Sette anni fa, quando il primo ‘The Witcher’ portò su PC le avventure di Geralt di Rivia nate dalla penna di Andrzej Sapkowski, nessuno avrebbe immaginato che il piccolo team polacco di CD Projekt sarebbe arrivato, nel giro di poco tempo, a sfidare colossi dell’industria videoludica – orientati sui videogame RPG – quali Bethesda e Bioware. Eppure, all’alba del 2015, chi commenta il prossimo capitolo della saga dedicata allo Strigo, ‘The Witcher 3: Wild Hunt’, non può fare a meno di paragonare gli sforzi degli sviluppatori di CD Projekt RED con quelli dei più noti competitors d’Oltreoceano. La promessa di un open world senza tempi di caricamento tra una sezione e l’altra ha colpito la Bethesda sul vivo; la garanzia di un complesso sistema sistema di scelte morali, tradizionale appannaggio dei prodotti canadesi come ‘Dragon Age’ o ‘Mass effect’, ha lanciato il guanto di sfida direttamente alla Bioware. D’altro canto, la presenza del Lupo Bianco e di comprimari vecchi e nuovi, provenienti dall’universo dei romanzi di Sapkowski, calati in un sistema di gioco totalmente rivoluzionato, ha chiamato a raccolta tutti i fan di vecchia data.
Ma cosa sappiamo su questo videogame? Cerchiamo di fare un po’ il punto della situazione.
‘Wild Hunt’ segnerà l’approdo di CD Projekt RED non solo sulle console next-gen, ma anche sull’hardware Sony, fino ad ora negletto dallo Strigo: verrà infatti distribuito sia per PC che per Xbox One e Play Station 4. L’approccio è davvero degno di una nuova generazione di videogiochi: la grafica, a detta dei pochi fortunati che hanno potuto testare dal vivo il codice – nel corso della recentissima prima demo per la stampa, è semplicemente stupefacente, fornita di un incredibile livello di dettaglio, sia nella visione di oggetti ravvicinati che nelle inquadrature dei panorami dalla distanza. Pur esaltandosi su PC (siete interessati ai requisiti? Li trovate qui!), la qualità grafica del titolo appare ottima anche su console, presentando giusto qualche calo di frame rate su PS4 – ma, ricordiamolo, i codici finora messi a disposizione sono ancora lontani da quelli definitivi. Si parla di 1080 p per console Sony contro gli attuali 900 per console Microsoft, in entrambi i casi a 30 fps (il computer, con la giusta configurazione, può raggiungere i 60 fps); CD Projekt non esclude però di migliorare anche la risoluzione per Xbox, di qui alla release. L’elevata capacità hardware consente a ‘Wild Hunt’ di mostrare modelli secondari diversissimi l’uno dall’altro, immediatamente identificabili per stato sociale ed etnia, così come gli interni delle abitazioni che mostrano significative differenze culturali a seconda del luogo visitato. Gli abitanti di cittadine e villaggi saranno impegnati in attività diverse a seconda del momento della giornata in cui li incontreremo, dando agli insediamenti una forte impronta realistica. Qualche problema darebbe invece la fisica dei personaggi, di quando in quando bloccati a mezz’aria o incastrati nella vegetazione – entrambe cose assai poco dignitose per un adepto di Kaer Morhen.
Come dicevamo in apertura, il gameplay di ‘The Witcher 3’ abbandona la struttura suddivisa per macro-aree, compiendo una decisa virata verso l’open world. Un open world davvero ambizioso e sorprendente, se pensate che sono stati completamente aboliti i tempi di caricamento tra un’area e l’altra, sperimentando una fluidità stupefacente ed inedita. La macchina dovrà soffermarsi a caricare solo in caso di utilizzo del sistema di fast travel, immancabile a fronte di una mappa che, per dimensioni e varietà di ambienti, può tranquillamente rivaleggiare con quella di ‘Skyrim’. Altro indefettibile strumento, utile per coprire grandi distanze in tempi rapidi, sarà il cavallo, apparentemente più dinamico del destriero messo a disposizione in ‘Dragon Age – Inquisition’, condotto con un sistema che ricorda da vicino ‘Red Dead Redemption’, ma che consentirebbe di osservare l’ambiente e di seguire le conversazioni con altri cavallerizzi senza eccessiva difficoltà. Peccato si vociferi che i cavalli siano immortali. Ma il nostro strigo non si fermerà neanche davanti al mare: potrà infatti condurre delle barchette ed esplorare così ogni terra emersa.
