È noto anche ai meno esperti nel campo dei videogiochi di ruolo giapponesi (o JRPG, che dir si voglia) che una delle serie di culto del genere è quella di Tales of, prodotta e pubblicata da Bandai Namco. La saga è nata nel 1995, quando il primo titolo, Tales of Phantasia, uscì per il mitico Super Nintendo, giungendo però da noi solo nel 1998 con il remake per Game Boy Advance: sembra ieri quando per la prima volta abbiamo vestito i panni di Cless o Cress (in base a quale traduzione scegliamo) che al ritorno da un giro di caccia con il suo amico Chester ritrova il suo intero villaggio distrutto.
Questo capostipite della serie, con un giovane e coraggioso protagonista accompagnato dai suoi inseparabili compagni, si rivelò poi uno dei più belli della saga e già sullo SNES faceva la sua magna figura: dai colori pastellosi fino ad arrivare alla cura del dettaglio, tanto che fu uno dei primi titoli in cui era possibile (per quanto banale oggi possa sembrare) vedere il proprio riflesso in pozze d’acqua e simili, elemento che addirittura lo poneva un gradino più in alto rispetto al rifacimento per GameBoy Advance, dove questo particolare non fu implementato; il prodotto offriva una trama talmente coinvolgente che ne realizzarono perfino una serie animata, Tales of Phantasia: The Animation.
Pochi anni dopo, esattamente due, fu la volta di Tales of Destiny, purtroppo pubblicato solo in versione o giapponese e americana, e a partire da quel momento, a distanza di pochi anni l’uno dall’altro, furono lanciati sul mercato nuovi Tales, alcuni dei quali arrivarono anche in Europa. Tra i titoli esclusivi per le Terra del Sol Levante, ad esempio, ritroviamo il remake per PS2 di Tales of Destiny, pubblicato nel 2006, o uno dei Tales che molti fan invece richiedono da tempo, ovvero Tales of Innocence, sviluppato per Nintendo DS e mai approdato oltreoceano. Fortunatamente, dei 14 titoli principali molti sono arrivati anche da noi in Occidente: il debutto della saga in Europa c’è stato con Tales of Symphonia per GameCube, che ha avuto anche un sequel, Dawn of the New World, sbarcato invece su Wii. Sempre parlando di Nintendo, c’era Tales of Hearts, che venne sviluppato per DS e pubblicato solo Giappone, successivamente giunto da noi sotto forma di remake per PSVita, Tales of Hearts R (con una trama davvero ottima, tra l’altro). Sorte simile è toccata a Tales of Graces, che in Giappone è approdato su Wii, e nel 2012 è arrivata in Occidente col porting per PS3, Tales of Graces F (di cui il nostro Mario ne realizzò anche una recensione).
Insomma, per chi è sempre stato appassionato della serie e li possiede tutti, magari anche le versioni importate giapponesi (si sa, al collezionismo non si comanda), o per chi si sta avvicinando a questi titoli da poco, avendo giocato solo i più recenti, questa saga, con le sue grandi storie e i suoi personaggi ben caratterizzati, ha conquistato i cuori di moltissimi utenti, emozionandoli ma a volte anche deludendoli. Basti pensare al Tales of Xillia 2 che, nonostante il bellissimo sistema di combattimento, rispetto al suo prequel non presenta enormi passi in avanti, addirittura proponendo asset riciclati dal primo Tales of Xillia. A prescindere dai successi e dagli insuccessi, quello che molti fan hanno sempre apprezzato della serie, a partire da Tales of Phantasia e fino a giungere agli ultimi, sono le ambientazioni estremamente varie (da quelle più moderne a quelle medieval-fantasy), nelle quali vengono sviluppate le trame. I protagonisti principali, pur avendo storie differenti l’una dall’altra tra i vari Tales of, presentano comunque dei punti in comune: sono spesso degli spadaccini, tranne che in Tales of Xillia (uno dei più apprezzati della serie, che ha anche ricevuto sulla rivista Famitsu il voto di 39/40), nella quale il protagonista, Jude Mathis, combatte corpo a corpo, e saranno affiancati da altri membri del party mano a mano che si procederà con l’avventura, tutti personaggi con una propria storia e una propria personalità. Ognuno di essi avrà quindi un ruolo ben preciso, sempre inerente al contesto del genere JRPG: troveremo quindi maghi offensivi, guaritori e spadaccini con abilità magiche, ma anche arcieri (basti pensare che in Tales of Phantasia, il miglior amico di Cress, Chester, è proprio un arciere), combattenti corpo a corpo o utilizzatori di armi pesanti. Ogni episodio ha anche un sistema di combattimento in tempo reale, diverso da quello a turni comune in tanti giochi di ruolo nipponici, che comunque subisce delle variazioni da titolo a titolo: solitamente tutti permettono l’esecuzione di tecniche speciali che consumano TP (technical points), diverse l’una dall’altra in base al personaggio. Sono queste, insomma, le caratteristiche più apprezzate di tutti i Tales e a cui si atterranno anche i nuovi capitoli in uscita, come il prossimo Tales of Zestiria e l’annunciato Tales of Berseria.
