È estate, è tempo di distendersi sulla sedia a sdraio e di godersi la fresca brezza marina in compagnia di un buon libro, perciò oggi noi di Illyon vogliamo consigliarvi qualcosa che sicuramente apprezzerete: edito da Fanucci, vi presentiamo “Timebound – Nel vortice del tempo”, il primo volume della serie “Chronos Files” nata dall’idea e dalla penna di Rysa Walker. Lei, un’autrice cresciuta in Florida, nonostante i mille e più lavori a cui si è avvicinata, ha da sempre avuto la passione per la scrittura, e “Timebound – Nel vortice del tempo”, all’inizio autopubblicato, è stato talmente apprezzato oltreoceano che ha vinto l’Amazon Breakthrough Novel Award 2013.
La serie comprende il primo, “Timebound” per l’appunto, “Time’s Echo” (racconto lungo disponibile solo in inglese), “Time’s Edge” (secondo romanzo) e il più recente “Time’s Divide”. La protagonista di questo primo romanzo è Kate Pierce-Keller, una sedicenne che dopo aver rivisto sua nonna dopo tanti anni, riceve da quest’ultima uno strano medaglione blu, oggetto strettamente connesso (all’inizio all’insaputa di Kate) ai viaggi nel tempo. La ragazza, all’inizio un po’ scettica, si accorge ben presto che quelle parole pronunciate dalla nonna, inizialmente quasi deliranti, corrispondono alla realtà, e scopre che il medaglione è la sua unica protezione. Kate comincia quindi a fare pratica per imparare il prima possibile a tornare indietro nel tempo, sino a giungere all’esposizione mondiale di Chicago nel 1893, dove deve cercare di scongiurare quello che è avvenuto più di un secolo prima, così da cambiare il corso degli eventi. Ma come la fantascienza ci ha sempre insegnato, cambiare il corso della storia porta anche degli svantaggi, e forse sarà proprio la protagonista a pagare le conseguenze di tutto questo, perdendo quelle cose che per lei stavano diventando importanti e quelle persone che, seppur appartenenti ad altre linee temporali, cominciavano a diventare indispensabili…
La cosa che più colpisce leggendo questo libro è vedere come l’autrice abbia saputo coordinare al meglio il tema dei viaggi nel tempo e, senza aggiungere nient’altro alla trama poiché è giusto che il lettore si approcci con un’infarinatura del tutto superficiale, si rimane davvero entusiasti di come la gestione tra passato e presente sia pulita, sempre lineare, coerente e del tutto chiara. È vero che il viaggio nel tempo è sempre stato un argomento molto caro agli autori di fantascienza, ma anche i lettori sembrano non averne mai abbastanza: diciamoci la verità, un po’ a tutti piacerebbe tornare indietro e cambiare qualcosa della nostra vita, magari scelte sbagliate o errori che non avremmo voluto fare. Ma credo fermamente che se la Kate di questo libro fosse di fronte a noi in carne e ossa, ci guarderebbe e ci consiglierebbe di pensarci su due volte prima di fare una cosa del genere!
La scrittura non presenta alcunché di astruso, e rimane dall’inizio alla fine sempre chiara e semplice: raramente ci ritroviamo di fronte a frasi difficili da interpretare e, per quanto possa essere un romanzo young adult, mostra anche degli aspetti che lo differenziano dagli altri. Dopo un inizio un po’ lento legato ai primi capitoli, nei quali bisogna entrare nella forma mentis del “perfetto viaggiatore del tempo”, ci ritroviamo davanti ad un fiume in piena di eventi che catturano la nostra attenzione facendoci divorare le pagine senza esitazione e portandoci a pensare come Kate, mentre viaggiamo insieme a lei e proviamo le sue stesse sensazioni.
Siamo abituati, per quanto concerne la categoria di questi romanzi, a trovare trame dove la storia d’amore colpisce in pieno il cuore dell’adolescente che legge il libro, portandolo a leggere tutto in un batter d’occhio. In “Timebound” l’aspetto sentimentale è marginale, in quanto la protagonista, decisa e sicura di sé nonostante la realtà nella quale viene catapultata (che prima neanche sapeva esistesse), ha come primo obiettivo quello di aiutare sua nonna. Sia chiaro: questo aspetto è comunque presente, per la gioia degli inguaribili romanticoni, ma ha la funzione di avvalorare ancora di più l’effetto delle varie dimensioni, in quanto si viene a formare addirittura fra la protagonista ed altri due personaggi, Trey e Kiernan, appartenenti a realtà diverse. Tra l’altro devo dire che si tratta di comprimari che l’autrice è riuscita a rendere molto bene, tanto da farci affezionare subito ad entrambi: è difficile scegliere il più affascinante fra i due!
Inoltre, a rendere ancora di più questo romanzo un’eccezione fra gli young adult che si trovano in giro, è la questione relativa all’accuratezza delle descrizioni, come ad esempio quella dell’Esposizione Mondiale di Chicago del 1893, che ci lascia una sensazione quasi di malinconia, come se effettivamente fossimo stati presenti anche noi a quel terribile avvenimento, ricordando i tempi passati con una lacrima sul viso… È sempre una gioia ritrovarsi di fronte a romanzi di questo tipo, poiché oggi nel mondo della scrittura sono tanti i prodotti che magari vengono messi sul mercato e che di originale hanno ben poco, rivelandosi titoli che magari trovano la loro raison d’etre solo dopo una trasposizione cinematografica. Questo romanzo non fa parte di questa categoria: l’umiltà con cui Rysa Walker ci trasporta in una dimensione (giusto per rimanere in tema) del tutto nuova, il modo in cui ci presenta questa protagonista semplice, sobria, una sedicenne senza troppi fronzoli con un solido nucleo familiare (nonostante i genitori fossero separati), e soprattutto il modo in cui ambienta il lettore al contesto dei viaggi del tempo, sono davvero una grande sorpresa, e contribuiscono ancora di più a rendere questo libro un must have per gli appassionati del genere e soprattutto del tema.
Rimarrete certamente entusiasti di queste 362 pagine, che di sicuro leggerete in un batter d’occhio, e una nota di merito va all’edizione italiana edita dalla Fanucci, che non si smentisce mai e che ci fornisce un prodotto davvero di ottima qualità, a partire già dalla bellissima copertina.
– Alessia Bellettini –
Timebound – Nel vortice del tempo: la recensione
Isola Illyon
- Scrittura fluida e chiara;
- Viaggi nel tempo ben sviluppati, senza incoerenze e paradossi tipici del genere;
- Personaggi ben caratterizzati e realistici;
- Tanta cura per l'edizione italiana;
- Forse il tema è ormai un po' abusato e logoro;
- Indirizzato soprattutto ai lettori più giovani;