A farmi avvicinare al mondo di Warhammer 40.000 non fu tanto la sua storia piena di mistero e ben scritta (ad eccezion fatta di alcuni Codex), né l’amore per il genere futuristico (al quale preferisco il fantasy classico), bensì la sana dose di ignoranza degli Space Marine: pensare che una civiltà del futuro sia così devota ad un sottaceto e nasconda le sue azioni dietro fantomatiche missioni di pace e di democrazia ha creato, nel mio intestino, una certa quantità di ilarità e materia marrone.
Quando ho iniziato a giocare ad Helldivers ho capito che il trailer era la chiave per comprenderne il gioco e farne un capolavoro. E, per Diana, era esattamente il prodotto che stavo cercando in questo periodo: andiamo, quindi, a vedere di cosa parla questo interessante ibrido tra strategico e sparatutto.
Prima di iniziare, vi avviso che la versione utilizzata per questa recensione è la Beta dell’edizione PC messa a disposizione per la stampa, non il gioco finale (che sarà, invece, pubblicato il 7 dicembre).
IL MARINE DELLO SPAZIO
Super Terra è un pianeta evoluto, pacifico, senza malattie né povertà. Ma questo piccolo paradiso è minacciato ovunque da razze socialiste, oppressive e malvagie, eretiche ma soprattutto non democratiche. Ci tocca quindi difendere tutto questo ben di dio, ma si può forse far scomodare la gentile e cordiale popolazione di Super Terra? No. Servono soldati scelti, abili e fedeli alla causa, che riescano ad annientare il nemico con operazioni chirurgiche e assicurandosi perdite minime: servono gli Helldivers.
Il titolo si presenta con una visuale isometrica che ci permette di avere sempre sott’occhio il nostro personaggio e quello che ha intorno a sé, un po’ come nella maggior parte degli shooter per mobile o i frenetici sparatutto a squadre (esempio lampante è Alien Swarm). Il nostro altero ego si muove grazie ai classici tasti W, A, S e D, e la maggior parte dei comandi a tastiera sono quelli canonici: G per la granata, R per ricaricare e così via. Il nostro Helldiver ha il compito di completare varie missioni su diversi sistemi, ognuno sotto il controllo di una razza ostile diversa. In tempo reale viene mostrato l’avanzamento della guerra basandosi sulle imprese di tutti gli utenti collegati in rete: lo sforzo, quindi, sarà comunitario, e se tutti i giocatori si dovessero concentrare su di un sistema, si vincerebbe la guerra in poco tempo; nel momento in cui il sistema nemico viene completamente catturato, si può accedere alla battaglia per il pianeta, una lotta molto complicata nella quale si può affrontare il Generale nemico. Purtroppo non sono riuscito ancora a testare questo tipo di battaglia (il gioco, vi ricordo, non è ancora pubblicamente disponibile), ma le premesse paiono piuttosto buone.
Oltre a colpire i nemici sui loro pianeti, però, bisogna anche difendere Super Terra dagli attacchi delle fazioni ostili, pronte a strappare i nostri volantini e schiavizzare la nostra brava gente, dunque le battaglie si svolgono anche qui. I giocatori, poi, ricevono punti esperienza per ogni missione riuscita e non. Questi punti, oltre che per salire di livello, servono a sbloccare nuovo equipaggiamento: dalla pistola spara razzi al fucile a pompa letale negli scontri ravvicinati, senza dimenticare i potenziamenti. Questi ultimi, da chiamare in missione con una ricetrasmittente, sono variegati e personalizzabili quasi quanto le armi: si passa dal classico drop di munizioni alla torretta fissa trincia tutto, fino al veicolo simile al carro armato, per poi terminare con una sorta di armatura atomica alla Fallout. In sostanza, qualsiasi cosa potrebbe essere usata per spappolare, far esplodere, scorticare, bruciare vivi e tritare i nemici, gli Helldiver ce l’hanno.
Ogni Helldiver è personalizzabile, poi, nella sua armatura e nelle sue abilità: raccogliendo i campioni alieni che si trovano sui pianeti nemici, si accumulano punti ricerca. Questi danno la possibilità di accedere a particolari aggiornamenti aggiuntivi per le armi e i potenziamenti. Ai livelli più alti, quindi, ogni Helldiver è completamente unico e non replicabile. Che siate uno specialista nelle armi pesanti, un cecchino, un esperto di armature o un pilota di veicoli, potrete sicuramente trovare una missione nella quale eccellere, e nella quale dimostrare che il vostro personaggio è “l’uomo giusto”.
In merito al comparto grafico e sonoro, vi posso dire che la prima è decisamente curata, con ombre dinamiche, texture definite ed effetti ambientali assolutamente gradevoli, proprio perché grezzi. Il gioco, seppur si svolga in una ambientazione futuristica, mantiene un tono molto meno serio di quanto ci si aspetti, rendendo il tutto molto piacevole. Perfino le mappe, nel loro essere randomiche, sanno dimostrarsi sufficientemente grandi da offrire sentieri multipli per arrivare all’obiettivo, ma non abbastanza per smarrirsi. Più che accettabile anche il comparto audio, con brani non memorabili, ma comunque con un buonissimo doppiaggio italiano.
In definitiva, ammetto che era da un bel po’ che non mi capitava di mettere la mani su un titolo così arcade e spensierato come Helldivers. Voi avete già giocato le versioni PlayStation (disponibili dallo scorso marzo) o stavate aspettando questa edizione PC? Fatecelo sapere!
– Yari Montorsi –
Helldivers: recensione della versione PC
Yari Montorsi
- Immediato e spontaneo;
- Progressione del personaggio variegata e personalizzabile;
- Gadget originali e tutti utili, nessuno escluso;
- Buon lavoro al livello tecnico;
- A qualcuno sembrerà di vedere una copia di Space Marine e Halo;
- Nei multiplayer avere la visuale centrata sul gruppo non aiuta gli aggiramenti né le fughe precipitose;
- Limitare la lobby a quattro persone, forse, è un po' poco;