Il Fantasy, come si evince dal termine stesso, è un universo immaginario in cui può accadere qualsiasi cosa, all’incirca. Ma vi siete mai soffermati a riflettere un istante sulle assurdità che avvengono in un universo simile? Sul modo realistico in cui reagirebbe il corpo di un uomo a certe situazioni? Personalmente l’ho fatto, giusto per curiosità.
Avete presente quando il vostro personaggio mezz’elfo guerriero venne morso dalle fauci del Drago Blu? Fu uno scontro epico, ne sono sicuro, il party subì tanti colpi, ma a forza di mazzate, cure e incantesimi, riusciste a uccidere il mostro e a portare indietro il tesoro e la pellaccia. Oggi è solo un ricordo, perché quella sera stessa il vostro mezz’elfo si riposò sotto le fronde di una quercia e il giorno dopo era nuovamente arzillo e pimpante, pronto per un’altra avventura.
Ma facciamo un attimo un passo indietro e proviamo a vedere cosa sarebbe successo se ci fossimo attenuti al tanto agognato “realismo”. I denti del drago hanno trapassato il ventre del guerriero, perforando soltanto l’intestino senza intaccare altri organi vitali (voglio essere buono). Le conseguenze sarebbero molteplici: in primis il dolore. Sarebbe talmente forte da impedire qualsiasi altro movimento o tentativo di ragionamento (altro che svantaggio!). Lo stesso intestino rischierebbe di fuoriuscire dalla cavità (facendo inciampare il guerriero in caso di 1 di dado). Il sangue che viene perso dallo squarcio porterebbe il vostro alter ego ad anemizzarsi nel giro di poco tempo. Presupponendo che il Drago non sia andato di recente da un igienista dentale, è probabile che i suoi denti possiedano milioni di germi pronti a festeggiare tra le viscere del guerriero. Nel giro di poche ore entrerebbero nel circolo sanguigno e provocherebbero una sepsi: febbre alta, nausea, perdita di coscienza e infine coma o morte. Per il guerriero non ci sarebbe scampo, a meno di un intervento d’urgenza con ripristino della parete addominale e di una pesante cura antibiotica seguita da qualche settimana di monitoraggio.
Beh, direte voi, ma gli eroi dei fantasy non sono mica come i comuni mortali! Acquisiscono poteri che li rendono molto più forti e resistenti, si elevano dal rango di popolani proprio per la loro forza e capacità di sopportazione del dolore! Come è possibile tutto ciò? Grazie all’anatomia particolare dell’eroe fantasy, i cui legamenti contengono grandissime quantità di collagene che li rende elastici e indistruttibili, così come le ossa, non calcificate come le nostre, ma più lasse e in grado di assorbire traumi violenti. La cute è molto più spessa grazie a strati di super-cheratina che protegge gli organi dalle perforazioni. Il sistema deve comunque potersi difendere in caso di penetrazione, e qui potrebbe entrare in gioco un sistema immunitario evoluto al punto tale da estinguere sul nascere ogni tentativo di colonizzazione batterica. Se noi mortali abbiamo globuli bianchi suddivisi in linfociti e granulociti, è lecito pensare che gli eroi possiedano i Tankociti, elementi unici in grado di intimidire un batterio nel momento esatto in cui incrociano il suo sguardo. Per non parlare delle piastrine con +10 a iniziativa, sempre pronte a tappare i buchi in maniera quasi istantanea, o dei recettori dolorifici che possiedono meccanismi a cancello in grado di bloccare l’impulso del dolore (particolarmente efficaci nei Barbari in preda all’Ira).
Al di là delle disquisizioni da salotto riguardo a quale potrebbe essere l’anatomia di un guerriero (che vi prego di non prendere troppo sul serio!), è chiaro il concetto che in un fantasy ogni evento sia giustificabile. Se un uomo riesce a sopravvivere a un attacco simile, è perché è dotato di capacità superiori a quelle di un mortale. Se uno stregone riesce a creare acqua dal nulla, è perché una forza magica glielo permette. Ecco, è quindi possibile giustificare proprio tutto? Non c’è limite agli eventi assurdi che possono capitare?
La risposta non è semplice e nemmeno oggettiva. C’è chi preferisce il realismo a tutti i costi, e pertanto sceglie ambientazioni più vicine alle nostre (vedi Il Trono di Spade, dove la morte è all’ordine del giorno), e chi si lascia trasportare dall’immaginifico e dall’impossibile, dai mondi in cui i draghi vivono insieme ai maghi. Su una cosa però possiamo essere sicuri. Esiste un unico denominatore per tutti gli amanti del fantasy (e del buon senso): la coerenza.
In un universo come i Forgotten Realms esiste la possibilità di plasmare il fuoco con la volontà. È bene, però, che ciò sia coerente dall’inizio alla fine, nel senso che le leggi fisiche che lo permettano, rimangano immutate. Non è logico che da un giorno all’altro ciò non sia più possibile, se non spiegato da una motivazione valida. La coerenza è quella cosa che ti fa capire che Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo è uno dei peggiori film mai partoriti da mente umana. Non tanto per aver rimesso mano alla saga, quanto per aver creato situazioni non coerenti con l’universo in cui si svolge, tipo un uomo che si salva da un esplosione nucleare rifugiandosi in un frigorifero. Ciò va in contrasto con le leggi fisiche di quell’universo, che non ammette poteri simili, inseriti arbitrariamente da uno sceneggiatore che la coerenza se l’era mangiata a cena la sera precedente.
Il modo migliore in cui mettere in pratica la coerenza, è applicare dei limiti alle cose possibili da fare. Questi possono essere impostatati dal manuale di gioco, oppure essere inventati dal Master stesso o dall’autore dell’ambientazione. Ciò che conta è che siano ben definiti fin dall’inizio, e che la narrazione segua tali impostazioni, in modo che tutti coloro che ne fanno parte ne vengano a conoscenza immediatamente.
Perché tutto questo? Non per pignoleria, né per fare la parte degli scienziati, ma in nome della sospensione dell’incredulità, quella cosa che permette di entrare in un mondo e di percepirlo reale, o appunto coerente. Fateci caso, cos’è che definisce una cosa reale? Quante volte, sognando, vi è capitato di non rendervi conto che si trattasse di un sogno fino al momento in cui è accaduto qualcosa di assurdo che vi ha fatto capire che tutto fosse irreale? La stessa cosa avviene quando giochiamo di ruolo o leggiamo un libro: c’è un momento iniziale in cui apprendiamo le leggi fisiche che governano quel mondo, le facciamo nostre metabolizzandole e le accettiamo. Ma affinché possiamo credere in quel mondo, quelle leggi devono rimanere immutate, perché nel momento in cui avverrà la situazione inspiegabile, saremo trascinati coi piedi per terra, il nostro io raziocinante ci dirà che siamo davanti a un gioco e la nostra sospensione dell’incredulità andrà a farsi benedire, assieme al divertimento.
N.B. Se con questo articolo ho dato qualche idea malsana ai Master sugli esiti realistici di uno scontro, non mi assumo nessuna responsabilità!
– Andrea Carbone –