O Giappone, quanto hai fatto soffrire noi videogiocatori occidentali a causa di sciocche incomprensioni. È vero, come noi troviamo bizzarri i tuoi Katamari Damacy, tu trovi incomprensibili le nostre passioni nei confronti di Halo, ma queste sono solamente delle piccole diversità che mantengono pepato il nostro rapportarci, non c’è bisogno di considerare il nostro mercato inaffidabile e pericoloso. Square-Enix, nello specifico, lo so che sei ancora offesa con noi perché, quella volta che hai cercato di sedurci con il film Spirit Within, ti abbiamo evitata in maniera fredda e crudele, ma devi ammettere che avevi frainteso tutto, proponendoci un lungometraggio che oltre all’aspetto aveva poco da offrire. Da quel momento le cose non sono state più come prima. Ammettilo, hai iniziato a essere permalosa e a mostrare il tuo rancore nelle piccole cose; ancora mi è indigesto come hai trattato la Compilation di Final Fantasy VII, quel tuo progetto grandioso che faceva leva su una nostra passione professa e in cui non ci hai coinvolti se non marginalmente. Non lo posso dimenticare, anche perché questo colpo gobbo ce lo hai impartito nuovamente con il progetto Fabula Nova Crystallis.
Con la tua Fabula ci avevi garantito una saga incentrata sul mondo di Final Fantasy XIII. Già li ci hai mentito quando hai deciso che lo spin-off esclusivo per la PS3 (Versus XIII) sarebbe stato economicamente più interessante se rilasciato su tutte le consolle con il nome di Final Fantasy XV, ma ben più grave è che tra tutte le idee che avevi deciso di concretizzare tu ci abbia puniti concedendoci solamente la discutibilissima trilogia di Final Fantasy XIII. Per ora stai trattenendo in ostaggio il gioco per cellulari (Agito), continuando a prometterci che prima o poi lo localizzerai senza però prenderti impegni precisi. Da allora siamo rimasti tutti stupiti della rinnovata sintonia, nel ritorno di fiamma, che si è scaturito dal Bravely Default sul Nintendo 3DS e forse hai colto la palla al balzo per riavvicinarti a noi; ora hai ripreso in mano Final Fantasy Type-0, lo hai rimasterizzato e hai deciso di farlo arrivare anche sulle Xbox-One/Playstation 4 dei nostri lidi entro il 20 Marzo, aggiungendovi come bonus una succosa demo della futuro gioco cadetto della serie.
Di tutta la Fabula Nova Crystallis, Type-0 è forse l`esponente più virtuoso, un piccolo gioiello che hai voluto tenere per il mercato giapponese dal 2011 a oggi, cedendo solo alle milioni di voci (e portafogli) che mendicano giochi simili sulle piattaforme videoludiche di nuova generazione. Finalmente ci hai concesso di vivere le avventure nel magico mondo di Orience, terra divisa in quattro grossi imperi che riescono a mantenere un risicato equilibro politico attingendo ai poteri dei cristalli; in effetti ci stupisci, questa volta non giochi sul facile puntando sui sicuri stereotipi da anime, ma ci ammali con una trama matura e tinte belliche quantomai verosimili.
Tutto ruota attorno alla guerra e alla prossima distruzione del pianeta, ma non hai usato tinte edulcorate, hai preferito puntare alla crudezza del sangue e delle tragedie. Anche nel gestire le potenze mondiali non ti sei abbassata al banalizzare il tutto con dei villaggi sopravvalutati che si fanno fregio dei simboli elementari; i cristalli forniscono una selezione di vantaggi molto più variegati e ispirati ai quattro animali del Si Ling cinese: l’uccello vermiglio domina la magia, la tigre bianca controlla la scienza, il dragone azzurro permette di comandare i draghi, la tartaruga nera concede la sua protezione sotto forma di impenetrabili barriere. Se questi folli monopolii non bastassero a rendere distopica la tua rappresentazione della politica, Square-Enix, hai pensato bene di fare in modo che i soldati scelti di ogni armata ottengano poteri e longevità innaturali esclusivamente sacrificando la loro memoria, passiva e attiva; non solo tendono a dimenticare il proprio passato, infatti, ma una volta morti vengono del tutto rimossi dai ricordi dei commilitoni, perdendosi come lacrime nella pioggia.
