Al di là di ogni polemica, una cosa la Disney l’ha chiarita sin da subito: non avrebbe più lasciato noi fan irriducibili, noi che abbiamo passato l’infanzia giocando con spade laser invisibili e Millennium Falcon costruiti con i LEGO (ben prima che questo fosse mainstream), senza la nostra buona dose “annuale” di Star Wars. E sembra proprio che stia mantenendo quanto promesso. In fondo quello che è successo è abbastanza lampante: una grande (la più grande!) azienda nel campo dei media e dello spettacolo si è resa conto che un brand amatissimo da orde di ragazzi e di – ahimè – non più tanto giovani, era finito nel dimenticatoio, ormai privo quasi del tutto di vitalità, decidendo così di acquistarlo per riportarlo in auge, probabilmente per spremerlo fino all’ultima goccia, più che per fare felice quegli appassionati – ma in fondo questo è il business, amici cari.
Fatto sta che quando Disney annunciò, poco dopo l’acquisizione di LucasFilm, che avrebbe realizzato una pellicola di Star Wars all’anno, non stava affatto scherzando, specificando che la cadenza sarebbe stata quella di un lungometraggio canonico ogni due anni, intervallato da spin-off che avrebbero approfondito l’universo della saga e che sarebbero stati catalogati sotto il nome di Anthology. Dopo tanti rumor e mezze informazioni, è arrivato finalmente l’annuncio ufficiale del primo di questi film extra, che ha portato con sé anche il nome definitivo, Rogue One: A Star Wars Story. Stando al logo mostrato in occasione del meeting del fan club Disney D23, il film non presenterà più la dicitura Anthology proposta all’inizio.
Il titolo è di quelli che sicuramente attira, ma le cose interessanti di questo prodotto non si fermano ad esso. Rogue One, infatti, sarà ambientato nel periodo che va dalla fine dell’Episodio III fino agli eventi dell’Episodio IV: Una Nuova Speranza, un arco temporale effettivamente poco sviluppato e molto affascinante, vista l’importanza che hanno quegli anni per la formazione del nuovo Impero, ma soprattutto per la nascita della Ribellione. E la trama partirà proprio da un elemento appena citato nel primo episodio che diede inizio alla vecchia trilogia nel lontano 1977, ovvero l’allusione della principessa Leia al sacrificio di un valoroso gruppo di combattenti dell’Alleanza Ribelle per rubare i piani segreti della Morte Nera. Saranno proprio questi tipi coraggiosi a essere i protagonisti del film, che con tutte le probabilità andrà dunque a coprire gli eventi che porteranno la Ribellione a conoscere i punti deboli dell’enorme e terrificante stazione spaziale.
Ovviamente ancora si sa poco della trama vera e propria, ed è risaputo che alla LucasFilm sanno tenere le bocche ben cucite, nonostante alcune foto, riproposte anche in questo articolo, siano fuoriuscite dal set dove si stanno svolgendo le riprese. Si conoscono invece già i nomi degli attori che dovrebbero comporre, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, il cast: Felicity Jones dovrebbe avere un ruolo preminente, se non proprio da protagonista, e voci la vorrebbero nei panni della figlia del cacciatore di taglie Boba Fett. Diego Luna dovrebbe interpretare invece, sempre secondo le indiscrezioni, Biggs Darklighter, il pilota il cui tragico destino durante l’attacco alla Morte Nera conosciamo bene tutti. Più inverosimile sembra la convinzione di alcuni che vedono Mads Mikkelsen interpretare il giovane Galen Marek, l’apprendista di Darth Vader protagonista del videogioco Star Wars: Il Potere della Forza, solo perché con tale nome l’attore si è divertito a firmarsi su un poster. Benché il videogioco in questione esplori esattamente lo stesso arco storico, la cosa sembra davvero poco probabile vista la scarsa considerazione che Disney ha avuto verso tutto quello che era l’Universo Espanso (cioè le storie sviluppate da terzi su altri mezzi come appunto videogiochi, fumetti, romanzi…), di cui anche Il Potere della Forza fa parte.
Il regista del film è il britannico Gareth Edwards, non proprio un veterano, ma conosciuto dal grande pubblico per aver diretto il fantascientifico Monsters del 2010 e l’ultima rivisitazione di Godzilla del 2014. La sceneggiatura è di Chris Weitz e Gary Whitta, ma la sorpresa è che si basa su un’idea di John Knoll, premio Oscar per gli effetti speciali del film Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, ma soprattutto noto per aver creato insieme al fratello il famosissimo programma Adobe Photoshop. Rogue One dovrebbe segnare uno stacco rispetto agli altri film della saga, almeno secondo Kathleen Kennedy della LucasFilm, sviluppando la vicenda sotto punti di vista inediti, come quello della “guerra a terra”, del combattimento di semplici soldati, probabilmente puntando di più al realismo, mostrandoci cosa davvero prova la fanteria in mezzo al campo di battaglia.
Di spunti interessanti, insomma, ce ne sono davvero tanti, ma per scoprire se Rogue One manterrà tutte le sue promesse non possiamo fare altro che aspettare dicembre del prossimo anno, data ufficiale di uscita del film. Ma in fondo per consolarci dobbiamo solo pensare che tra pochi mesi potremo correre al cinema a vedere il settimo capitolo della nostra saga preferita, per tornare finalmente a sentire una vibrazione nella Forza, o almeno si spera.
– Davide Carnevale –