Se dei 14 titoli precedenti e dei vari spin-off ci sarebbe tanto di cui parlare, dei giochi che usciranno sappiamo molto poco, soprattutto per Tales of Berseria, annunciato in occasione del Tales of Festival 2015, e che è ancora in fase di sviluppo: gli unici elementi certi riguardano la trama, che si svolgerà nel Sacro Regno di Midgand, e la protagonista, Velvet, una ragazza di 19 anni alta 1,70m, che peraltro sembra avere un temperamento molto forte.
Non si sa assolutamente nulla della data d’uscita, essendo il gioco ancora al 20% del completamento, ma la certezza è che uscirà per PS3 e per PS4 (per la gioia di chi è rimasto ancora alla vecchia generazione!). Altra questione riguarda l’uscita di Tales of Zestiria, con la quale si celebrerà il ventennale della serie, e del quale invece sappiamo esattamente la data d’uscita, ovvero il prossimo 16 ottobre. Novità assoluta è che per la prima volta un Tales of arriverà anche per PC (tramite Steam), oltre che su PS3 e PS4: il titolo sembra essere promettente e sarà caratterizzato da una ambientazione vasta, il continente di Glenwood, che dalle immagini sul web e dai trailer sembra piuttosto distante dall’aspetto più futuristico di Tales of Xillia, per tornare ad avvicinarsi ad un fantasy più classico. Come quasi tutti i Tales of, tratterà anche l’aspetto della coesistenza di razze diverse: come in Tales of Symphonia si discuteva dei problemi riguardanti la convivenza tra esseri umani ed elfi (e mezzelfi), in questo titolo si approfondirà il rapporto tra umani e serafini, ovvero le razze che comporranno anche il nostro party. Questa coesistenza potrà anche essere la chiave per nuovi poteri, come indica il sistema di combattimento di Zestiria, chiamato “Fusionic Chain LMBS”, il quale permetterà ai protagonisti delle due razze di unirsi in un unico essere dai poteri spaventosi. Gli aspetti positivi, già carpiti dalle demo, saranno i combattimenti molto più veloci e dinamici, le combo conseguenti alla tecnica di fusione, e le mappe, enormi, esplorabili e dove perfino l’aspetto delle città sarà molto più minuzioso.
Insomma, tutte belle notizie per i fan che vogliono continuare a sorprendersi giocando i titoli di questa serie, e se le premesse sono queste, oltre ad una bella storia e ad una bella ambientazione, potremo sicuramente godere di un combat system adrenalinico e rifinito. Non ci resta davvero che aspettare il 16 ottobre 2015 godendoci le numerose scan che ci mostrano il protagonista e gli altri personaggi, e magari passando il tempo dedicandoci a qualche altro Tales of non ancora giocato! Intanto vi lasciamo con il trailer di Tales of Zestiria, sperando che questi due mesi passino in fretta!
– Alessia Bellettini –