Le due trilogie cinematografiche tratte dai romanzi di Tolkien hanno dimostrato che il genere fantasy può riempire i cinema (e le tasche della produzione); il successo de ‘Il Trono di Spade’ ha comprovato che il fantasy, portato sul piccolo schermo, può raggiungere risultati altrettanto straordinari. Con Martin arenato su ‘The Winds of Winter’ e la serie che si avvia, per la propria strada, verso la conclusione, le reti televisive americane sono alla disperata ricerca del “Game of Thrones del futuro”, l’idea che potrà soppiantare gli Stark e i Lannister nei cuori e nelle menti dei telespettatori. Come si suol dire, the show must go on.
Siccome l’originalità la fa da padrona, le aspettative sono rivolte giocoforza verso l’adattamento di altre saghe letterarie fantasy, tra le quali spicca, per importanza e per la vicinanza “spirituale” ai libri di Martin, ‘La Ruota del Tempo’ di Robert Jordan. Questo ciclo monumentale (ben quattordici romanzi!) appare realisticamente inadattabile, almeno in formato integrale: anche potendo immaginare una serie televisiva di ben quattordici stagioni (o poco meno), o un ciclo di almeno una dozzina di film, bisogna considerare che l’arco narrativo dei romanzi copre poco più di un paio d’anni, mentre nel mondo reale gli interpreti invecchierebbero di stagione in stagione. D’altronde, per i fan di Jordan, trovarsi davanti a una versione tagliata dei romanzi sarebbe peggio che vedere Shai’Tan liberato dal Pozzo del Destino. Di conseguenza la Universal, che detiene i diritti cinematografici da circa sette anni, non ha, fino ad oggi, prodotto alcunché di concreto.
Potete quindi immaginare la sorpresa dei fan della serie quando, nel pomeriggio di domenica, è spuntato dal nulla l’annuncio della programmazione sul canale FXX del misterioso ‘Winter Dragon’, un pilot basato sul prologo de ‘L’Occhio del Mondo’, il primo romanzo de ‘La Ruota del Tempo’. Fin da subito la cosa è apparsa sospetta, sia perché in precedenza l’evento non era stato minimamente pubblicizzato, sia a causa di quella programmazione all’una e trenta di notte (fuso orario americano), decisamente poco commerciale. Poche ore d’attesa e il mistero si è dissipato, lasciando spazio a sentimenti contrastanti: delusione, sconcerto, puro e semplice disgusto, rabbia. Il pilot andato in onda nel cuore della notte statunitense, dal titolo così altisonante, è risultato essere poco più di un corto low budget che, con un’introduzione realizzata in una computer grafica degna di un videogame del 1998 e una recitazione decisamente sopra le righe, ricalca quanto narrato nelle prime pagine della saga, con l’incontro tra Lews Therin Telamon e Ishamael, il Traditore della Speranza. Il video è veramente agghiacciante (i più coraggiosi tra voi lo possono vedere qui sotto): difficilmente – e l’orario ha solo una parte della colpa – può aver intrigato chi non conosce i libri (che poi sarebbe lo scopo dei pilot); di certo è riuscito a deludere i fan della saga di romanzi e, probabilmente, li ha indotti a pregare tutti gli dèi affinché non vengano realizzati dei seguiti. Le reazioni, ovviamente, non si sono fatte attendere.
Ma ancora più agghiaccianti sarebbero le motivazioni a sostegno di questa improvvida release: si tratterebbe di un bieco tentativo di evitare la scadenza dell’opzione sui diritti cinematografici sulla serie. Spesso e volentieri i contratti impiegati nel mondo del cinema e della televisione prevedono un’opzione per lo sfruttamento dei relativi diritti, che si estinguono se, entro un determinato periodo di tempo, non viene realizzata alcuna opera basata sulla licenza. Quello a cui abbiamo assistito sarebbe, in definitiva, un episodio analogo a che quello avvenuto nel lontano 1994 con il film TV sui ‘Fantastici Quattro’: il produttore Bernd Eichinger, piuttosto che lasciar scadere l’opzione e vedere i diritti tornare in seno a Mamma Marvel, preferì ingaggiare un regista esperto in produzioni low budget che, in meno di un mese, realizzò un filmaccio che, peraltro, nemmeno doveva essere distribuito. A cose fatte, seguendo il profilo Twitter di Seda James, regista di ‘Winter Dragon’, ci si è resi conto che doveva essere questo il “#pilotimpossible” menzionato in un suo tweet del 21 gennaio. Ben 22 pagine della sceneggiatura sarebbero state girate in un’unica giornata di riprese, alla faccia della qualità.
L’indomani mattina la vedova di Jordan, Harriet McDougal, ha chiarito che il corto è stato realizzato non solo senza la sua collaborazione, ma addirittura a sua insaputa, nonché all’insaputa della Jordan’s Estate e del Bandersnatch Group, titolare dei diritti dello scrittore (defunto nel 2007), il quale “ha un contratto in essere con la Universal Pictures che garantisce a quest’ultima i diritti televisivi fino al prossimo mercoledì 11 febbraio – a quel punto i diritti torneranno in capo alla Bandersnatch.” “Non vedo menzione della Universal nel “pilot”, ha soggiunto la McDougal. Il mistero, a questo punto, si infittisce: il canale FXX è un sussidiario della Fox, che però non ha niente a che vedere con la Universal, titolare dei diritti. Di conseguenza la produzione sarebbe totalmente arbitraria e abusiva, mentre la Universal non ne trarrebbe alcun beneficio. Restano col cerino in mano, dunque, le due case produttrici che hanno unito le forze per produrre questo… beh, “pilot”.
Una, la Radar Production, è considerata abbastanza rispettabile; l’altra, la Red Eagle Entertainment, ha un passato ben più burrascoso, tanto da avere – in passato – irrimediabilmente compromesso i rapporti con l’autore della saga della quale avrebbe dovuto curare l’adattamento videoludico; il loro sito (congelato dal 2009) menziona ancora un accordo di distribuzione nientemeno che con la EA… peccato che manchino proprio i giochi da distribuire. Poco più di due anni fa, la Red Eagle aveva lanciato una fallimentare campagna Kickstarter, raccogliendo la bellezza di 3.000 dollari a fronte del mezzo milione richiesto. Alla luce di quanto detto, le sibilline parole dell’amministratore delegato della Red Eagle Rick Selvage hanno comprensibilmente suscitato più di qualche preoccupazione: “Non possiamo parlare [della questione] in questo momento. Ci saranno ulteriori annunci a breve, probabilmente già nei prossimi giorni. Questo video è un’apripista per una solida serie completa, legata ai videogiochi mobile della Red Eagle”.
Ma se, come dice la McDougal, i diritti appartengono alla Universal, come può la Red Eagle pretendere di sfruttarli? Con che diritto può pensare di realizzare una serie completa? Non si tratterà, piuttosto, di una inqualificabile trovata pubblicitaria – che, in futuro, potrebbe costare molto in termini di risarcimento del danno – per riportare l’attenzione sui prodotti Red Eagle? Sembra profilarsi un serio contenzioso legale, sul quale Isola Illyon non mancherà di tenervi aggiornati. Permettetemi solo di dire che, se questa è la qualità della serie che ci aspetta, preferisco di gran lunga fare fare qualche maratona dei vecchi episodi di ‘Game of Thrones’.
Dovie’andi se tovya sagain!
– Stefano Marras –