Amici, siete videogiocatori? Allora ci sono alte probabilità che il vostro hobby preferito sia supportato da una piattaforma di casa Microsoft (che si tratti di un PC con sistema operativo Windows o di una Xbox One). Se siete rimasti aggiornati sui recenti avvenimenti, saprete che gli ultimi tempi sono stati costellati da scelte equivoche e decisioni non particolarmente brillanti per l’azienda di Redmond, la quale ha scatenato subbuglio nella comunità di gamers, nonché un certo malcontento tra i possessori di Xbox One, che avevano dato fiducia all’azienda nonostante gli scivoloni che hanno accompagnato l’annuncio della console (chi si ricorda la necessità di rimanere sempre connessi online, fortunatamente poi mai implementata?).
Questo stesso mese, infatti, Microsoft ha deciso di chiudere definitivamente Lionhead Studios, storica software house nota per aver creato serie memorabili come quelle di Black & White e Fable, quest’ultima una delle esclusive più rappresentative di sempre per l’intero catalogo Xbox. Con questa notizia è inoltre stata confermata la cancellazione dello sviluppo di Fable Legends, titolo che avrebbe dovuto concludere una saga che ultimamente aveva perso un po’ di smalto.
Tra l’altro, qualche giorno dopo la chiusura dello studio, Sony ha ufficialmente invitato gli ex-dipendenti a partecipare ad un evento di reclutamento a Guildford, in Inghilterra, non facendo altro che offuscare ulteriormente l’immagine che gli utenti vecchi e nuovi avevano di Microsoft: certo, l’azienda deve aver sicuramente avuto dei motivi validi per mandare a casa i dipendenti Lionhead, ma è innegabile che in molti aspettassero con impazienza questo ultimo Fable, che in caso si fosse rivelato un buon gioco avrebbe sicuramente potuto risollevare il livello di vendite della console.
Altra scelta molto discutibile, sempre riguardante il reparto giochi di Xbox One, è stata quella di trasformare un’esclusiva in un titolo multipiattaforma, trasportandolo su PC: sto parlando di Quantum Break, ambizioso action in terza persona collegato ad una vera e propria serie tv, che per molti avrebbe davvero potuto rappresentare una cosiddetta killer application (ovvero un videogioco per il quale valga la pena acquistare la macchina su cui gira). Perché questa decisione, dunque? Che Microsoft stia puntando a recuperare gli investimenti fatti sul gioco cercando di venderne quante più copie possibile (cosa che non gli sarebbe stata permessa considerando l’attuale base installata di Xbox One)? Più semplicemente, potrebbe essere stata anche solo una scelta riguardante le potenzialità di Quantum Break, che tecnicamente potrà esprimersi sicuramente al massimo della sua forma su PC. Ma si sa, in questi casi è sempre di soldi che si parla, e quindi la prima ipotesi rimane quella a mio avviso più plausibile.
D’altro canto è la stessa Microsoft ad indicare velatamente questa possibilità: secondo Phil Spencer, capoccia di Xbox, “le vendite di Xbox One sono irrilevanti, ciò che conta è il numero di utenti attivi. Il numero di persone che negli ultimi 30 giorni hanno giocato su Xbox Live su Windows, Xbox 360 e Xbox One è un fattore critico per il nostro team per misurare il nostro successo, perché è quello che vogliono i nostri partner”. Insomma, secondo lui l’importante è che gli utenti continuino in un modo o nell’altro ad utilizzare prodotti Microsoft, e che lo facciano nel lungo termine, discorso che, a mio parere, indica un vero e proprio incanalamento verso il comparto software e un parziale abbandono di quello hardware. Certo, la storia ci insegna che se c’è un settore in cui tutto può cambiare rapidamente è proprio quello dei videogiochi, e d’altronde stiamo parlando solo di numeri, ma l’impressione è comunque che l’azienda di Satya Nadella non si sia mai trovata così spiazzata come negli ultimi tempi.
Va detto, in ogni caso, che tra le ultime proposte di Microsoft ce n’è anche una che potrebbe rivoluzionare non poco il mercato: presto gli sviluppatori potranno avere la possibilità di unificare i server di gioco, facendo sì che gli utenti PC e quelli Xbox One possano giocare in multiplayer online insieme anche se da piattaforme diverse; l’invito è stato ovviamente esteso anche a Sony, che per ora si è dimostrata quantomeno interessata. Non c’è dubbio che si tratti di un ulteriore tentativo di evitare una possibile emorragia di utenti Xbox One, ma possiamo affermare comunque con certezza che sarebbe una novità graditissima.
Voi cosa ne pensate? Come vedete la situazione di Xbox One? Come dovrebbe agire Microsoft secondi voi? Diteci la vostra nei commenti qui sotto.
– Luca Mugnaini –