John Watson nella serie tv “Sherlock”, Arthur Dent in “Guida galattica per autostoppisti”, Bilbo Baggins nella trilogia de “Lo Hobbit”, Lester Nygaard nella serie “Fargo”… insomma, direi che già arrivati a questo punto ci sia ben poco altro da aggiungere: avrete sicuramente capito che sto parlando del grande Martin Freeman. Ieri lo Hobbit più amato della Contea è stato l’ospite di punta della terza giornata del Giffoni Experience, durante la quale ha partecipato prima al Meet&Greet con i fortunelli che sono riusciti ad accaparrarsi i biglietti nei giorni scorsi, poi si è concesso brevemente ai fotografi al Photocall, e successivamente ha tenuto una breve conferenza con noi e il resto della stampa, per poi lanciarsi a capofitto in una sessione di Domande & Risposte con i giurati internazionali nella gremitissima sala Truffaut, nel cuore della cittadella del cinema.
Nei limiti concessici dagli addetti stampa del Giffoni, abbiamo potuto capire come l’attore sia particolarmente appassionato di belle storie, e di essere molto soddisfatto della qualità di quelle che gli sono state proposte. Si è detto onorato di essere stato invitato all’evento che, temperature proibitive a parte, è assolutamente irrinunciabile. Nonostante non riesca a rispettarla, anche lui è pienamente d’accordo con la filosofia portante di questa 45a edizione del festival, “carpe diem”, e ha invitato tutti a cogliere l’attimo e vivere la vita facendo le cose che più piacciono. Non sono mancati riferimenti al suo prossimo ruolo in “Captain America: Civil War”, dove interpreterà la parte di un personaggio piuttosto ambiguo, tra il buono e il cattivo, che probabilmente sarà sviluppato anche nelle future produzioni Marvel. L’attore si è anche detto più che disponibile nel caso gli venisse data l’opportunità di lavorare con Steven Spielberg, regista che lo ha sempre molto ispirato, ma che per ora quella di una sua collaborazione col papà di E.T. è solo una voce di corridoio.

Foto di Flickr – Giffoni Film Festival
Diverse questioni interessanti sono sorte anche durante l’incontro che Freeman ha avuto con la giuria: alla domanda sul fatto che Peter Jackson possa aver voluto dividere in tre parti la storia de “Lo Hobbit” per assicurarsi una bella pensione, Martin ha risposto con un elegante “Jackson ha bisogno di soldi come io di un buco in testa” (e beviamoci pure questa); ha anche parlato di quanto possano avere in comune Watson di “Sherlock” e Bilbo, personaggi il cui carattere è riuscito ad essere perfettamente trasposto grazie allo spirito avventuroso del loro interprete.
A conclusione dell’incontro, non è mancato il bagno di folla che ha accolto l’attore sul blue carpet, dove si è concesso a foto e autografi, rendendo migliore la giornata di tante persone, visibilmente emozionate per l’incontro.
Resta un po’ di rammarico per non aver potuto avere Bilbo tutto per noi anche solo per qualche minuto, ma ci rendiamo conto che il mondo è un posto crudele. Per tirarci su tutti, godiamoci il vlog della giornata:
– Mario Ferrentino –