse, Call of Cthulhu in versione d20 e Sulle Tracce di Cthulhu. Di Alba di Cthulhu ve ne abbiamo già parlato. Un po’ meno noti sono Der Hexer von Salem, tratto dai libri del Tedesco Wolfgang Hohlbein (ammiratore dell’universo di Lovecraft), che pare essere analogo a CoC ma con più magia (e pare anche avere una versione boardgame); e CthulhuPunk, una fusion fra Miti e cyberpunk nell’ambito del sistema GURPS. Infine, suona interessante De Profundis, un gioco “GMless, diceless e free form” nel quale i giocatori si inviano lettere scritte in stile Lovecraftiano per costruire un universo narrativo condiviso.
Quali avete provato voi?
– Luca Pappalardo –