Dopo un periodo di transizione difficile, dovuto alle difficoltà economiche della THQ, i Turtle Rock Studios (famosi per Left 4 Dead) si apprestano a portare sui nostri schermi la loro ultima fatica, Evolve, gioco multiplayer per PC, PS4 e Xbox One in uscita il 10 febbraio. Il titolo sarà distribuito dalla 2K Games, che è riuscita ad accaparrarsi con 11 milioni di dollari, 4 bestioni, 12 cacciatori, un arsenale futuristico e un pianeta sul quale ad essere pericolosi non solo gli erbivori, ma anche le piante. Una specie di Jumanji sotto steroidi e ultra pompato dove, se starnutisci, da qualche parte qualcosa drizza le orecchie e si lecca i baffi. Chiunque tu sia.
TERRE OSTILI
Strutturato in maniera atipica, in Evolve 4 giocatori impersonano i cacciatori potendo scegliere da un roster di 3 personaggi per classe, mentre il quinto giocatore prende il controllo dell’alieno il cui scopo è facilmente deducibile, e cioè quello di eliminare i cacciatori, possibilmente tutti insieme in modo da evitare che il medico del gruppo possa rianimare i caduti. Il concetto fin qui sembra non essere nulla di eclatante… finché non si fanno i conti con il terreno di caccia. L’ambiente è estremamente ostile, per tutti. La fauna locale non è propensa a cedere il passo facilmente, con creature di vario tipo che sono sia d’intralcio che d’aiuto, se sapute sfruttare con oculatezza. Ad esempio un Medico potrebbe, con l’ausilio di una pistola tracciante, colpire una preda con un dardo: se il mostro dovesse mangiare quella preda per i cacciatori diverrebbe più facile inseguire l’alieno, ma perché l’alieno dovrebbe mangiare una preda? Oltre che per rigenerare l’energia (opzione comunque valida anche per i cacciatori), per evolversi. Infatti il gioco ha un minimo di impalcatura da GdR, e quando l’alieno divora un mostro, si muoverà lentamente verso l’evoluzione, al fine di sbloccare nuove abilità. L’ecosistema è davvero impressionante, con un mondo vivo all’interno del quale sia l’alieno che i cacciatori sembrano calati alla perfezione: gli utenti non sono al centro di tutto, e le creature interagiscono spesso sia con i giocatori con cui dovranno fare i conti, sia tra di loro, divorandosi e ripulendo le carcasse, il che vuol dire che animali morti attireranno altri predatori.
CACCIATORI E CACCIATORE
Le 3 classi disponibili per i cacciatori sono molto variegate, data la possibilità di scegliere tra 3 cacciatori per classe. Avremo gli Assaltatori, che come facilmente immaginabile sono quelli con l’equipaggiamento più pesante. Vedremo lanciafiamme, lanciamissili, fucili d’assalto, tutta roba per la caccia grossa. Il Medic, oltre alla succitata pistola tracciante, avrà un fucile di precisione e la possibilità di curare i giocatori. Il Supporter sarà di ausilio potenziando le abilità degli altri cacciatori e il Trapper invece dovrà tracciare l’alieno seguendo le orme sul terreno e utilizzando armi atte a rallentarlo e indebolirlo. Le classi sono ben bilanciate tra loro, mostrando come la cooperazione sia fondamentale in questo gioco, e mettendo in mostra una bella sinergia tra i vari elementi. Mentre per l’alieno potremo scegliere tra Goliath, una specie di Godzilla che farà largo uso della sua mole e del suo fiato infuocato, Kraken, un incubo di cthuluniana memoria che potrà volare e usare l’elettricità a suo vantaggio, la pericolosissima Wraith, che teletrasportandosi (!!!) può rapire e dividere un cacciatore dal suo gruppo danneggiandolo. Chiude il cerchio Behemoth, acquistabile tramite DLC, che sembra il fratello più grande (e più incazzato) di Goliath. Questo non può saltare, ma in compenso può rotolare, il tutto accompagnato dalla sua lingua estendibile e le bombe di lava, che ne fanno il mostro più pericoloso.
PARLIAMONE
Penso che Evolve abbia tutte le carte in regola per conquistare il podio dei titoli multiplayer migliori dell’anno. Il titolo presenta una sfida ardua per entrambi i tipi di giocatori. I cacciatori devono necessariamente fare gioco-forza sul numero e sull’affiatamento del gruppo – dividersi il lavoro, piazzare le trappole, proteggersi non solo dall’alieno. Infatti l’alieno in un primo momento tenderà a nascondersi piuttosto che attaccare il gruppo, al fine di evolversi, lasciando i cacciatori nelle mani del pianeta. L’ecosistema però è la vera chicca di questo gioco. Senza di esso sembrerebbe di assistere a un nascondino scialbo e noioso, come capita di assistere in certi FPS che fanno del camping il loro leitmotiv. Invece il doversi muovere per trovare l’alieno, il dover tenere gli occhi aperti sulla fauna, e la corsa contro il tempo, immergono il giocatore in un vero simulatore di caccia grossa. Sicuramente agli inizi può essere spiazzante per entrambi, e magari questa proprio può essere l’unica nota dolente. Senza collaborazione i cacciatori non vanno da nessuna parte. Se l’alieno attaccasse a testa bassa morirebbe subito, poiché non pienamente in forze. Bisogna necessariamente confrontarsi con la fauna locale, a volte volenti o nolenti. Capita, infatt,i di entrare nella zona di una determinata specie e dover fare i conti con essa per averla disturbata, sia che siamo cacciatori che l’alieno. È questo il fattore che mi convince della bontà del gioco. È fresco, è nuovo e si distacca in maniera pressoché totale dalla marasma di FPS sui nostri schermi, anche, e soprattutto, per chi come me ha apprezzato Left 4 Dead. Ben inteso però, non siamo davanti a un Left 4 Dead 2.0: le differenze sono sostanziali, ma i paragoni con la modalità versus sono quasi obbligati. Sembra l’unione tra la modalità Versus e la caccia alla benzina, ma con troppe variabili. È un’esperienza completamente nuova nel campo degli FPS. E voi? Cosa ne pensate? Credete sia davvero possibile, nel 2015, rivoluzionare l’FPS multiplayer?
– Andrea Fabiano –