Sempre sul versante gameplay, avremo la possibilità – seppure per una porzione ridotta del gioco – di impersonare un personaggio diverso da Geralt (evitiamo di farne il nome per non sottoporvi a sgradevoli spoiler). Quanto al combat system, siamo davanti a una versione affinata di quello che caratterizzava il secondo ‘The Witcher’, resa più dinamica e rapida rispetto al passato. Anche in ‘Wild Hunt’ dovremo scegliere tra due spade, una d’acciaio per le creature “ordinarie” e una d’argento per i mostri; la balestra diventerà una compagna fidata per aprire le danze senza doversi buttare immediatamente nella mischia. Geralt potrà infliggere un attacco lento e poderoso oppure uno più leggero e rapido, schivare, piroettare e rotolare in giro per il campo di battaglia, scagliare i classici segni contro i nemici e parare i colpi, indovinando la tempistica, potendosi poi esibire in un contrattacco automatizzato. Oggetto di critiche sono stati, finora, sia lo scarso feedback che conseguirebbe ai colpi inferti, sia la difficoltà nell’inquadrare gli avversari durante il combattimento.
Ciò su cui si appunta l’attenzione degli appassionati è, soprattutto, l’aspetto narrativo. Chiunque abbia solo di recente affrontato le avventure di Geralt nei primi due capitoli sa bene che la bella grafica non è essenziale per rendere un gioco indimenticabile. ‘The Witcher 3’ promette di stupirci con una trama matura, densa, coinvolgente, impreziosita da dialoghi scritti con maestria, che esigerà dal giocatore il compimento di scelte dall’effettivo peso morale. Come in passato, non si tratterà del binomio Paragon contro Renegade, blu-e-rosso, ma di scelte difficili da prendere e da digerire, emotive, sanguigne, tra opzioni disposte su una ingannevole scala di grigi. L’affastellarsi di scelte condurrà a numerosi finali molto diversi l’uno dall’altro, rendendo tangibili le conseguenze delle nostre azioni. Ovviamente non mancherà una buona dose di seduzione e sesso, aspetti che accomunano il Lupo Bianco al nostrano Dragonero; il tutto senza farci mancare complotti, intrighi, inciuci e pugnalate alle spalle degni di una stagione di ‘Game of Thrones’.
Amplissima libertà d’azione e coerenza nello svolgimento della trama possono convivere? ‘Wild Hunt’ sarà il capolavoro che tutti si aspettano? Regalerà davvero il “finale col botto” promesso da CD Projekt? Per rispondere a queste domande bisognerà attendere il 19 maggio 2015, data di distribuzione del gioco dopo uno slittamento della release, inizialmente prevista per febbraio. Tre mesi di ritardo, finalizzati a garantire una completa ripulitura del codice da bug e rallentamenti più o meno importanti prima dell’ingresso nella fase gold. Un rinvio che, per quanto abbia sorpreso e scontentato i fan più accaniti, è stato accolto positivamente dalla stampa di settore, che vi ha letto la volontà di rilasciare un gioco tecnicamente perfetto, evitando di sacrificare la qualità sull’altare del rispetto delle tempistiche aziendali.
E voi, Illyoners? Aspettate con ansia il 19 maggio per immergervi nelle avventure di Geralt? Acquisterete il gioco al day-one o attenderete di ascoltare diverse campane, prima di metterci le mani sopra?
– Stefano Marras –