Per tutti i titoli multiplayer online la storia è sempre la stessa: all’uscita, se il titolo è stato promettente e convincente, tutti si precipitano ad acquistarlo e a giocarci. Ma poi, con il passare del tempo, esso viene inesorabilmente abbandonato per titoli più recenti. Insomma, dopo un lasso di tempo più o meno lungo il gioco finisce nel dimenticatoio, con conseguente calo nell’attività dei giocatori e calo delle vendite dello stesso. Per cercare di piazzare il numero più alto di copie del loro gioco ed al tempo stesso evitare che il pubblico se ne dimentichi presto, i ragazzi di Vogelsap hanno deciso di ricorrere ad uno stratagemma interessante, che verrà messo in atto col loro prossimo titolo, “The Flock“, titolo multiplayer online a tema horror e con meccaniche decisamente interessanti.
In questo titolo da 3 a 5 giocatori impersoneranno i membri del gregge (Flock, in inglese), esseri mostruosi con un unico scopo: assumere il controllo di un misterioso Artefatto chiamato “The Orb”, in modo tale da potersi trasformare nel Carrier, ovvero un essere dalle sembianze più vicine a quelle di un umanoide che di un mostro. Una volta che uno dei giocatori avrà assunto il ruolo di Carrier, egli inizierà a guadagnare punti semplicemente muovendosi sulla mappa, ma la sua posizione sarà sempre identificabile dai membri del gregge, a causa del fascio di luce che l’artefatto emetterà, luce che però si spegnerà nel caso in cui il giocatore dovesse rimanere per troppo tempo nella stessa zona della mappa (ma che potrà essere ricaricato in alcune zone specifiche). È quasi scontato dire che mentre il Carrier si muoverà sulla mappa, i membri del gregge cercheranno di raggiungerlo ed eliminarlo in modo tale da prendere possesso dell’artefatto. Per sconfiggere i vecchi amici, il Carrier potrà contare nuovamente sulla forza dell’Artefatto, il cui raggio di luce potrà ferire i membri del gregge in movimento, ma che non avrà alcun effetto su quelli completamente immobili. Nel ruolo di Carrier il gioco assumerà quindi tinte horror, anche grazie alla particolare ambientazione gotica delle mappe, nelle quali, tra l’altro, i giocatori si potranno imbattere in alcune statue con le sembianze di mostri del gregge, che potrebbero trarre in inganno il giocatore e spingerlo a sprecare la carica dell’Orb, semplificando il compito ai membri del gregge.
Fino a qui sembra che il titolo non presenti nulla di particolarmente innovativo, se non qualche meccanica e idea originale. Ma la trovata di quelli di Vogelsap, seppur invisibile ad una prima occhiata, è invece una trovata geniale legata proprio al gameplay: il titolo verrà infatti distribuito con una sorta di contatore della popolazione, che scenderà gradualmente in base alle morti dei giocatori. Quando il numero di morti raggiungerà una determinata soglia, allora il titolo non sarà più acquistabile in alcun modo, ed il misterioso evento finale che porterà il gioco ad un inesorabile shutdown potrà essere vissuto solo dagli utenti che avranno acquistato il titolo in precedenza. Insomma ci troviamo di fronte un titolo con una data di scadenza sconosciuta ma che, sicuramente, dopo un numero imprecisato di settimane (o mesi) cesserà di esistere completamente. Questo proprio per il volere diretto del team di sviluppo: secondo il suo creative director, infatti, l’esperienza di “The Flock” deve essere tale da mantenere nei giocatori un senso d’ansia sia nel titolo stesso che riguardo la sua durata, in modo tale da assicurarsi che gli utenti vivano appieno tutti gli istanti che porteranno, inesorabilmente, il titolo verso un climax finale di tutto rispetto, memorabile come il finale dei migliori film.
Insomma il titolo si preannuncia sicuramente qualcosa di entusiasmante, interessante e innovativo, ma sorge un grande dubbio in proposito: sarà davvero efficace la struttura proposta per questo titolo, considerato che si tratta di un prodotto a pagamento? Ovvero, gli utenti vorranno sborsare soldi per giocare ad un titolo che, ad un certo punto, non sarà più utilizzabile? In molti sembrano avere riserve e dubbi a riguardo, ma dal mio punto di vista non c’è niente di sbagliato.
Quante volte avete acquistato un titolo single player e lo avete abbandonato subito dopo averlo finito, oppure lo avete fatto ancora prima della sua fine? Dopotutto anche in quel caso avete pagato per un gioco che, seppur non mostri una vera e propria data di scadenza, non avete più utilizzato, sia per motivi legati al titolo in sé (se parliamo di titoli fortemente dipendenti dalla storia), che per nostro disinteresse nei suoi confronti. Quindi, che c’è di male nell’acquistare un prodotto che non potremo più giocare dopo un certo periodo? Già oggi lo facciamo!
Non resta quindi che sperare che “The Flock” si dimostri interessante esattamente come vogliono farci credere i suoi sviluppatori: non ci resta che attendere la sua uscita, fissata per fine anno su PC. Voi isolani cosa pensate di questo titolo e delle sue particolarità? Credete che la presenza di una “scadenza” possa influenzare in maniera positiva o negativa l’esperienza? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
–Luca Mugnaini–