Le avventure grafiche sono sempre state un tipo di gioco particolare: a metà tra il punta e clicca e il videogioco d’animazione, hanno sempre mantenuto una piccola ma fidelizzata schiera di giocatori tra le loro fila. Paradossalmente, oserei dire, considerando che le avventure grafiche uniscono due delle qualità più studiate e analizzate nei prodotti odierni: la grafica e la trama. Come possono dei titoli che basano il loro successo su queste due colonne essere così poco seguiti (sicuramente meno di un qualsiasi Assassin’s Creed o Halo)?
Parlando di avventure grafiche non potevamo non citare l’annuncio della The Odd Gentlemen riguardo King’s Quest: Your Legacy Awaits: la software house, difatti, ha annunciato che questo titolo sarà disponibile per la seconda metà del 2015 (quindi prossimamente, anche se ancora non è stata definita una data) e avrà lo scopo di fungere da reboot (ovvero rilancio) della serie. Ma cos’è King’s Quest, e di cosa parla questa avventura grafica? Per quale motivo i giocatori fidelizzati stanno festeggiando da ormai due settimane per questo annuncio? E soprattutto, perché quando cerchiamo King’s Quest su Internet, troviamo solo vecchi giochi 8-bit per Commodore 64?
La serie nasce nel lontano 1983, prodotta dalla Sierra Entertainment. Il primo episodio, Wizards and The Princess, è stato un vero e proprio prequel (tant’è che non ha nemmeno il titolo “King’s Quest”) ed è stata la prima avventura grafica a colori, sviluppata per Apple II, Apple II Plus e Commodore 64 (i più sapienti in termini di calcolatori e PC staranno piangendo al ricordo). La serie ha continuato con King’s Quest 1, 2, 3 e così via, fino a giungere a King’s Quest VIII: Mask of Eternity, nel 1998. Da qui in poi la saga ha smesso di far parlare di sé, e nessuno più ha pubblicato alcun gioco. Con la vendita di Sierra, il brand è passato nelle mani di Activision, che ha affidato a Telltale Games lo sviluppo del nono episodio, poi cancellato. E così arriviamo a oggi e a questo Your Legacy Awaits,
Per quanto riguarda la storia, questa ruota intorno al Regno di Daventry, una terra medievale ricca di mostri, luoghi misteriosi ed eventi che traggono ispirazione dalle fiabe mitologiche. Come il titolo preannuncia, il nostro compito nel gioco è spesso legato ad un’esigenza del Re: nel primo capitolo della serie vestiamo, ad esempio, i panni di un giovane cavaliere, Sir Graham, che deve salvare il Re di Daventry cercando tre tesori; nel terzo episodio, invece, Sir Graham è divenuto il Re e noi impersoniamo Gwydion, contadino che si trova al momento sbagliato nel posto sbagliatissimo (cit.) Le avventure del contadino ovviamente lo portano a scoprire una bellissima verità: lui altro non è che Alexander, figlio di Graham rapito ancora in fasce dal mago malvagio (l’unico mago buono è Merlino, come “Il Trono di Spade” insegna).
Tutti i capitoli hanno alcuni elementi in comune: il Regno di Daventry, il Re, la salvezza, un pericolo incombente ed uno specchio magico che guida il cammino del salvatore. Solo l’ultimo episodio, l’ottavo, si distacca dalla terra di Daventry portandoci in un altro Regno, lontano, e non interagendo con re Graham (o suo figlio). Se sia stata questa la caratteristica che ha segnato il declino della serie, non ci è dato saperlo, ma certamente dei dubbi vengono.
Il nono episodio ritornerà a trattare del Regno di Daventry e, più precisamente, dalle notizie che sono trapelate, sarà incentrato ancora sulle vicende della famiglia reale. I protagonisti saranno Re Graham e suo nipote, Gwendolyn (ebbene, la similitudine con Gondolin è solo di tipo musicale), anche se la storia sembra più concentrarsi sul nipote che sul nonno, pur traendo spunto sulle avventure di quest’ultimo. Il videogioco sarà diviso in capitoli, ognuno rappresentante una storia di Graham. Il primo tratterà del nonno (ringiovanito, parlando al passato) alla ricerca dei tesori per salvare il Re di Daventry (ovvero la trama del primo King’s Quest) e di come quest’ultimo sia entrato in un vecchio castello, abbia trovato un vecchio specchio magico e abbia combattuto e sconfitto un drago. Il secondo capitolo tratterà invece della storia d’amore tra Graham e Valanice (trama del secondo King’s Quest) anche se si hanno ancora poche informazioni.
Ciò che si sa (e che sembra rendere il gioco molto interessante per gli appassionati e non) è che ogni capitolo tratterà della storia dei giochi precedenti, pur alterando alcuni particolari (forse la memoria del vecchio Re vacilla, o forse non c’è stato l’impegno da parte degli sviluppatori di mettere tutto in ordine) e pertanto, seppure il prodotto possa sembrare un reboot (dato che l’intento è quello di rilanciare al serie), non lo sarà tecnicamente parlando. Ogni capitolo terminerà con una serie di scelte (tutte, comunque, di stampo buono/onorevole/legale buono) che influenzeranno l’insegnamento di Gwendolyn. Il mio fiuto mi dice che, probabilmente, sarà nostro compito utilizzare anche il ragazzo, e che queste scelte saranno importanti per il futuro, ma nulla è certo e gli sviluppatori potrebbero stupirci con qualcosa di speciale.
Passando al versante grafico/tecnico, oltre che mantenere il suo tono fiabesco medievaleggiante, il nuovo King’s Quest manterrà anche il suo stile cartoonesco. Dal trailer si può, infatti, notare un giovane Graham con ancora i colori dei primi episodi sfidare un grosso drago verde in una caverna, incontrare un treant, scoccare una freccia e tanto altro, il tutto ripreso con un inquadratura da film di animazione più che da videogioco (caratteristica basilare di un’avventura grafica), ma anche un po’ di platform vero e proprio (saltare e schivare gli ostacoli, ad esempio, e muoversi in due dimensioni).
E voi cosa ne pensate? Siete intenzionati ad accaparrarvi questa nuova serie, oppure rimarrete fedeli ai vecchio giochi? Intanto vi lascio con il trailer, nell’attesa di scoprire di più su questo titolo (e l’E3 si avvicina… che ci porterà qualche sorpresa?).
– Yari Montorsi –