Prendete le atmosfere di Dark Souls, aggiungete le meccaniche di Dragon Age Origins, e rifinite il tutto con una grafica alla Castlevania e un protagonista che pare uscito da Dragon Trainer. Il risultato assomiglierà parecchio ad A Dragon Named Coal, RPG in due dimensioni sviluppato dal duo Ash e Rachel Blue, dello studio indipendente Clever Crow di Denver. Si tratta di un progetto ambizioso e con tutte le carte in regola per ritagliarsi una nicchia di tutto rispetto nel mondo dei giochi di ruolo virtuali, tenendo avvinti i fan con la promessa di un azzeccato mix tra fascino retrò e sofisticato gameplay, nonostante una storia scandita da tempi morti e lunghi silenzi degli sviluppatori.
L’idea nasce nel 2013, con l’intenzione di portare sullo schermo del PC un gioco di ruolo dalle atmosfere cupe e melanconiche. Segue dunque la creazione del draghetto Coal (Carbone), un cuccioletto “handicappato” (secondo gli sviluppatori) e ostracizzato dagli altri sputafuoco per la sua insana ossessione per gli esseri umani e il desiderio di diventare cavaliere.
L’ambientazione in cui il nostro eroe si muove è Kardia, un regno un tempo rinomato per la propria potenza e ricchezza, e ora ridotto a poco più di una landa desolata, attraversata dagli eroi tramutatisi in assassini, mostri, e criminali senza scrupoli. Un mondo brutale e sanguinario (non lasciatevi ingannare dalla grafica semplicistica, sangue e smembramenti abbondano in ogni dove) che non lesina certo sullo humor nero.
In attesa dell’avvio del Kickstarter (che, come noterete, inizia ad andare parecchio per le lunghe) gli sviluppatori hanno messo a disposizione una demo gratuita per i sistemi operativi Windows, Mac, e Linux, che ho avuto modo di sperimentare (e che potrete provare anche voi qui) e di cui vi vado a parlare.
C’è ancora molto da aggiungere al gioco, in termini sia di gameplay che di contenuti, come del resto ci ricorda prudentemente anche il titolo nella schermata di avvio, ma le basi sembrano decisamente solide. L’ambiente, sebbene in 2D, possiede una notevole profondità: Coal può interagire, in fase di esplorazione, in diversi modi con ciò che lo circonda, sfasciando casse e suppellettili varie, ma anche accendendo torce e lampade per rivelare la presenza di oggetti nascosti.
Un discorso simile vale per i combattimenti, resi dinamici dalla presenza di un alleato al nostro fianco: si tratta della piccola Fray, una bambina traumatizzata e tormentata da un orsetto di peluche abusante, che però possiede l’innegabilmente utile potere di incenerire chi le sta antipatico con uno schiocco di dita. Interagendo con lei durante dei dialoghi con opzioni di risposta multipla, inoltre, è possibile scoprire come le proprie decisioni abbiano un’influenza a lungo termine sul suo sviluppo futuro: il gioco infatti prevede, nella versione definitiva, dei salti temporali che ci vedranno affiancati a una Fray adulta, divenuta una saggia maga o una strega psicotica a seconda di dove la nostra storia la porterà.
Ciò vale anche per il resto del party, che dovrebbe includere, ma non limitarsi a, un ladro alcolizzato e un mercenario-licantropo dalla dubbia reputazione, ciascuno dotato di un proprio albero tripartito di talenti e abilità da coltivare nel corso dell’avventura. Stesso discorso vale, naturalmente, per il nostro protagonista, che oltre a sviluppare le abilità secondo uno schema che, a lavoro ultimato, dovrebbe risultare familiare agli amanti di Skyrim, potrà anche potenziare il proprio equipaggiamento, e in particolare la propria spada magica, con l’ausilio di tesori saccheggiati in ogni dove sulla strada per la gloria.
A questo riguardo, tuttavia, poco possiamo dirvi, perché ancora non è stato implementato nella demo. State in campana, quindi: non appena avremo per le mani qualcosa di definitivo, sarete i primi a saperlo.
–Federico Brajda–
A Dragon Named Coal – Anteprima
Federico Brajda
- Personaggi adeguatamente carismatici, sia presi individualmente, sia nelle loro interazioni;
- Combattimento e esplorazione sono fluidi e incredibilmente “profondi”, considerando lo stile di gioco bidimensionale;
- Colonna sonora semplicemente magistrale;
- I combattimenti possono talvolta risultare frustranti;
- Il gioco sembra piuttosto lontano da un’uscita definitiva;