Ovviamente, ognuno ha i suoi vizi e tu non hai mai nascosto i tuoi. Indulgi frequentemente nel raccontarci storie che coinvolgono in qualche modo dei cristalli, abusi dell’amnesia al punto che i tuoi protagonisti sarebbero da rinchiudere in case di cura e, ovviamente, non hai mai negato di amare alla follia adolescenti efebici dalle pettinature strampalate. Tra i ranghi dei personaggi utilizzabili, quindi, non potevi che mettere giovinetti e ragazzotte che fungono da studenti-guerrieri, con annessa divisa a tema e fisicità peccaminosamente puberale. Giochi e ci fai giocare con ben quattordici di questi soggetti, dotandoli ciascuno di armi e ruoli diversi in modo da giustificarne il numero e, sebbene tu sia riuscita a inserirne solo tre su schermo, hai fatto in modo che tutti siano sempre a disposizione dei nostri capricci tramite la pressione di un pulsante.
Classe 0, questo è il sadico nome che hai assegnato a questi ragazzi condannati a un crudele destino di violenza psicologica. Ancora ricordo le lunghe veglie che i fan hanno fatto per nobilitare la dipartita digitale di Aerith, ma anche il triste fato che hai ordito per Zack Fair in Final Fantasy Crisis Core ha strappato una lacrima ai più. In effetti sono molti i tratti in comune con quest’ultimo gioco per PSP, dalle tinte estremamente emotive e umane al sistema di combattimento decisamente più incentrato sull’azione. Pare, in effetti, che con gli anni tu ti sia quasi stufata del sistema a turni che ha retto fino al decimo capitolo dei vari Final Fantasy per preferire dinamiche decisamente più movimentate. Con Type-0, essendo uno spin-off, ti sei potuta permettere di calcare sull’acceleratore e sperimentare ogni più spinta fantasia. Ti sei scrollata di dosso il retaggio del gioco con statistiche numeriche, proponendo qualcosa di molto più organico e vivo.
Bastano un paio di colpi ben piazzati per abbattere uno di quei poveri studenti, vuoi a tutti i costi tenere accesa la nostra attenzione in modo da farci accettare che le nostre azioni (o le nostre sviste) hanno conseguenze effettive su quello che circonda i protagonisti. La cosa diviene ancora più evidente quando ci imponi di imparare a conoscere Type-0 attraverso l’esperienza e l’osservazione degli atteggiamenti dei personaggi, strada già battuta dai vari Monster Hunter e Dark Souls. Per una volta sembra che tu abbia voluto creare un mondo quantomai verosimile e, finalmente, hai deciso di rendercene partecipi di queste tue scoperte, seppur sacrificando il multiplayer presente nell’incarnazione originale per non complicarti troppo il lavoro.
Certo stiamo parlando pur sempre di un vecchio gioco per PSP, per quanto puoi averlo (magnificamente) ritoccato graficamente rimangono evidenti limitazioni dovute al format in cui è nato, ma è bello sapere che inizi a condividere con noi le piccole imprese che fino a oggi temevi di mostrare. Forse, Square-Enix, stiamo tornando sulla strada giusta, un percorso di comunicazione e fiducia reciproca che potrebbe risanare questo rapporto sempre più stridente. Noi videogiocatori dell’occidente apprezziamo gli sforzi che hai investito in quest’opera e siamo felici ora che hai finalmente deciso di darci il giusto spazio, sappilo. Guardiamo ancora con timore al nostro futuro, ma forse dentro di noi sta nascendo un rinnovato ottimismo, forse la fantasia non è ancora finita.
-Walter Ferri-