Bentornati amici Illyoners sulle sponde della nostra calda ed assolata Isola. Abbiamo trattato spesso delle varie espansioni di Magic the Gathering. Abbiamo anche analizzato con attenzione ognuna di esse, valutando pregi e difetti dei prodotti e delle ultime uscite in generale. Ora voglio fare un po’ il punto della situazione. Viste le ultime novità che ci hanno letteralmente investito negli ultimi mesi, e visto anche l’inizio di quella che, a detta dei vertici di Wizards of the Coast, è una nuova fase per il gioco di carte più famoso del mondo, mi sono chiesto: ma oggi, dopo tutte queste modifiche, vale davvero la pena di cominciare o continuare a giocare a Magic the Gathering?
Come ormai saprete e avrete avuto modo di vedere da tempo, Rosewater & Co. hanno apportato una serie di modifiche davvero significative alle uscite e all’organizzazione interna del mondo di Magic. Ne abbiamo parlato spesso, sempre con un occhio benevolo, ma mai nascondendo alcuni dubbi e perplessità che questo tipo di modifiche, così radicali per certi versi, avrebbero potuto apportare al gioco in sé e all’omogeneità del sistema. Mi sono quindi lasciato il tempo di osservare le modifiche attuate con l’ultima espansione, ovvero Battle For Zendikar, e testare poi con mano se le intenzioni iniziali espresse dai vari comunicati stampa e durante gli eventi principali di quest’estate avessero trovato una concreta realizzazione.
Dopo ormai più di un mese dall’ultima uscita, sono giunto a questa conclusione: oggi è il miglior momento per poter giocare a Magic the Gathering. Lo so, è una frase forte, e potete anche credere che sia di parte, ma datemi il tempo di spiegare le mie motivazioni.
BATTLE FOR ZENDIKAR
Partiamo da Battle For Zendikar. Si tratta di un’espansione estremamente ben curata, nel quale si vede benissimo come il team creativo abbia speso molto del suo tempo e delle sue attenzioni (del resto è quella che ha inaugurato il nuovo sistema di uscite di MtG, e non poteva andare diversamente). Narrativamente parlando si ritorna finalmente ad approfondire in maniera molto più accurata le vicende che riguardano i protagonisti impegnati nelle battaglie del piano. Non ci si sofferma più sulla sterile narrazione delle battaglie o della storia del piano in sé, ma quest’ultimo torna ad essere un contorno per i veri protagonisti delle vicende, i Planeswalker, che però a differenza di quello che accadeva prima, in maniera più o meno evidente, non si trovano a dover risolvere ognuno le proprie vicissitudini, ma collaborano e cooperano in un evento più grande di loro e di cui ancora non è certo il risultato finale. Insomma, non vi sembra di essere ritornati ai primi grandi eventi di Dominaria? In realtà è stato un lungo cammino che da Lorwyn è arrivato fino a questo punto, solo che ora, grazie anche alla nuova struttura organizzativa, acquista un valore aggiunto. I flavour delle carte, i più frequenti Uncharted Realms, e il fatto che le vicende di uno o più planes consentano di potersi ricollegare con più facilità all’espansione successiva, dimostra una maggiore attenzione dell’azienda verso quelli che per molti anni sono stati aspetti leggermente marginali nel contesto del gioco, e che ora invece vengono valutati sotto una nuova luce, capace di dare un ulteriore valore aggiunto alla qualità del prodotto. Nello specifico, poi, utilizzare gli Eldrazi (creature semi-divine provenienti da un’altra dimensione) per seguire la sempre più crescente voglia di Lovecraft che si sta materializzando in questi anni, è stata una bella furbata.
MECCANICHE
Le nuove e le ristampate meccaniche in Battaglia per Zendikar sono sinergiche e divertenti. Come dicevo anche prima, non sono scollegate dal contesto in cui si trovano, ma raccontano una storia con complessità senza andare ad inficiare le strategie di gioco emergenti. Infatti la velocità, l’immediata sinergia, la rapidità degli Alleati e le loro capacità incoraggiano i giocatori ad attaccare rapidamente e frequentemente, prima che l’ultraterreno Eldrazi di turno, con le sue capacità d’esilio, possa colpire il giocatore. Ed in fondo non è questa la sensazione che una battaglia di tali dimensioni deve dare in un contesto del genere? Non è assolutamente semplice riuscire ad esprimere a livello tecnico quello che viene rappresentato a livello puramente narrativo, e bisogna dare adito che in questo il team creativo dell’espansione sia stato veramente attento. Dal punto di vista torneistico, poi, è ancora presto per vedere se effettivamente a lungo andare queste modifiche possano portare ai risultati sperati. Certo è che stiamo assistendo ad uno degli Standard con una presenza così variegata di Tier come non si vedeva ormai da un po’ di tempo, e questo non può che farci che ben sperare.
CONCLUSIONI
L’idea di unificare ed elevare il ruolo del comparto narrativo per renderlo un ulteriore punto di forza da affiancare agli splendidi artwork che solo questo gioco riesce a regalarci è, a mio avviso, un semi-tuffo nel passato che molti giocatori, sia di vecchia che di nuova data, dovrebbero apprezzare. Certo, all’epoca non esistevano gli Eldrazi come ora, e si viveva il gioco in maniera un po’ più strategica, ma bisogna adeguarsi ai tempi e alle richieste degli utenti più giovani (triste ma veritiera legge del mercato). In ogni caso, sono dell’idea che le mosse di Wizards siano state vincenti, quindi torno a ribadirlo: questo potrebbe essere davvero il momento migliore per tornare a giocare a MtG.
In ogni caso, si tratta di un’opinione personale. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con le mie valutazioni?
-Vincenzo Mirra-