Pixel Art, strategia a turni e carte collezionabili. Com’è possibile unire questi tre elementi in un unico MMO senza generare un conflitto? Beh, i ragazzi di Counterplay Games Inc. ci hanno provato, con un progetto ambizioso partito da Kickstarter e giunto, oggi, alla sua versione beta. Sto parlando di Duelyst, un MMO che, effettivamente, mescola meccaniche tipiche di un trading card game con quelle di un RTS, alternando pixel art a disegni dettagliati.
Ma come funziona Duelyst? Dopo aver selezionato una delle fazioni tra le sei disponibili (ognuna influirà sulle meccaniche e le strategie del mazzo), aver scelto il deck, o averne modificato uno, ci troveremo di fronte una griglia di 9×9 caselle, che fungerà da arena, ai cui lati opposti saranno posizionati due geneali, avatar digitali del giocatore e del suo avversario. In questo titolo il generale avrà la funzione del Re negli scacchi: una volta che i 25 punti vita verranno azzerati, verrà dichiarata la sua sconfitta. Già osservando i generali e l’arena risulta lampante la particolarità dello stile grafico di gioco: mentre il campo di battaglia ha una grafica piuttosto definita, le carte, unità e generali vengono rappresentate e animate come se fossero sprite di un vecchio gioco a 16 bit, rendendo il tutto molto piacevole alla vista.
Altra cosa che salta all’occhio nell’arena è la presenza di tre globi, di cui uno più vicino al giocatore che inizia per secondo, i quali, raccolti dal nostro generale o da una delle nostre unità, conferiranno un bonus permanente al mana, che nel nostro turno potremo spendere per giocare carte dalla nostra mano. Il mana a disposizione aumenterà, inoltre, in maniera permanente di una unità ad ogni turno, permettendoci di giocare carte sempre più potenti mano a mano che si entreràa nel cuore della partita. Nella parte bassa dello schermo potremo notare una barra composta da sei caselle: essa rappresenterà la nostra mano, che verrà rimpinguata con due nuove carte provenienti dal mazzo ad ogni turno. Oltre a questo, ad ogni turno avremo anche la possibilità di cambiare una delle carte nella nostra mano con una presa casualmente dal deck, avendo così la possibilità di fixare la mano in caso di pescate particolarmente infruttuose.
Le carte saranno distinguibili in tre tipologie principali: i minions, mostri caratterizzati da un valore di forza, un valore in punti vita e, in alcuni casi, abilità speciali, i quali potranno essere giocati dalla mano e piazzati nell’arena in uno spazio adiacente al nostro generale o ad uno dei nostri altri minion, il cui scopo sarà quello di fungere da muro per il nostro generale e fonte di danno per azzerare i punti vita dell’avversario; le magie, carte istantanee dagli effetti più disparati, tra cui il distruggere un minion avversario, il potenziare uno dei nostri minion o persino spostare fisicamente un minion in una posizione differente dell’arena; e gli artefatti, che verranno equipaggiati al nostro generale fornendogli bonus alle statistiche o abilità speciali, ma che avranno però una resistenza limitata, dato che vedranno ridotta di 1 la loro difesa nel caso in cui il nostro generale subisca un danno – e persi 3 punti resistenza verranno distrutti.
Abbiamo quindi un’interfaccia intuitiva, meccaniche di base semplici da imparare, e uno stile grafico abbastanza inusuale. Parliamo però del cuore dei giochi di questo tipo, ovvero le carte, i metodi di acquisizione delle stesse e, sopratutto, il tempo necessario per accumulare un numero di carte sufficienti a rendere i nostri mazzi competitivi. Le carte sono ottenibili in due modi diversi: “livellando” il mazzo base di una fazione (ogni volta che giocheremo il mazzo di una fazione, sia vincendo che perdendo verremo ricompensati con alcuni punti esperienza, che faranno salire di livello il nostro generale, sbloccando carte sempre più potenti), o comprando Spirit Orbs, acquistabili o mediante soldi reali oppure ottenibili spendendo 100 monete d’oro (le quali si ricevono vincendo le partite online contro gli altri giocatori – ah, per la cronaca, per ora si può giocare solo in modalità classificata). Con una Spirit Orb potremo accedere ad un pacchetto di 6 carte random appartenenti alle varie fazioni, con le quali potremo modificare a piacere i nostri mazzi, personalizzandoli in base alle nostre esigenze.
Il matchmaking, per quanto mi è stato possibile vedere, è particolarmente bilanciato: verremo sempre associati solo a giocatori del nostro stesso rango, e quest’ultimo verrà determinato, oltre che dal numero di vittorie e sconfitte conseguite, anche dalle carte in nostro possesso, evitando quindi di associare un neofita con un giocatore esperto che può aver messo su un mazzo con carte nettamente più potenti di quelle base.
Unica pecca veramente grossa è, a mio parere, lo sbilanciamento delle fazioni: mentre alcune paiono ingiocabili, altre sembrano troppo potenti, sia per le carte a loro disposizione fin da subito, che per le meccaniche di gioco che caratterizzano le fazioni in sé. Certo, è vero che il gioco è ancora in beta e questi sbilanciamenti verranno sicuramente sistemati, ed è vero anche che questa sensazione che ho riscontrato potrebbe essere dovuta al fatto che io, come giocatore, mi trovi più a mio agio a giocare con e contro una certa tipologia di mazzo rispetto ad un’altra, ma resta il fatto che sia capitato in diverse occasioni di ritrovarmi in match che già sapevo essere persi al terzo turno, senza possibilità di recupero. Si spera, quindi, che nel corso della beta gli sviluppatori dedichino il giusto tempo alla modifica delle carte.
Concludendo, Duelyst è sicuramente un gioco di carte/strategico online divertente e leggero, sufficientemente veloce da poterne usufruire durante una piccola pausa, senza paura di perdere troppo tempo (una partita lunga, vi assicuro, durerà massimo 15 minuti), con uno stile grafico tutto sommato apprezzabile (anche se gli sprite di alcune unità andrebbero comunque sistemati, a mio parare) e, sopratutto, che sicuramente vedrà aggiornamenti e nuove espansioni in maniera molto frequente, sia grazie al fatto che le meccaniche di gioco siano semplici, sia grazie al fatto che non è richiesto un enorme lavoro al livello grafico. Insomma, si tratta di un titolo che sicuramente acquisirà popolarità, e che terrò d’occhio molto volentieri, per poi effettuarne un’analisi più approfondita una volta che il titolo uscirà dalla beta e tutte le carte, letteralmente, saranno messe in tavola! Voi che ne dite? L’avete già provato?
-Luca Mugnaini-