Dai, ammettetelo. La conoscerete come doppiatrice di Bulma in Dragon Ball, oppure come Sakura in Naruto o Nami in One piece, o nella serie dei Pokémon o dei Piccoli Brividi, o ancora nei videogiochi di League Of Legends, Assassin’s Creed, Diablo 3, Skyrim. Eh sì, alcuni dei vostri più bei ricordi hanno la voce di Emanuela Pacotto.
Credo, quindi che vi farà piacere sapere che potrete rivivere ancora una volta questi ricordi, perché la famosa doppiatrice non si è fermata a prestare la voce a un vastissimo panorama di personaggi, ma da brava artista poliedrica, oltre a lavorare come presentatrice, cantante e anche prima “Idol” italiana, ha aderito al progetto CENSORS, web movie italiano in stile “live action”, con richiami potentissimi alla cultura degli anime anni ’80. Il progetto nasce dalle abili menti (e mani) del team Babylon/Ambition e, dopo più di un anno di lavoro in collaborazione con Vanguard Studios e Panatronics, finalmente è stato presentato in anteprima al Lucca Comics & Games 2015, l’1 novembre, all’Auditorium San Francesco. Emanuela Pacotto, ovviamente, è stata la madrina all’evento, di fronte al numerosissimo pubblico (c’era anche chi è arrivato in anticipo!) che ha sommerso di selfie la doppiatrice (e uno dei mezzi usati maggiormente sia per promuovere CENSORS, sia dentro CENSORS, è stato proprio il selfie, quindi daje!). Ma domanda che molti di voi potrebbero farsi ora è: che cappero vuol dire CENSORS?
CENSORS E IL MISTERO DIETRO I MISTERI
CENSORS si presenta con tanto di simbolo, un triangolo e un cerchio stile setta, con scritta giapponese sotto, giusto perché fa figo (vi tranquillizzo subito, la scritta vuol dire “ken’etsu-kan”, “Censori” in giapponese…), e anche per far capire subito l’intento di questo progetto, che non è un mistero. Lo ha detto anche la stessa Emanuela Pacotto durante la presentazione a Lucca Comics:
“CENSORS è la sintesi di tutta l’esperienza vissuta tra anime e manga, cultura giapponese e, soprattutto, dal continuo contatto con appassionati e fan sempre molto attivi sui social su questi argomenti. Non abbiamo mai ceduto alla tentazione di seguire modelli di video già proposti dalla rete perché non volevamo copiare altri format né fare l’ennesimo fan movie e non volevamo utilizzare linguaggi volgari. Abbiamo preferito restare fermi ad osservare in attesa di trovare un’idea adatta al nostro modo di essere, e poi è arrivato CENSORS”.
CENSORS è un piccolo viaggio nel tempo in formato web movie. La storia è lineare: si segue la doppiatrice nella sua routine quotidiana, tra sogni e realtà, tra autobus da prendere e, attraverso i personaggi a cui presta la propria voce, la magia di dare un pezzo anche della propria anima. Un concentrato di quindici minuti e diciotto secondi, dove il tripudio dell’azione viene dato da effetti speciali stile Sailor Moon o Dragon Ball. I “Censori” appaiono anche loro semplicemente come entità “mascherate” e sconosciute (non altrettanto sconosciuti i simboli che compaiono insieme a loro…), pronti ad assoggettare la Pacotto. I “Censori”, in pratica, censiscono ciò che si può o non si può fare nella vita di tutti i giorni. Nulla di nuovo in un panorama come quello degli anime e manga che siamo abituati a leggere. Davvero, non c’è niente di più. Niente cose sconce, niente riferimenti strani o che non riguardino serie animate. Siete delusi? Male. L’intenzione è proprio questa, ridare ai lettori ciò con cui sono cresciuti, quei valori che, insomma, forse è meglio ripassare…
Alla doppiatrice spetta il compito di vestire tre ruoli: lei, la cattiva e l’eroina. Ciò vuol dire praticamente tutto il cast. La passione mai nascosta per questo genere di cultura orientale le ha dato forse la grinta giusta per farlo. Come accennato, Emanuela Pacotto è una sfegatata fan dei manga. Durante il video di CENSORS è possibile notare il suo approccio con le action figure di alcuni personaggi a cui ha prestato la sua voce. È un passaggio sottile, impercettibile per chi si approccia a questo video con la leggerezza che d’altronde merita, ma personalmente l’ho apprezzato molto, in quanto denota come una donna adulta possa amare quelle statuine piccine. Gli artisti (sì, anche i doppiatori sono artisti. Punto) mettono letteralmente l’anima in quello che fanno. Ci credono sul serio in quei sogni ridicoli. Si prendono le batoste, lavorano con pochissime retribuzioni, non vanno ai party tutte le sere, ma magari finiscono a parlare con una piccola statuina il cui volto è noto a centinaia di telespettatori, mentre il loro volto “reale”, vivo, magari è sconosciuto ai più. Qualcuno una volta ha detto una frase che non dimenticherò mai: chi lavora con le mani, è un lavoratore. Chi lavora con le mani e la testa, è un artigiano. Chi lavora con le mani, la testa e il cuore, è un artista. Ecco, tutto ‘sto panegirico per dire a voi, lottatori dei Censori, di dare un’occhiata a questo web movie:
Tra l’altro la produzione sarà una trilogia: “Awakening” è la prima puntata, vedremo che cosa combinerà Emanuela Pacotto nella prossima avventura. E non fate gli schizzinosi… che la Kamehameha l’avete provata a fare tutti a casa…
– Elisa Erriu –