Questa è l’arma dei cavalieri Jedi. Non è goffa o erratica come un fulminatore… è elegante invece, per tempi più civilizzati.
Con queste indimenticabili parole Obi-Wan Kenobi mette in mano a un estasiato Luke – che fino a quel momento, ricordiamo, aveva solo arato i campi dei suoi zii – la spada laser appartenuta un tempo a suo padre Anakin, prima che cedesse al Lato Oscuro della Forza. Questa scena di “Star Wars IV – Una nuova speranza” è stata anche la prima volta in cui gli spettatori di tutto il mondo hanno potuto vedere un’esemplare di spada laser e, in un certo senso, era come se partecipassero alla stessa meraviglia che potevano scorgere nello sguardo del giovane Skywalker, mentre agitava goffamente quell’arnese dall’aspetto potente e misterioso. Oggi è più facile aver visto una spada laser riprodotta nelle vetrine dei Disney Store o magari da qualche parte sul web ancor prima di aver visto il film, cosa che ha fatto perdere gran parte del fascino originario di quella scena. Ma sicuramente fino ad una ventina di anni fa – parlo per esperienza personale almeno – la prima volta che vedevi Luke premere il pulsante e una luce azzurra scaturire come lampeggiando da quell’impugnatura che, a prima vista, sembrava un semplice tubo di metallo… beh il fascino c’era eccome. Posso solo provare ad immaginare, poi, gli occhi sgranati del pubblico in sala nel lontano 1977, stupito nel vedere quell’oggetto dalle parvenze futuristiche – anche se per la precisione accade tutto tanto tempo fa… – senza sapere che stavano guardando quello che sarebbe diventato l’esempio più famoso di concept design assieme all’Unico Anello pensato da Tolkien, alla Batmobile e, perché no, al Trono di Spade su cui siedono i sovrani di Westeros. L’immaginario collettivo, d’altronde, è fatto di miti: rimescola quelli vecchi e ne crea di nuovi. Ecco, nella storia della letteratura non esiste cavaliere senza una spada appesa al fianco e, quindi, ecco ricreato in chiave moderna il simbolo mitologico per eccellenza, la spada laser appunto.
Ora, diciamocela tutta, quanti di voi non ha mai desiderato almeno una volta nella vita di possedere una spada laser? Risposta più che scontata ovviamente. Ma quanti, invece, hanno pensato di costruirsene una da soli, invece che andare al negozio di giocattoli o in fumetteria? A dire il vero non pochi, a giudicare dalla quantità incredibile di guide fotografiche e video tutorial che si trovano in rete – tra questi quello più geek di tutti ve l’ho postato qui sopra. La cosa mi fa un po’ sorridere, considerato il fatto che costruire la propria lightsaber (così si chiama in lingua originale, “sciabola luminosa”) secondo gli schemi assegnatigli dal maestro è proprio parte integrante dell’esame finale che un Padawan deve superare per diventare Cavaliere Jedi. Oggi potete trovare una serie infinita di fonti da cui apprendere i misteriosi principi di costruzione di una spada laser, conosciuti solo dai Jedi e dai Sith. Una di quelle più carine in cui mi sono imbattuto è una coppia di libri per ragazzi intitolati rispettivamente “Star Wars – Il Codice Sith” e “Star Wars – Il cammino Jedi”. Non sono altro che delle riproduzioni di antichi testi tramandati di mano in mano che riportano, rispettivamente, le annotazioni di pensieri, imprese e piani per la conquista dell’Universo, più il manifesto di intenti di Darth Sidious che sta alla base dell’ideologia dell’Ordine Sith, e gli appunti di Yoda, Obi-Wan, Anakin e Luke che vanno a formare il testo di riferimento su cui gli aspiranti Jedi possono trovare tutte le risposte che cercano. Entrambi i volumi contengono anche una sezione sulla costruzione delle spade laser, da cui capiamo i differenti approcci e presupposti dei due Ordini riguardo la fabbricazione stessa: mentre i Jedi raccolgono i cristalli di energia in una miniera sul pianeta Ilum, i Sith ne creano una versione artificiale forgiata con la mediazione del Lato Oscuro. Inoltre, i Jedi ritengono la spade un elemento fondamentale nello sviluppo della loro disciplina che porta al controllo della Forza, quasi come una filosofia zen, mentre per i Sith non importano materiali e forme, conta solo la forza di volontà con cui è stato forgiato il cristallo.
Siccome nella realtà non è possibile trovare cristalli di energia o metalli indistruttibili, possiamo solo realizzare una replica per rendere più ad effetto il nostro costume o per arredare a tema la parete della nostra stanza. In rete trovate numerosi siti che vendono kit di costruzione per spade laser a cifre ragionevoli, ma sono da ammirare molto coloro che, avendone la manualità, si sbizzarriscono nel riprodurre la propria arma senza acquistare riproduzioni pronte o kit completi, e devo ammettere che in giro si vedono notevoli esempi di ingegneria nerd. Sì, perché nonostante i dettagli costruttivi di fantasia siano ben noti a tutti – come, appunto, i cristalli che convogliano l’energia necessaria a creare la lama –, la realizzazione pratica delle spade laser come oggetti di scena cinematografici non è stata semplice nemmeno per gli ideatori degli effetti speciali della Trilogia Classica, i quali hanno dovuto sperimentare diverse varianti prima di realizzare delle armi credibili, cosa che non ha comunque evitato il dover ricorrere a dei ritocchi fatti a mano direttamente sulla pellicola in fase di post produzione. Infatti, le spade altro non erano se non dei bastoni di plastica su un’impugnatura di metallo, rivestiti di materiale catarifrangente che creava quel classico sfarfallio tipico delle spade dei primi film. Sicuramente hanno dovuto fare molta meno fatica i creatori della Trilogia Prequel, che hanno fatto ricorso totalmente all’animazione digitale per dare a dei bastoni di carbonio l’aspetto di lame di energia luminosa, sacrificando però proprio lo sfarfallio a cui si era abituati.
In definitiva, ragazzi, che siate in grado o meno di riprodurre alta ingegneria Jedi, che male c’è nel sentirsi un po’ il predestinato tenendo tra le mani l’oggetto più desiderato della Galassia? Niente. Anzi, tutt’altro. Ma soprattutto meglio farsi trovare pronti: non si sa mai che il vostro vecchio e zoppicante vicino di casa si riveli essere un discendente di Obi-Wan in cerca di apprendisti.
– Michele Martinelli –