Cari lettori, proseguendo il discorso già intrapreso con questo articolo riguardante la realtà virtuale e Dungeons & Dragons, oggi andremo ad affrontare la stessa tematica rapportandola all’ambito del medium videoludico.
Da circa una ventina d’anni sentiamo parlare di un termine che ha sempre suscitato mistero ed interesse in tutti noi, questa “realtà virtuale”, che un tempo veniva considerata soltanto come un’utopia, ma che oggi è il pane quotidiano di ingegneri e programmatori. La tecnologia ci sta permettendo di poter finalmente abbattere l’ultima barriera che separa il nostro mondo da quello di un videogioco. Possiamo far coincidere l’inizio di questo nuovo approccio alla realtà virtuale con la creazione di vari sistemi tecnologici come visori, sensori e piattaforme di dispositivi in grado di far entrare, metaforicamente, il nostro corpo all’interno del medium, fornendoci dei nuovi stimoli e un tipo di interattività mai provata prima.
OCULUS RIFT, LEAP MOTION, VIRTUIX OMNI E FEELREAL
Di alcuni di questi ve ne abbiamo già accennato, ma parliamo più approfonditamente dei 4 principali dispositivi che stanno andando affermandosi in questo periodo di grande interesse verso l’ambito della realtà virtuale.
Il visore della startup americana Oculus VR è sicuramente uno tra i più famosi, sempre in continuo aggiornamento sia sotto il lato software che quello hardware. Ma cos’è sostanzialmente un visore? Non è nient’altro che un casco dotato di un display OLED da 5,6 pollici (1920×1080), posto a pochi centimetri dai nostri occhi in modo tale da creare un effetto 3D, da sensori ad infrarossi e da un giroscopio, indispensabile per captare i movimenti della testa e di trasferirli all’interno del gioco.
Il Leap Motion Controller rileva il movimento di entrambe le mani e delle 10 dita con una grande precisione e un’incredibile velocità. Si presenta come una piccola periferica USB disegnata per essere posta su un ripiano, rivolta verso l’alto, e utilizzando 2 telecamere e 3 LED infrarossi è in grado di rilevare i movimenti che avvengono in una regione di spazio di circa un metro attorno ad essa. Possiamo, quindi, afferrare, spingere e tirare oggetti, oltre a compiere quasi tutte le azioni che facciamo quotidianamente con le nostre mani.
Il Virtuix Omni è una la piattaforma per muoversi dentro la realtà virtuale. Utilizza una soluzione ad attrito ridotto che promette un’esperienza di movimento innovativa. Questa sorta di girello, largo quanto un tavolino, traduce i passi dei giocatori in movimenti all’interno dei videogame e permette ai videogiocatori di camminare, saltare, correre o girarsi a 360°.
Per ultimo abbiamo la Feelreal, una maschera per la realtà virtuale che fa sentire gli odori in modo da coinvolgere maggiormente il giocatore. La maschera è dotata di riscaldatori, ventole per il raffreddamento, un motore per la vibrazione, un microfono e una “cartuccia rimovibile con sette odori unici“: oceano, giungla, fuoco, erba, polvere, fiori e metallo. Influenzare anche l’olfatto renderebbe l’esperienza ancora più intensa aumentando inoltre anche l’isolamento dell’utente dal mondo reale.
REALTÀ VIRTUALE E VIDEOGAMES FANTASY
Facendo uso dei dispositivi per la realtà virtuale il nostro cervello, attraverso i sensi, si convince che quel mondo apparentemente distante dalla realtà quotidiana sia vero e tangibile. Veniamo trasportati in luoghi mai visti precedentemente e che mai ci saremmo immaginati di raggiungere. Siamo pronti a vivere un’esperienza immersiva? Azioniamo i dispositivi che abbiamo a disposizione e immergiamoci in qualcosa di unico, di sorprendente. Muovendo la testa possiamo osservare cosa accade intorno a noi: un’ampia distesa d’erba con un ruscello che scorre fievole sulla nostra sinistra, a destra, in lontananza, proprio a lato di una stradina in terra battuta, un cartello in legno con su scritto qualcosa. Non riusciamo a distinguere in modo chiaro le lettere, ci avviciniamo muovendo effettivamente i nostri arti inferiori, riuscendo così a leggere con maggiore facilità quel che si rivela essere un cartello di indicazione per raggiungere la capitale del regno. Riusciamo perfino a percepire sulla nostra pelle la leggera brezza primaverile che proviene dalle montagne a sud e l’odore dei fiori di campo appena sbocciati. Sentiamo delle urla provenire in lontananza: una fragile donzella sta per essere derubata da un gruppo di banditi. Non ci scoraggiamo, siamo impavidi ed esperti con le armi. Ci nascondiamo dietro il tronco di un albero aspettando il momento buono per attaccare quei villani, ci sporgiamo inclinando la testa, siamo pronti. Coordiniamo i movimenti delle braccia come se davvero stessimo impugnando una vera arma, sembra incredibile, ma il progresso tecnico ci ha condotti a questo e i videogiochi, soprattutto quelli fantasy, ne traggono miglior beneficio: l’immersività è la chiave. Questo è il punto di arrivo che la realtà virtuale propone a noi giovani esploratori di mondi distanti. Ma fantastichiamo ancora un po’, magari sul recente trailer di “Star Wars – Battlefront“: con l’aiuto dei devices per la realtà virtuale magari potremmo immedesimarci in un soldato delle truppe esploratrici imperiali alla guida di una speederbike che viene mandato in avanscoperta per segnalare le tracce di eventuali nemici. Tutto risulterebbe così reale da essere agitati, l’adrenalina comincerebbe ad entrare in circolo nel nostro corpo, ma dovremmo rimanere calmi e mantenere l’equilibrio evitando di cadere giù dal veicolo, d’altronde 500 km/h non sono pochi. Per noi si aprirà, dunque, un mondo di infinite possibilità e di mondi virtuali da vivere in prima persona attraverso un’esperienza totalizzante. Gesta eroiche e incantesimi, pistole a raggi laser e passeggiate a gravità 0, tutto ciò sarà il nostro pane quotidiano semplicemente attraverso l’utilizzo delle nostre stesse mani, dei nostri occhi, del nostro udito, di tutto il nostro corpo in generale. Non essere più limitati dalle vecchie periferiche da gaming, è un traguardo che abbiamo raggiunto grazie ai progressi tecnologici, che negli ultimi 30 anni hanno effettivamente reso la realtà virtuale qualcosa di tangibile.
Essere effettivamente il protagonista di un’opera videoludica è ormai realtà, infatti non abbiamo più bisogno di dispositivi quali tastiere o controller, attraverso i quali trasferivamo alla macchina ciò che noi avevamo in mente di fare con il nostro personaggio: ormai il guardarsi intorno o il camminare sono azioni che non vengono più impartite attraverso un procedimento rigido, apatico, ma attraverso i sensi e i movimenti del nostro corpo. Il personaggio giocante siamo diventati noi, a tutti gli effetti. Siamo davanti a qualcosa di veramente straordinario, in grado di stravolgere le passate dinamiche del gaming, un’evoluzione mai così sentita da tutto il mondo. Ovviamente con un mutamento così radicale dei dispositivi da gioco anche i videogiocatori andranno incontro ad un’evoluzione, sempre più immersi in un mondo alquanto diverso da quello reale, dal quale risultano isolati sempre di più.
Amici isolani, siamo giunti alla fine di questo approfondimento sui devices da realtà virtuale applicati ai videogames fantasy. Quali sono le vostre opinioni riguardo questo tema ormai sempre più scottante?
– Leonardo Codamo –