Marines coloniali e tenentesse Ripley che non siete altro, siete appassionati di sci-fi? Tremate di piacere appena vi si apparecchia una serata a base di buchi neri, gondole di curvatura ed Imperi galattici? E allora cosa c’è di meglio che preparare il terreno sparandosi in autoradio o nell’iPad, mentre tornate a casa, una succosa compilation di canzoni dal sapore fantascientifico? Ecco la mia personalissima Top Ten diffusa a ripetizione nell’astroporto di Isola Illyon, mentre aspetto la prossima nave per espatriare su Tattooine e sfuggire alle ire del Direttore: una compilation semiseria per tutti i gusti, dove ovviamente l’elettronica la fa da padrone ma non mancano le sorprese. Non includiamo qui sigle e refrain strafamosi di film e serie tv, perché più legate al prodotto in questione che non alla canzone e al pezzo in sé: non troverete Marce Imperiali né sigle di Star Trek, quindi (troppo banale, dai!), ma una serie di canzoni che vi proietteranno comunque nell’iperspazio! Pronti? Via!
10) Will Smith feat. TRA-Knox – BLACK SUITS COMIN’
Al 10° posto il singolo del 2002 di Will Smith, incluso nella soundtrack di Men in Black 2 e tratto dall’album Born to Reign. Musicalmente la canzone non ha nulla di fantascientifico, trattandosi di un pop-rap con riff di chitarra rock campionata, come si usa da un po’ di anni a questa parte. Ma il testo fantascientifico su base freestyle, il divertente video con effetti (voluti) da B-movie e l’incredibile faccia da schiaffi di un ex principe di Bel-Air tamarro come non mai, valgono da soli la posizione nella top 10. Da antologia la sequenza dell’alieno e degli occhiali. Inforcateli, gli uomini in nero stanno arrivando!
9) Shania Twain – I’M GONNA GETCHA GOOD!
Sì sì, avete ragione, nemmeno in questo caso musicalmente siamo nella sci-fi, dato che parliamo di un orecchiabile country pop della canadese Shania Twain, singolo anche qui del 2002 tratto dall’album Up!. In compenso, abbiamo un video (Regista Paul Boyd) dall’ambientazione futuristico-distopica che pesca da film e manga sci-fi a piene mani, nel quale la cantante (inguainata in una futuristica tutina) tenta di sfuggire ad un robottone volante in sella ad una moto stile Tron, che è sempre un bel vedere. Sforzo notevole per l’epoca e per un video musicale.
8) Beastie Boys – INTERGALACTIC
In ottava posizione troviamo un altro rappettone old school a finali multivocali, tratto dall’album Hello Nasty del 1998. Ma come sempre i tre ragazzacci newyorkesi sanno quello che fanno, e tutto di questo brano è una citazione sci-fi. Il campionamento principale viene dal tema del film The Toxic Avenger del 1985, effetti sonori vari dal film del 1986 From Beyond, voci campionate si rincorrono per tutto il pezzo, e il testo è zeppo di citazioni (una per tutte: “Your knees’ll start shaking and your fingers pop / Like a pinch on the neck of Mr. Spock!”). E che dire del video, che parodizza direttamente il genere Kaiju giapponese e il Super Sentai, antenato dei Power Rangers. Le stazioni della metropolitana del video sono poi effettivamente quelle di Shinjuku e Shibuya. Insomma, i tre rapper bianchi qua confermano il loro feeling con la sci-fi, tanto da meritarsi il ruolo di guest-stars (sotto forma di teste conservate) nientemeno che in un episodio di Futurama. Divertente e per intenditori.
7) Motel Connection – TWO
Trovare una track italiana che suonasse sci-fi non è stata cosa delle più facili: mi sono dovuto rifugiare in quello straordinario mix di elettronica, rock alternativo e scena disco che fece di Torino l’avanguardia musicale italiana nei primi anni del 2000 (con significative eccezioni, come i campani Planet Funk) e che ebbe come capofila i Subsonica. E proprio Samuel e Pierfunk (rispettivamente voce storica ed ex bassista del gruppo torinese) più il dj house Pisti firmano nel 2003 come Motel Connection questa piccola perla electroalternative che evoca subito atmosfere urban sci-fi e distopiche tipo Aeon Flux. Il video, per gran parte in computer graphic, si affermò subito come uno di quelli di maggior successo della stagione. Ma il brano merita assolutamente un riascolto ad occhi chiusi
6) Queen – RADIO GAGA
A metà classifica incontriamo questo pezzo ultrafamoso dei Queen del 1984 tratto dall’album The Works. Dopo una intro dedicata ai bei tempi della radio, quando l’elettrodomestico faceva parte integrante della famiglia, il resto del video è un continuo omaggio alla sci-fi. Brian May, John Deacon, Roger Taylor (autore dei testi) e il compianto Freddie Mercury svolazzano in bianco e nero su un veicolo a repulsione, immersi letteralmente nelle scene di Metropolis di Fritz Lang, considerato universalmente come primo modello di film fantascientifico. Il gruppo britannico si concentra poi su uno scenario distopico, tra immensi orologioni postindustriali e adunate oceaniche alla Orwell con folle replicanti il famoso battimani che diventerà il marchio di fabbrica nei concerti live dei Queen. Video emozionante e, insomma, Freddie è sempre Freddie.
