L’altro giorno arriva la mia regia tutta bella contenta ad annunciarmi che è stato dato accesso alla beta del multiplayer di Halo 5. Caspita, evviva: sapevamo dall’E3 del 2013 che la 343 Industries stava lavorando ad Halo 5, ma ancora non c’erano state fornite date. E poi, come ci ha ben insegnato Dante’s Inferno: Purgatorio, fra dichiarare all’E3 e rilasciare c’è un abisso. Ora, però abbiamo qualcosa: oltre alle date questa volta ci hanno dato la beta, così possiamo giocarci, essere felici e non rompere le scatole. E loro possono aumentare la nostra acquolina in bocca in attesa dell’autunno di quest’anno, quando molti di noi potranno avere fra le mani Halo 5: Guardians, con una copertina (provvisoria?) che promette interessanti sviluppi.
A partire dal fatto che ancora non conosciamo il destino effettivo di Cortana: sappiamo tutti che fra lasciar supporre una morte (distruzione del chip, nel caso della IA) e confermarla passano parecchi capitoli di trama. Cortana dovrebbe essere morta in Halo 4? Forse, eppure sul web già circolano immagini che sottolineano la straordinaria somiglianza di un nuovo personaggio che sarà introdotto in Halo 5 con la IA più amata dagli Spartan di tutti i tempi. Inoltre, la locandina fino ad ora mostrata suggerisce l’arrivo di un personaggio femminile, con l’armatura più snella di quella di Chief… e con un casco che è illuminato proprio del blu-cortana che abbiamo imparato a conoscere durante gli altri episodi. Una presunta figura femminile che fa da riflesso al solito Chief: e chi altri potrebbe essere, se non Cortana?
Solluchero e gaudio, perché il team della 343i si rivela continuamente pieno di sorprese! E dire che quando abbiamo saputo dell’abbandono di Bungie e del passaggio di Halo, sempre sotto il tetto Microsoft, fino alla 343i tutti ci siamo messi le mani nei capelli. Tutti. Non mentite: so che lo avete fatto anche voi. Beh, anche la mia regia lo ha fatto, era letteralmente disperata. E, in sincerità, anche io all’inizio ero un po’ sbigottita, anche perché Halo 3 sembrava concludere il titolo e la storia di John-117. Non concludeva completamente, perché lasciava il protagonista disperso nello spazio – ibernato in attesa che Cortana lo svegliasse “in caso di problemi”. Però poteva essere una chiusura degna, un po’ cattivella, per un titolo che proprio buonissimo non è stato. Invece, la Microsoft ha voluto continuare per forza – non gli do torto, visto che stavano facendo soldi a palate.
La domanda che mi gravava era il come avrebbero continuato. Temevo banalità, una trama sottotono, piena di ripetizioni di altri videogiochi o di capitoli precedenti della saga. Temevo il classico “il cattivo lo ho ammazzato, però è resuscitato”. E invece… invece è successo un miracolo. Lasciando indietro Bungie, che riteneva chiuso Halo e preferiva iniziare altri progetti con la Activision (che comunque ha sfornato signori titoli), e passando Master Chief sotto la tutela della 343 Industries, Microsoft è riuscita a compiere l’impensabile. Nessuno aveva pensato che Halo 4 avrebbe potuto essere un titolo così riuscito.
Mi ricordo ancora il web nel 2012, appena data la notizia: il flame imperversava, la gente giurava che non avrebbe mai e poi mai acquistato il 4, i forum sull’argomento erano presi d’assalto da fan che lanciavano granate al plasma contro i pochi che tentavano di difendere la 343i… ok, no, non la difendevano, ma almeno seguivano la filosofia del “stiamo a vedere, li linciamo dopo con un Pelican”. E ora? Ora tutti aspettiamo trepidanti.
C’è da dire, da precisare anzi, che se fossimo andati un po’ più a fondo dei passaggi fra Microsoft, Bungie e 343i, probabilmente non avremmo sputato così tanto veleno. La vera verità è che quando Microsoft ha comunicato la volontà di continuare con Halo e di passare le redini alla 343i, metà degli sviluppatori Bungie è passata alla 343i (in quella metà c’era anche Frank O’Connor, il direttore del franchising di Halo… praticamente una delle teste che ha decretato il successo di Chief). Detto questo non mi sorprendo se Halo 4 è stato quanto meno sullo stesso tenore degli altri capitoli. Anzi! Ha aggiunto qualcosa di molto intrigante, come le abilità degli Spartan sbloccabili giocando il multiplayer per guadagnare punti esperienza. O la versione “flood” del multiplayer – che obiettivamente potevamo risparmiarci, però perché no?! È stato fatto un passo avanti, forse proprio sganciandosi da quella parte di Bungie (che ha continuato a restare Bungie) che un po’ frenava i lavori.
I puristi di Halo non volevano le abilità speciali per gli Spartan? Ammettetelo che una volta che avete avuto la possibilità di personalizzarli davvero siete diventati una quattordicenne alla sua prima storia d’amore con Chief (o quattordicenni maschi con Cortana, fa lo stesso… oppure combinatevi come volete, non siamo sessisti qui). A volte per rendere le cose più fighe bisogna rischiare: Microsoft ci è riuscita, lo testimoniano le vendite di Halo 4 e l’hype per l’attesa di Guardians.
La beta del multiplayer di Halo 5, disponibile per chi possiede The Master Chief Collection, è stata presa d’assalto, e anche questo è indice di un apprezzamento vivo e partecipe. Sarà la possibilità di tenere le nuove armi anche in Halo 5, le nuove mappe, le nuove modalità, le nuove abilità… sarà che le promesse sono tante. Sarà quel che sarà: Halo continua a piacere, Master Chief è davvero uno di quei protagonisti “never die”. Sono convinta che sia soprattutto per l’immensa componente crossmedia, in cui (in alcuni casi) i fan sono coinvolti in prima persona con produzioni non-ufficiali-ma-che-poi-sono-ufficiali, perché succede anche questo quando si parla di Halo: un gruppo di amici si sveglia un giorno, vuole fare qualcosa di inerente alla saga, lo realizza e lo fa conoscere, e viene acquisito come prodotto quasi-ufficiale. È bello, no?
Serie tv, web series, graphic novel, libri, cartoni animati e videogiochi: tutto per i fan (che non ne hanno mai abbastanza), non solo per approfondire personaggi e universo conosciuti, ma anche per lanciare lo sguardo verso altre situazioni, altri Spartan. Vediamo altri avvenimenti citati marginalmente o mai citati nei videogiochi originari, che permettono, per esempio, di fare la conoscenza di altre IA, come Iona, co-protagonista di Halo: Blood Line, splendido fumetto edito in Italia da Panini Comics e che, se avete fortuna, riuscirete a recuperare.
– Elena Torretta –