Giochi di Ruolo: che siano cartacei, da tavolo, digitali… non ce ne stanchiamo mai. Persino se si tratta di titoli portatili su due schermi, come Excave, dungeon crawling game sviluppato dal team Mechanic Arms e pubblicato da Teyon su Nintendo 3DS (solo in formato digitale). Sarà bello? Sarà brutto? Dovrete aspettare i saldi eShop per comprarlo? Lo andiamo a scoprire subito in questa sfavillante recensione.
UN PO’ DI VAGHEZZA PER INIZIARE
Cosa succede nel mondo di Excave? Il pretesto narrativo è piuttosto semplice: un laboratorio di magia è stato abbandonato dopo che alcune terribili scoperte fatte al suo interno hanno reso il luogo infestato da creature malvagie. Il Re ha deciso di chiedere aiuto, perciò, a due eroi, affidando loro il compito di recarsi all’interno del labirintico impianto alla ricerca di uno stregone finito chissà dove, l’unico capace di porre fine alla terribile invasione di mostri. Insomma, nulla di particolarmente complesso al livello di trama, ma non che mi aspettassi chissà cosa. Ciò che mi ha un po’ sorpreso, devo essere onesto, è che il titolo mette l’utente subito nel pieno dell’azione, senza che un tutorial gli spieghi il funzionamento di tutto ciò che si trova sotto gli occhi appena avviata la partita: si parte con la possibilità di scegliere tra due personaggi, iniziare l’avventura, oppure accedere ad un negozio. Non si capisce quali siano le differenze che hanno i due eroi, né perché ci venga già data da subito la possibilità di fare acquisti e recarci dal fabbro. Certo, di molte cose se ne può intuire il funzionamento, ma perché privarci di due righe di introduzione? Ma non mi perdo d’animo, scelgo il mio alter ego e parto all’avventura. Qui scopro che in realtà un piccolo tutorial c’è, ma le informazioni sulle funzioni di gioco sono ottenibili soltanto raccogliendo alcune pergamene sparse qua e là per i dungeon, o nascoste in qualche forziere.
ESPLORAZIONE COLORATA
Dopo i primi momenti scopro che due personaggi selezionabili non sono diversi solo al livello estetico: il ragazzo predilige il combattimento ravvicinato, grazie anche alla maggiore difesa, mentre la donzella è più efficace con in mano arco e frecce, e fa della velocità il suo asso nella manica. I dungeon da esplorare sono formati da diverse stanze dove ci ritroveremo a vedercela con alcune tipologie di avversari: piccoli e fastidiosi come le gelatine e gli insetti, ma anche boss molto più impegnativi e che richiederanno un minimo di strategia per essere abbattuti. Il funzionamento di ogni livello è piuttosto simile: bisogna esplorarlo il più possibile per riuscire a scovare delle chiavi colorate, le quali servono ad aprire le relative porte tramite cui accedere ad altre porzioni dello stesso dungeon, o direttamente al successivo stage. Per quanto una mappa a schermo (almeno che indicasse le zone già visitate) sarebbe sicuramente stata gradita, l’architettura dei livelli non è così intricata da richiedere un grosso sforzo ai giocatori.
L’ARMATURA MI VA STRETTA
Come tanti altri esponenti del genere, anche Excave ci propone dei combattimenti in tempo reale con avversari visibili a schermo. È possibile assegnare al personaggio un’arma e uno scudo, più tre equipaggiamenti che possono essere, per esempio, ciondoli che ne potenziano una statistica, o strumenti che aumentano la velocità di movimento sul terreno. Ogni oggetto che raccogliamo, che sia una chiave, un tomo magico o una pozione, viene conservato nell’inventario. Uno dei problemi del gioco risiede proprio qui: le sedici caselle a disposizione sono decisamente troppo poche a contenere tutti i gingilli nei quali ci possiamo imbattere durante l’esplorazione, e troppo spesso siamo costretti a scartare materiale utile – ma anche non utile, visto che le creature sconfitte sono avidissime nel rilasciare denaro, e vendere uno strumento che non utilizziamo o un’arma doppione è l’unico sistema che offre il gioco per racimolare un piccolo gruzzoletto, necessario sia ad acquistare oggetti nel negozio che a riparare le armi (che, con l’utilizzo, si logorano fino a danneggiarsi). Il livello di difficoltà, in ogni caso, è calibrato abbastanza bene, e se si finisce col morire spesso in un determinato punto è probabile che sia perché la situazione vada approcciata in modo diverso, magari switchando personaggio (non si può fare direttamente in-game, ma potrete teletrasportarvi fuori dal dungeon in qualsiasi momento, cambiare eroe e ripartire). Un’altra inspiegabile scelta è stata quella di non fornire al giocatore nessuna indicazione in merito all’aumento di livello del proprio personaggio, togliendoci forse uno dei piaceri più grandi dei giochi di ruolo, ovvero la sensazione di crescita: l’unico modo per capirlo è accorgersi che stiamo infliggendo maggiore danno ai nemici, o che loro ne stiamo infliggendo di meno a noi. Vabbe’.
TUTTO IL RESTO (NON) È NOIA
In ogni caso, gli amanti del genere non si lascino scoraggiare da questi difetti, seppure, lo ripeto, all’apparenza inspiegabili. Excave è comunque un titolo che nella sua semplicità risulta piuttosto piacevole da giocare. La possibilità di sbloccare porzioni aggiuntive di dungeon soltanto dopo aver ottenuto (o acquistato) alcune chiavi ne aumenta di molto la rigiocabilità, senza rendere noioso il backtracking. Anche il sistema di combattimento, per quanto all’inizio possa sembrare ridursi al mero button mashing, rivelerà una certa profondità proseguendo nell’avventura, specialmente quando dovrete vedervela con i boss, contro i quali lanciarsi a capofitto può significare solo una fine prematura (e non vi piacerà, perché perderete parte dell’equipaggiamento, e lo potrete recuperare solo tornando nel punto in cui siete spirati – e solo dopo la prima volta che si muore!). Forse qualche tomo magico a volte risulta leggermente sbilanciato e decisamente troppo forte, ma in certe situazioni fastidiose ringrazierete gli sviluppatori per questa “disattenzione”.
Poco si può dire sull’aspetto tecnico: il gioco non offre chissà quale grande complessità al livello grafico, con una realizzazione degli ambienti piuttosto semplice ed un comparto animazioni basilare. Stesso discorso per la colonna sonora, buona ma non incisiva, e anzi, qualche volta anche fastidiosa per il fatto che i brani proposti non siano poi così tanto vari. Peccato anche per la mancanza di qualsiasi effetto 3D.
Excave è acquistabile sul Nintendo eShop al costo di 4,99€. In Giappone il titolo ha avuto discreto successo, tanto da essersi assicurato due sequel, Excave Ikai no Madoushi-hen ed Excave Unmei no Mugentou-hen, il primo dei quali dovrebbe approdare a brevissimo anche da noi.
– Mario Ferrentino –
Excave: la recensione
Mario Ferrentino
- Ha tutti gli elementi di un classico dungeon crawling game;
- Buona longevità;
- Backtracking mai frustrante;
- Inventario troppo ridotto;
- Racimolare denaro è un'impresa;
- Il tutorial e la crescita del personaggio sono gestiti in maniera piuttosto vaga;