5) Black Sabbath – IRON MAN
Facciamo un salto indietro di una quindicina di anni al periodo più prolifico della storia del rock. Solitamente l’hard rock e l’heavy metal sono accostati al fantasy più che alla sci-fi, ma questo brano dei Black Sabbath è fantascientifico che più non si potrebbe. Non si parla assolutamente del supereroe della Marvel, ma in questo brano del 1970 tratto dal leggendario album Paranoid, la chitarra di Tommi Iommi (uno dei riff più celebri della storia del rock) e la voce da un’altra dimensione di Ozzy Osbourne incendiano i circuiti di questo Uomo di Ferro del futuro. La canzone è praticamente un racconto di fantascienza autoconclusivo (che non vi spoilero per il piacere di andare a scoprire il testo) del quale mi limiterò a citare un paio di strofe: “He was turned to steel / In the great magnetic field / Where he traveled time / for the future of mankind”. Rock will never die!
4) Daft Punk – ONE MORE TIME
Lanciati verso la vetta, uno degli esperimenti più particolari della storia della musica riguarda la fantascienza. Parliamo di Interstella 5555, film di animazione giapponese del 2003 della Toei basato interamente sull’album Discovery della celeberrima band elettronica Daft Punk. Un concept film basato su un concept album, basato sull’universo visivo di Leiji Matsumoto, maestro della fantascienza anime con Capitan Harlock e Galaxy Express 999. Il duo francese Thomas Bangalter e Guy-manuel de Homem-Christo, soliti esibirsi mascherati da robot, firmano quella che è più di una colonna sonora, ma un vero e proprio personaggio narrante del cartone animato. Non potendo inserire i 50 e passa minuti dell’album, optiamo per One More Time, tema di apertura del film.
3) David Bowie – SPACE ODDITY
Le cose si fanno serissime sul podio, qui entriamo nel gotha della fantascienza. Il Duca Bianco, noto fan del cinema e della letteratura di fantascienza (giocò per anni sul suo alter ego alieno Ziggy Stardust), influenzato da 2001: Odissea nello Spazio di Kubrick (uscito appena l’anno prima), firma questa onirica passeggiata musicale nello spazio nel 1969. Il singolo brano pop dal testo stellare dalla prima all’ultima riga (al di là dei significati metaforici attribuitigli) influenzò talmente tanto l’immaginario dell’epoca spaziale da essere mandato dalla BBC in sottofondo nelle fasi finali dell’allunaggio del 1969, da essere stato suonato in diretta sulla Stazione Spaziale Internazionale, da essere stato riproposto da chiunque (ultimi, gli U2) e da essere stato presente nella soundtrack di qualunque documentario sull’esplorazione spaziale degli ultimi quarant’anni. Abbassate le luci e alzate le casse.
2) Alan Parsons Project – MAMMAGAMMA
Lo Stregone dell’Elettronica, l’Apprendista Stregone, Il Profeta del Prog. Alan Parsons, ex ingegnere del suono dei Pink Floyd, è stato soprannominato in molti modi. Fondatore, con Eric Woolfson, del progetto progressive rock Alan Parsons Project, ha portato verso nuove vette l’elettronica più pura coniugandola con i ritmi folk della tradizione inglese. Nei suoi pezzi ritroviamo spesso atmosfere fantasy o fantascientifiche. In questo brano strumentale del 1981, tratto dal famosissimo album Eye in the Sky, utilizza per la prima volta nella storia della musica un sintetizzatore digitale (il Fairlight CMI) per eseguire una base musicale dalla prima all’ultima nota: il ritmo ci porta in una vertiginosa cavalcata nello spazio interstellare, evocando le frequenze dei raggi cosmici con le vibrazioni sonore del brano. Questa è fantascienza allo stato liquido, Illyoners, e merita il secondo gradino del podio!
1) Vangelis – BLADE RUNNER END THEME
Sì, lo so che si era detto niente sigle e refrain famosi, ma non ho resistito. Tema finale del capolavoro di Ridley Scott, il brano del compositore e polistrumentista greco Vangelis è probabilmente il pezzo musicale che più viene identificato automaticamente in tutto il mondo con la fantascienza pura. Capiamo che l’umanità non ha possibilità di redenzione, ma allo stesso tempo intuiamo che una infinitesimale speranza rimane. Qui le navi da combattimento sono sul serio in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e vediamo davvero i Raggi B balenare nel buio vicino alle Porte di Tannhauser. Il tutto, senza una parola di testo: capolavoro assoluto, pelle d’oca e primo posto. Il resto, è solo ascolto.
Questa la mia personalissima Top Ten delle canzoni sci-fi. E voi, Illyoners? Avete qualche integrazione, aggiunta, o modifica?
– Luca Tersigni –