Vi siete trastullati abbastanza con il quarto capitolo dell’avventura grafica basata su Game of Thrones? Spero di sì, perché Telltale non sembra volersi fermare neanche un momento: dopo l’annuncio, fatto all’E3, di una nuova miniserie di 3 episodi basata sul personaggio di The Walking Dead Michonne (che sarà rilasciata a partire da questo autunno), è di nuovo il momento di tornare su Pandora, col terzo episodio di Tales from the Borderlands, l’avventura grafica che la software house sta sviluppando in parallelo a quella tratta da “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” e che, almeno da quello visto fin ora, sembra essere tra le più riuscite dell’azienda californiana.
BORDERLANDS?
Prima di passare a parlare dell’episodio in questione, qualche spiegazione sul gioco può sicuramente aiutare chi non conosce il titolo originale da cui è ispirato. Borderlands ha debuttato nel 2009 su Xbox 360, PlayStation 3 e PC grazie all’ottimo lavoro del team Gearbox: si tratta di un ibrido tra un gioco di ruolo e uno sparatutto in prima persona dove l’utente veste i panni di un esploratore sul pianeta post-apocalittico di Pandora, col compito di svelare i misteri legati alla presenza di un luogo sconosciuto chiamato “La Cripta”. A seguito di questo, sono stati pubblicati un sequel diretto, Borderlands 2, e un episodio di collegamento tra i due, Borderlands: The Pre-Sequel. Ne è previsto anche un terzo, per le console di attuale generazione, ma ci sarà da aspettare ancora un bel po’.
Questo Tales from the Borderlands, invece, non ci mette nei panni del suddetto esploratore, bensì di Rhys, Vaughn, Fiona e Sasha: i primi due sono dipendenti Hyperion che stanno cercando, successivamente alla morte di Jack Il Bello, di assumere ruoli di maggiore importanza all’interno dell’azienda; le altre due, invece, sono delle sorelle che si guadagnano da vivere truffando. I primi due episodi, Zer0 Sum e Atlas Mugged, sono stati pubblicati rispettivamente il 25 novembre 2014 e il 17 marzo 2015.
ACCHIAPPA ‘STO PASSAGGIO
Quello che subito mi ha colpito di Tales from the Borderlands è la grande qualità sia della storia che dei dialoghi: per quanto mi riguarda, forse solo la Season 1 di The Walking Dead è riuscita ad eguagliarla. E, fortunatamente, anche Catch a Ride punta chiaramente su questi elementi – e la cosa non dovrebbe dispiacerci affatto. Tra l’altro a contribuire alla sceneggiatura di questo terzo episodio abbiamo anche il bravissimo Anthony Burch, autore dei dialoghi di Borderlands 2 (nonché co-protagonista del fantastico “show” di YouTube Hey Ash, Whatcha Playin’?), quindi il risultato non poteva che essere eccellente.
Il finale del secondo episodio ci aveva lasciati con una scelta all’apparenza fondamentale: nei panni di Rhys dovevamo decidere se fidarci di Fiona oppure ascoltare la voce di Jack Il Bello. La scelta fatta, ve ne accorgerete subito, avrà effettivamente delle ripercussioni importanti, anche se, come accaduto per Game of Thrones, sembra che la software house stia riducendo sempre più all’osso questa possibilità per l’utente di cambiare effettivamente il corso della narrazione, in favore di una maggiore linearità della storia. Forse in altri prodotti, come appunto la già citata avventura grafica basata sullo show HBO, la mancanza di ripercussioni effettive sul lungo termine può essere uno svantaggio, considerando i molti punti morti in cui spesso incappa l’utente, ma posso assicurarvi che in Tales from the Borderlands (o almeno fino a questo punto) la cosa non pesa così tanto.
Ancora una volta Telltale ha fatto un piccolo miracolo per quanto riguarda i protagonisti: chi ancora (stranamente) non dovesse essere riuscito ad empatizzare con loro, sappia che Catch a Ride rappresenterà l’occasione giusta; ogni personaggio, compresi quelli secondari e gli antagonisti, riesce a mostrare una profondità davvero unica, e con questo terzo capitolo la software house praticamente riesce a cementificare l’amore del giocatore verso gran parte di essi. In più, gli appassionati della serie regolare tengano gli occhi ben aperti, perché incontreranno diverse vecchie conoscenze che non potranno non strappare loro un sorriso.
Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, non ci sono sostanziali differenze da quanto visto in passato: le fasi esplorative si assottigliano sempre di più a favore di una maggiore azione e degli immancabili Quick Time Events, specialmente verso il finale dell’episodio, ancora una volta completabile in circa un’ora e mezza – due ore massimo. Peccato solo che non venga dato molto spazio alle abilità di Rhys e Fiona, fattore che sicuramente lascerà delusi in molti, ma a parte questo, davvero ci si può lamentare di poco altro: la storia di Tales from the Borderlands, anche un po’ inaspettatamente, si sta evolvendo decisamente bene e, a due episodi dal finale, le premesse che possa rivelarsi uno dei più bei titoli di Telltale sembrano poter essere rispettate.
Come sempre, trovate il titolo su tutte le piattaforme, ad eccezione delle console portatili: il 23 giugno scorso Catch a Ride è approdato su PC e Mac, il giorno successivo su PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One, e il 25 su dispositivi Android e iOS.
– Mario Ferrentino –
Tales from the Borderlands Ep. 3 ‘Catch a Ride’ – Recensione
Mario Ferrentino
- Una storia come ormai se ne vedono poche nei videogiochi;
- Dialoghi ricchi di gag e sempre brillanti;
- Impossibile non affezionarsi ai personaggi;
- Le scelte fondamentali si riducono sempre di più;
- Le abilità di Rhys e Fiona dovevano essere sfruttate di più e meglio;