E basta con ‘sto fantasy tutto serioso, tutto sulle sue, dove c’è solo spazio per discorsi di nicchia che quando li ascolti sei lì e pensi “ ma sogno o son desto?”. Il fantasy è anche scherzo, è battuta: è ironia! Ed è proprio questo il centro fatto da Marco Ventura e Alessandro Alessi Anghini con la loro opera che oggi andremo a recensire: Le cronache di Gorlond – Sex and the Thrones.
Le nostre simpatiche avventure iniziano nel grande continente di Gorlond, nella quale regnano quattro città importanti i cui nomi, leggendoli, vi porteranno sicuramente alla mente cose già sentite e tranquilli, i nomi sono proprio questi, non scherzo: Spasso Del Re, che è la più grande e nella quale è custodito il famoso “Trono di Forchette”, Summerfell, Capo Cima Tempestosa e Castel Granita. Ogni città è controllata da una nobile casata, e tutte sono in lotta fra loro, tra intrighi e giochi di potere, costituendo il famigerato “Gioco dei Troni”. È in questa ambientazione super fantasy, tra le terre di Gorlond, che ritroviamo le avventure del protagonista, Prot il Goblin, di cui ci affezioneremo praticamente subito dopo aver letto le prime vignette. Le gesta di Prot il Goblin costituiscono la prima parte del volume e ogni scenetta è composta da tre o quattro vignette, come la più classica striscia a fumetti. Ogni scenetta può essere pubblicata singolarmente ma allo stesso tempo la striscia successiva inizierà da dove eravamo rimasti precedentemente e questo ci darà l’opportunità di crearci una sorta di filo logico, riconoscendo più o meno una storia unitaria.
Prot, nostro eroe, come in ogni parodia che si rispetti, ovviamente è tutto tranne che coraggioso, muscoloso intelligentissimo e bellissimo (vabbè per quanto possano essere belli i goblin): questo essere bipede e verde infatti, dal curioso nome (attribuitogli, come vuole la più nobile tradizione goblin, secondo la sua caratteristica predominante che vi lasciamo intuire…) è un antieroe. Imbranato, impacciato, refrattario all’ epicità, sarà costretto ad abbandonare la vita da adolescente e usare la sua skill, invece che su League of Legends (Prot è un moba-gamer poiché ama LoL, non roba fantasy di tutti i giorni, insomma), sul campo da battaglia. Insieme al suo compagno, Conato (nome non scelto a caso, sempre secondo la più nobile tradizione goblinesca), si ritroverà a entrare nell’Accademia della guerra dove verrà addestrato nella somma arte goblinesca della guerra. Qui cominceranno le vere avventure fumettose dello scapestrato protagonista, quando, circondato dai suoi compagni di accademia, lo ritroveremo alle prese con prove difficili come cercare di guidare un deltaplano per poi finire in bocca ad un drago affamato (come ne uscirà vivo? Lo scoprirete solo leggendo, visto che voi non siete goblin, voi sapete leggere), o affrontare quelle piccole prove di tutti i giorni, come trovare il coraggio di dichiararsi alla persona di cui ci si è infatuati o diventare un buon trottaporco (perché sì, non ci prendiamo in giro, vi esercitate tutti i giorni anche voi per diventare dei veri trottaporco, ammettetelo!).
È così che la prima parte delle Cronache di Gorlond ci terrà compagnia, con citazioni che vanno dal luogo comune, fino ad arrivare a quelle più “di nicchia” che, vi assicuriamo, vi faranno morire dal ridere!
Inizia dopo questa prima parte di disavventure del giovane goblin, la seconda parte; infatti dopo le scenette di Prot comincia quella che è la parte più specifica, che farà sicuramente felice i fan di Martin, poiché è dedicata al telefilm del momento, Game of Thrones, che qui è diventato Sex and The Thrones. L’escamotage usato per inserire questa ambientazione nelle cronache di Gorlond è davvero curioso: Sex and The Thrones è il telefilm a cui Prot e i suoi amici si appassioneranno. Assisteremo quindi a scene esilaranti che citano diversi accaduti delle varie stagioni e all’inizio di ogni pagina ci sarà sempre la scena iniziale dedicata a Prot e i suoi amici (e che cambierà per ogni stagione), che proprio come nelle nostre cronache terrene, rimarranno incollati al loro “digitale magico” per vedere la serie a suon di rutto libero (non vi cito “e con solo addosso mutande di grifone” per una questione di privacy, come nella più nobile tradizione goblinesca).
Scene rivisitate in chiave ironica, personaggi demenziali che davvero vi faranno morire dal ridere e situazioni incommentabilmente fantastiche…e anche qualche comparsata di George Martin in tutta la sua goblinesca bellezza. È questo ciò che vedrete e a cui sicuramente vi appassionerete in questa seconda parte delle Cronache di Gorlond. Ogni pagina va a formare un episodio e sarà sempre preceduto da una vignetta che sarà dedicata agli spettatori della serie, Prot e i suoi amici e ogni dieci pagine, si cambierà stagione (in tutto sono quattro, ovviamente). Un’ottima scelta quella di scegliere Games Of Thrones come oggetto della parodia in questa seconda parte, visto l’enorme successo ottenuto dalla serie e visto l’ ottimo senso dell’humor attribuitogli, che vi porterà a ridere di gran gusto. Ovviamente è consigliabile, ai fini di capire il senso satirico delle vignette di vedere tutte e quattro le stagioni di GoT, altrimenti non riuscirete a cogliere l’ironia, non conoscendo né la storia né i personaggi, o se siete tra quelli che hanno visto solo le prime stagioni, il proseguo degli avvenimenti (problema non presente quando invece leggerete le avventure di Prot il Goblin). Nel complesso, davvero un bel lavoro per Marco Daeron Ventura, autore dei testi e creatore anche di una etichetta indipendente (la MDV) e di Alessandro Alessi Anghini, autore invece dei disegni delle Cronache di Gorlond, che hanno saputo unire humor e demenzialità a bei personaggi, disegnati perfettamente a come vengono descritti colpendo il lettore a suon di satira che va dalle tematiche più generiche, fino ad arrivare a quelle più nostrane.
– Alessia Bellettini –
Parody is coming: Le cronache di Gorlond
Isola Illyon
- Disegni e colori sono ben fatti;
- La componente humor è sempre presente e ben gestita;
- Bella l'interazione fra i vari personaggi e la caratterizzazione del loro disegno;
- Richiami satirici a diversi campi del mondo videoludico e nerd in generale.
- Nonostante l'idea di parodiare Game of Thrones sia geniale in quanto serie di punta in questo periodo, se la prima parte presenta un humor basato sul protagonista Prot e sulle sue vicende con qualche richiamo del mondo nerd, la seconda parte è interamente dedicata alla parodia della serie tv e taglia quindi quella (anche se sicuramente piccola) fetta di lettori che certamente forse la conosceranno per nome, ma che magari non hanno visto tutte le stagioni.