Per il 2016, anziché una DeLorean sarebbe più adatto come mezzo di trasporto trans-temporale un Hype Train, quel mistico veicolo teorizzato in varie parti dell’internet e tradizionalmente sprovvisto di freni, alimentato dall’anticipazione collettiva e dai nerdgasmi in divenire che si stanno accumulando davanti alla prospettiva di una stagione cinematografica apparentemente fuoriuscita da un trip allucinogeno dell’Uomo Fumetto dei Simpson.
Che siate intenti a maciullarvi i polpastrelli in discussioni online su chi vincerebbe tra Batman e Superman (Batman, duh) in attesa del film di Zack Snyder, oppure passiate i sabati pomeriggio a girovagare per casa agitando manici di scopa e simulando il suono di una spada laser (tranquilli, non sono qui per giudicare) e selezionando il miglior accappatoio/tonaca da maestro Jedi in cui dormirete sul marciapiede davanti al cinema la notte antecedente la prima de “Il Risveglio della Forza”, mi auguro che abbiate ancora una mezz’oretta da perdere incollati a uno schermo di PC ululando “for the Horde” di fronte a questo:
Quando avrete arrestato la salivazione eccessiva e sarete scesi a patti con il fatto che, sì, effettivamente è un cavallo quello che viene utilizzato come arma da lancio (riesco già a sentire le homebrew per renderlo un talento della 3.5), potrete unirvi alle legioni di fan di uno dei più popolari franchise fantasy di tutti i tempi nel festeggiare la fine della lunghissima attesa per il film “Warcraft – L’Inizio”.
Era dal 2006 che se ne parlava: dalle prime dichiarazioni di Blizzard & Legendary Pictures alle rassicurazioni di Chris Metzen (game designer e doppiatore di qualsiasi cosa la Blizzard abbia mai prodotto) sull’effettivo contenuto di violenza, il povero film di Warcraft è stato costretto a subire una vera e propria odissea mediatica, tra registi allontanati a forza (Uwe Boll, il “maestro” che ci ha regalato capolavori come “Alone in the Dark” e quell’adattamento di Dungeon Siege con Jason Statham) e altri che hanno allegramente mandato al diavolo la Blizzard (Sam Raimi, regista della trilogia di Spiderman 2002-2007).
Dopo una serie di dolorosi rinvii sull’uscita prevista, che dal 2009 è stata tramutata per magia in 2011, fino al concept trailer rilasciato nel 2013 al Comic-Con di San Diego, sembra che ormai il tempo dei ripensamenti sia finito: il 10 giugno 2016 è la data in cui la Blizzard Entertainment e la serie di Warcraft, che negli anni ci hanno regalato delle piccole perle come “Orcs and Humans”, “Warcraft III”, e le varie espansioni di uno dei MMORPG più di amati della storia dell’internet (almeno, fino a “Wrath of the Lich King”), innalzeranno i vessilli di guerra e sfideranno lo sfiduciante trend delle rese cinematografiche di videogiochi (corrente artistica che ha recentemente raggiunto il proprio ipogeo con “Adam Sandler vs. Pacman”) nel cercare di regalarci il futuro cult cinematografico che i giochi meritano e tutti i fan aspettano.
Cosa sappiamo dell’opera? Il trailer getta poca luce ulteriore su notizie che erano già di dominio pubblico in rete da qualche anno. Contrariamente alle speranze di molti, la vicenda non si incentrerà sull’ascesa e il declino di Arthas Menethill, noto anche come Re dei Lich, in favore dell’invasione di Azeroth da parte dell’Orda di orchi assuefatti al sangue demoniaco, e della prima guerra tra loro e gli umani del regno di Stormwind. Tra le figure del trailer si distinguono Anduin Lothar, il mistico Medivh, Durotan dei Lupi Bianchi, la Mezzorca (Mezzorchessa?) assassina Garona, e quel piccolo Mosè dalla pelle verde che sarebbe diventato Thrall Doomhammer.
C’è già chi specula che sia solo l’inizio di una trilogia, e certamente il regista Duncan Jones ha già espresso il suo interesse nell’impegnarsi in un simile progetto, con i due titoli successivi incentrati (idealmente?) rispettivamente sulla nascita di Orda e Alleanza propriamente dette (come narrato in “Warcraft II: Tides of Darkness”) e sul ritorno della Legione Infuocata su Azeroth.
Tra i motivi per sperare nel meglio, abbiamo l’elevata qualità narrativa del materiale originale: non è un segreto che il punto di forza di Blizzard in generale, e di Warcraft in particolare, è quello di portare in scena storie profonde e avvincenti, con un cast esteso di personaggi complessi, pur con tutte le limitazioni intrinseche della piattaforma ludica.
Proprio riguardo agli attori sorgono tuttavia diversi interrogativi: accanto a professionisti come Travis Fimmel (il Ragnar della serie tv-documentario “Vikings”), che non stentiamo a vedere nel personaggio di Arduin Lothar, abbiamo un Dominic Cooper come re Llane Wrynn (attore il cui film più fantasy è quel “Dracula Untold” che di certo avrà fatto rigirare nella tomba più volte Bram Stoker) o un Toby Kebbel nei panni di Durotan (della sua filmografia vi citiamo “Scontro fra Titani” e “I Fantastici 4” – quello brutto, il che è tutto dire).
Per quanto riguarda il regista, poi, indubbiamente si vede in lui una grande passione per l’argomento e in generale per ciò che concerne la materia videoludica: ma quando passiamo a considerare la sua carriera troviamo solamente un paio di film all’attivo, e cioè lo psico-fantascientifico “Moon” del 2009 (pure osannato dalla critica) e il fanta-thriller “Source Code”, del 2011. Se quindi non possiamo mettere in dubbio la perizia di Duncan Jones, dall’altro è forse lecito domandarsi quanto “Warcraft – L’Inizio” possa risentire del netto cambio di genere e tematiche.
Riguardo al film, quindi, possiamo solamente sospendere il giudizio, in attesa del prossimo giugno: certo è che, a fronte di un calendario cinematografico sempre più fitto, non sarà facile la lotta per guadagnarsi un posto nei cuori (e nelle serate) non tanto dei fan della serie quanto degli appassionati meno impegnati. Che “Warcraft” abbia le carte in regola o meno per una buona posizione in pole, questo lo lascio decidere a voi.
– Federico Brajda –